Art Channel Gallery
Beijing
Caochangdi Village No. 249-3, East End Art Zone B
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Empty city / Mutant place
dal 4/4/2008 al 3/5/2008

Segnalato da

Roma-Beijing



 
calendario eventi  :: 




4/4/2008

Empty city / Mutant place

Art Channel Gallery, Beijing

Sara Bernabucci - Lapo Simeoni. Il progetto dei due artisti ha per epicentro uno degli spazi piu' dinamici e in trasformazione nello scenario urbano della Pechino odierna. Si tratta del famoso ex complesso industriale 798, prescelto da poco piu' di un decennio dagli artisti della capitale cinese come luogo di residenza e lavoro.


comunicato stampa

A cura di Filippo Salviati

Le metropoli asiatiche sono state e continuano ad essere le protagoniste delle più grandi trasformazioni urbane di questi ultimi anni: e la capitale della Cina, Pechino, è uno degli esempi più macroscopici di un fenomeno che ha coinvolto e sconvolto le esistenze di milioni di persone.

Sfondo, spazio e scenario per gli artisti cinesi dell’ultima generazione -che per primi hanno documentato le rapide mutazioni delle città e gli effetti prodotti sui loro abitanti- le ‘nuove città cinesi possono costituire una stimolante fonte di ispirazione anche per i giovani artisti occidentali, come nel caso del progetto di Lapo Simeoni e Sara Bernabucci Empty City/ Mutant Place che avrà per epicentro uno degli spazi più dinamici e in trasformazione nello scenario urbano della Pechino odierna. Si tratta del famoso ex complesso industriale ‘798’, prescelto da poco più di un decennio dagli artisti della capitale cinese come luogo di residenza e lavoro, nel quale bene si incrociano i temi centrali del progetto di Sara Bernabucci e Lapo Simeoni:

- periferia
- appropriazione e riutilizzo di spazi
- convivenza tra diverse realtà
- trasformazioni
- rapporto tra luogo e persone che lo
frequentano

La scelta del ‘798’ è fondamentale anche per il dialogo che i due artisti italiani intendono intessere tra i loro progetti e gli artisti qui residenti, progetti diversi ma complementari: una ricerca delle tracce della trasformazione subita dal ‘798’ attraverso uno o più itinerari biografici dei suoi attuali ‘abitanti’ (Sara Bernabucci), una analisi dei frequentatori di questo spazio e delle loro identità nei documenti fotografici e video come anche nei ritratti su tela (Lapo Simeoni).

Durante il tempo della permanenza al ‘798’, si concretizzerà inoltre per gli artisti italiani l’opportunità non solo di mostrare lavori sul tema già realizzati e presentati in Europa, ma di realizzarne di nuovi grazie alla esperienza di incontro con artisti e luoghi di un’altra cultura, quella cinese, che Sara e Lapo hanno già frequentato a distanza nei loro rispettivi percorsi biografici e artistici e che adesso incontrano di persona, interagendo con essa e intessendo un dialogo diretto. (Filippo Salviati)

Progetti degli artisti


SARA BERNABUCCI

Traccerò itinerari biografici nello spazio ‘798’ della città di Pechino, cercando e creando connessioni tra luoghi e vita vissuta. Sarà necessario il coinvolgimento di almeno una persona (uno degli artisti cinesi originario di Pechino che ora vive al ‘798’) che sia disposta a collaborare al progetto:
- tracciare una mappa dei luoghi della sua vita, scoprire come erano e come si sono trasformati;
- all’interno di questi luoghi ricercare oggetti, solchi, perimetri violati o altri materiali, testimonianza di un passato invisibile.

I materiali raccolti diventeranno le matrici da stampare nei miei disegni. I perimetri degli attuali edifici conterranno nel foglio di carta le impronte dei ricordi. In base alla profondità che potrò dare alla mia ricerca, potrò sviluppare le naturali diramazioni di un itinerario biografico, magari coinvolgendo due o più persone che hanno condiviso, in maniera significativa, una storia e uno spazio prima di separarsi lungo percorsi diversi. Il lavoro finale in galleria sarà allestito seguendo il filo degli itinerari tracciati. Ogni itinerario sarà il “volto” di una persona diversa Gli oggetti raccolti e poi utilizzati nel lavoro grafico come matrici, potrebbero essere allestiti nello scenario urbano a cui appartengono e fotografati.


LAPO SIMEONI

Il progetto inizia con lo studio dell’ex complesso industriale ‘798’ di Pechino, di come esso e i suoi spazi vengono diversamente vissuti oggi dalle tante tipologie di persone che qui lavorano, vivono o che, semplicemente, lo visitano. Il primo studio sarà la ricerca ed individuazione di “SPAZI VUOTI IN TRASFORMAZIONE”, con particolare attenzione al flusso delle persone che qui passano durante una intera giornata. Attraverso il video e la fotografia si annoteranno quindi le tipologie umane e il loro rapporto con specifici spazi scelti nel ‘798’. Le immagini documenteranno così l’interazione tra lo spazio e la quotidianità. Verranno realizzati una serie di ritratti fotografici di coloro che percorrono e/o vivono questi luoghi: poi, una volta selezionati, verranno riutilizzati in un secondo momento in studio. La catalogazione e mappatura di questi spazi potrà quindi aiutare alla comprensione dell’utilizzo che le persone fanno dei vari spazi del ‘798’. La seconda parte del progetto intende interagire con gli spazi e la popolazione. Dopo aver acquisito dati, immagini, video del luogo, inizia lo studio su come le persone utilizzano lo spazio CONTENITORE.

La realizzazione e interazione, a seconda delle opportunità e caratteristiche che il luogo possiede, può creare nuove forme di convivenza di uno spazio urbano particolare. Invitare gli artisti, passanti, visitatori, curiosi che vivono nello spazio scelto ad essere fotografati in posizioni inusuali creando cosi performance di sapore popolare, giocando con lo spazio, creando interazione tra paesaggio e uomo.

La parte finale del progetto. Il materiale fotografico e video, e quello raccolto negli spazi o zone-contenitore, verrà poi portato in studio. Le fotografie scattate in questi SPAZI CONTENITORI saranno selezionate e relazionate con le fotografie scattate in altre città europee, cercando di evidenziare differenze e somiglianze.
Le fotografie dei ritratti invece verranno proiettate su tela e poi dipinte, facendo così interagire pittura e fotografia.
Anche alcune fotografie dei luoghi contenitori verranno realizzate pittoricamente su tele di grandi dimensioni per aumentare l’intensità e sensazione del luogo scelto.

Le opere in mostra


SARA BERNABUCCI
All’inizio, alla radice dell’immagine pongo sempre un frammento di realtà: un oggetto, un brandello di tessuto, una trama. Entrando nel dipinto come impronta, la realtà originale è trasformata, i filamenti della materia, i suoi reticoli, le sue pieghe, diventano segni e ombre; della matrice originale, però, trattengono sempre qualcosa d’organico e concreto.

Lavoro essenzialmente con la carta, non come supporto da dipingere, ma come materia e sostanza stessa dell’immagine. Nei disegni in grafite monocromi, il foglio di carta ha una composizione liquida, che si addensa e si sfrangia; mentre in altre opere la carta è una membrana trasparente che lascia sospesa l’immagine dipinta.
Nell’allestimento “i fiori della cava” invece, la matrice stessa diventa scultura. Ho lasciato che l’oggetto(recuperato dalla casa di un contadino del posto) invadesse l’ambiente arido e desolato della cava di calce.


LAPO SIMEONI

Attraverso una scelta di opere fotografiche e pittoriche, affronto il tema del cambiamento sociale/urbano vissuto nella quotidianità delle città di provincia italiane come estere. Un diario visivo, raccontato come una storia in principio priva di persone, attraverso fotografie scattate negli ultimi cinque anni che esplorano le forme di dialogo possibili esistenti tra la popolazione e gli spazi cittadini da essa abitati e ci dicono quanto l'Europa si avvicini sempre più al sogno americano.

Come in "Cream" dove affronto un codice visivo "NOLOGO" attraverso la decontestualizzazione di un’opera-simbolo della industrializzazione moderna –una stazione di rifornimento- in bilico tra pittura e fotografia, atemporale ma figlia allo stesso tempo dell’epoca in cui viviamo. Le opere fotografiche stampate su plexiglass in piccole o grandi dimensioni andranno ad enfatizzare l'aspetto consumistico e televisivo che oggi condiziona le esistenze di molte persone, instaurando un dialogo con le foto e i quadri realizzati nel quartiere 798 di Pechino, divenendo oggetto di confronto tra due civiltà legate da un forte legame simbolico/storico/capitalista. Le tele ricavate dalle fotografie costituiranno così un momento di riflessione sulla crescita e "globalizzazione" cinese di questi ultimi anni.

http://www.laposimeoni.com
http://www.chinacontemporart.com

Immagine Lapo Simeoni

Inaugurazione 5 aprile 2008

Art Channel
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Chaoyang District - Pechino

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