Paola De Pietri e Lala Meredith-Vula hanno in comune il mezzo fotografico e un certo modo di usarlo come strumento di analisi delle forme di vita e delle relazioni - quasi sempre conflittuali - tra livelli di realta' diversi, tra abitudini, stili di vita, e contesti differenti. A cura di Sergio Risaliti.
a cura di Sergio Risaliti
Paola De Pietri (Reggio Emilia 1960) e Lala Meredith-Vula (Sarajevo 1966) hanno in
comune il mezzo e un certo modo di usare questo mezzo (la macchina fotografica) come
strumento di analisi delle forme di vita (Wittgenstein) e delle relazioni - quasi
sempre conflittuali - tra livelli di realtà diversi, tra abitudini, stili di vita, e
contesto differenti. Osservano il mondo per evidenziare la complessità e la
promiscuità di dimensioni ed esperienze che contraddistinguono la nostra epoca
globale. Tuttavia sia Paola De Pietri che Lala Meredith-Vula travalicano questo
primo livello concettuale (il metodo di lavoro-il progetto) e formale (la tecnica
fotografica documentaristica) con risultati linguistici di rara bellezza in cui di
nuovo la poesia prevale sull'informazione, la funzione simbolica su quella
comunicativa, l'ineffabile esperienza conoscitiva dell'arte sulla presa di coscienza
teorica, la visione ecmnesica (Barthes) ed espressiva (Deleuze) su quella
illusionistica o riproduttiva. Sono fotografie, ma tra il mezzo e il soggetto c'è di
mezzo piuttosto la pittura che il tubo catodico o il cinema.
Sia l'una che l'altra
in poche parole analizzano, perlustrano, indagano, ma poi di fatto contemplano la
realtà da cui estraggono immagini che possono essere giudicate e godute per la loro
bellezza. E questa bellezza non è solo un dato assoluto fine a se stesso, cioè
autosufficiente dal punto di vista formale. C'è un pendolarismo e un travaso tra la
bellezza dell'immagine e la specificità dei contenuti. E dietro queste belle
immagini si lasciano intuire storie e ragioni molto speciali. Parafrasando Pasolini
potremmo dire che qui le cose o le storie semplici appaiano trasformate in qualcosa
di esemplare e di speciale, e che la bellezza è sostanziale tanto al dramma e
all'evento quanto al senso che da una parte e l'altra attribuiscono all'immagine e
alla realtà osservata l'autore e lo spettatore [...]
Sergio Risaliti
Inaugurazione: martedì 8 aprile 2008 alle 19
Galleria Alberto Peola
via della Rocca, 29 - Torino
Orario: da lunedì a sabato dalle 15.30 alle 19.30 mattino su appuntamento
Ingresso libero