Una personale che vuole essere uno spunto per leggere la contemporaneita' in modo 'filosofico - naturale'. Campi, boschi, scorci di panorami sono riletti dall'artista - tra i protagonisti del ritorno alla pittura negli anni '80 - con colori accesi, irreali eppure rassicuranti. A cura di Manuela Composti.
a cura di Manuela Composti
Peter Angermann s’impose nel panorama artistico internazionale nel 1979 quando diede vita, a Dusseldorf, al Gruppo Normal insieme ai due artisti cecoslovacchi Milan Kunc e Jan Knap. Sono gli anni della nascita della Transavanguardia in Italia.
La risposta di questi tre giovani pittori si colloca nel solco dell’antiavanguardia, del non - citazionismo, a favore di una pittura più popolare e diretta. Insomma, un ritorno alla pittura come gioco ironico e leggero, mezzo privilegiato con il quale far passare anche messaggi socialmente o filosoficamente impegnati.
Erano gli anni in cui Peter Angermann raffigurava il mondo attraverso il fumetto e la favola, con il linguaggio semplice e vitale del “ filosofo – naturale ”, come ha sempre amato definirsi, un uomo, insomma, che usa la pittura come strumento della percezione e della comunicazione. Il suo cammino artistico lo ha portato col tempo ad abbandonare il genere narrativo, attratto dallo studio della luce, dello spazio e del colore.
La sua produzione si accosta così al paesaggio, regalando allo spettatore un sottile stupore per il semplice.
Campi, boschi, scorci di panorami riletti con colori accesi, irreali eppure così rassicuranti; Immagini elementari e quotidiane, scene di vita bucolica si alternano sulle pareti della Galleria Ca’ di Fra’ in una personale che vuole essere uno spunto per leggere la contemporaneità in modo “filosofico - naturale”. Manuela Composti
Inaugurazione giovedì 10 Aprile 2008
Galleria Ca' di Fra'
Via Carlo Farini 2, Milano
Orari Galleria: lunedì-sabato 10-13 / 15-19
ingresso libero