Ermitage Italia presenta la prima antologica su Benvenuto Tisi detto il Garofalo, un autore che influenzo', per molti aspetti, il percorso della scuola ferrarese nella prima meta' del 500. Una mostra antologica, con importanti prestiti da tutto il mondo, per rendere omaggio all'eta' rinascimentale che vide Ferrara tra le principali capitali culturali d'Europa.
La prima mostra che Ermitage Italia produrrà a Ferrara nell’aprile del 2008, negli affascinanti e simbolici spazi del Castello estense, sarà dedicata al massimo esponente del Cinquecento ferrarese.
Un omaggio alla città emiliana scelta come sede del grande museo russo in Italia (l’inaugurazione ha avuto luogo il 20 ottobre scorso alla presenza del Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano) e un omaggio all’età rinascimentale, che ha visto Ferrara tra le principali capitali culturali d’Europa.
In particolare i curatori dell’evento – Tatiana Kustodieva e Mauro Lucco, con la collaborazione di Michele Danieli e con il contributo dei direttori scientifici di Ermitage Italia, Irina Artemieva e Francesca Cappelletti e del presidente del comitato scientifico della neonata Fondazione, Michail Piotrovsky (direttore generale del Museo Ermitage di San Pietroburgo) – intendono realizzare la prima grande mostra monografica dedicata a Benvenuto Tisi detto il Garofalo, il “Raffaello ferrarese” secondo la definizione dei suoi contemporanei; e in tal senso una serie di prestiti superbi dai principali musei internazionali – tra cui la National Gallery di Londra, lo Staatliche Kunstsammlungen di Dresda, il Rijksmuseum di Amsterdam, il Museèe du Louvre di Parigi, il Kunstinstorisches Museum di Vienna, la Galleria Borghese e i Musei Capitolini di Roma, gli Uffizi di Firenze e il Museo di Capodimonte a Napoli – consentiranno di ricostruire la parabola artistica del grande pittore.
Garofalo infatti non è stato ancora adeguatamente indagato in un’esposizione temporanea in Italia e, tuttavia, fu proprio questo artista – già definito “moderno” dal Vasari, per la sua pittura e per il suo stile di vita – ad influenzare, per molti aspetti, il percorso seguito dalla scuola locale nella prima metà del Cinquecento.
In particolare appartengono alle collezioni del Museo sulla Neva tre eccezionali dipinti, di grandi dimensioni, realizzati da Garofalo per il convento di San Bernardino negli anni 1530: “Le nozze di Cana”, la “Via Crucis” e una strabiliante “Allegoria del Vecchio e del Nuovo Testamento” di metri 3,18 x 2,57. Quest’ultima tela, specialmente, risulta interessante non solo perché la composizione è una variante di un analogo soggetto conservato nella Pinacoteca di Ferrara, ma anche perché, per più di una cinquantina d’anni, l’opera era rimasta arrotolata e, solo quest’anno dopo un accurato restauro, è tornata ad essere fruibile per il pubblico.
Di valore non esclusivamente artistico è l’opera di Garofalo intitolata “La Deposizione”: la sua importanza infatti risiede anche nel fatto che si tratta del primo dipinto del Rinascimento italiano giunto in Russia – quando a regnare era ancora Pietro il Grande – attribuito, all’epoca, proprio a Raffaello.
“La Sacra Famiglia” dell’Ermitage è invece un tipico esempio della maturità di Benvenuto Tisi, che ripropone composizioni simili in diverse combinazioni e dimensioni. Proprio la scelta di focalizzare l’attenzione sull’artista che operò presso la corte degli Estensi, impone di limitare i confronti con altri esponenti della scuola ferrarese a poche ma fondamentali opere: la “Sibilla” di Dosso Dossi, fiore all’occhiello delle collezioni dell’Ermitage, e, sempre di Dossi, il “Paesaggio con scene di vita di santi” dal Puskin di Mosca o una bellissima Madonna dagli Uffizi; pochi importanti lavori di Domenico Panetti, considerato il maestro di Garofalo, e di Boccaccio Boccaccino e – impossibile da eludere in qualunque ricerca dedicata alla pittura del rinascimento ferrarese – alcuni capolavori di Francesco Francia, che dette un contributo fondamentale nella diffusione di una nuova comprensibilità e di un nuovo equilibrio nelle soluzioni delle strutture compositive.
Dall’Ermitage giungeranno dunque per l’occasione uno straordinario dipinto firmato da Francia, eseguito nel 1500 per la cattedrale di San Petronio a Bologna - la “Madonna in trono con i santi Francesco, Lorenzo e angeli musici” - e ad un piccolo delizioso “Compianto su Cristo morto” La mostra si completerà con un itinerario cittadino attraverso le tante testimonianze lasciate nella città degli Estensi dal grande Garofalo.
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Antonella Lacchin - a.lacchin@villaggioglobale.191.it
L'inaugurazione sarà il 4 aprile, mentre l'apertura al pubblico dal 5 aprile fino al 6 luglio
Castello Estense
piazza Castello Ferrara
ORARIO DI APERTURA: tutti i giorni 9.30 - 17.30
(chisura biglietteria 16.45)
Il biglietto dà diritto alla visita della mostra e del Castello Estense
Interi: € 10,00
Ridotti: € 8,00 (ultra 65enni, visitatori fino a 18 anni, convenzionati, disabili,
altre riduzioni di legge e visitatori con biglietto della mostra Mirò. La terra)
Gruppi: € 8,00 (da 15 a 30 visitatori con 1 gratuità oltre i 15 componenti
paganti)
Scuole: € 6,00 (2 gratuità a scolaresca)
Gratuito: fino a 6 anni, accompagnatori di disabili e giornalisti con tessera