Michael Dumontier
Marcel Dzama
Neil Farber
Drue Langlois
Hollie Dzama
Myles Langlois
Guido Bartorelli
Dolls, Drawings and Videos. The Royal Art Lodge e' un gruppo di artisti canadesi: da quando e' stato fondato, a Winnipeg nel 1996, si e' fatto notare per il suo atteggiamento innovativo e irriverente verso il fare arte. Essi si riuniscono una volta a settimana per disegnare assieme, facendo a gara a chi fa piu' ridere gli altri. Oltre ai disegni vengono prodotti video e altro materiale come pupazzi, musica e aquiloni. Questa è la prima mostra italiana che documenta il loro lavoro.
DOLLS, DRAWINGS AND VIDEOS
a cura di
Guido Bartorelli
Da qualche tempo sta attirando l'attenzione del mondo dell'arte un
gruppo di artisti canadesi: the Royal Art Lodge. I loro nomi sono
Michael Dumontier, Marcel Dzama, Neil Farber, Drue Langlois, Hollie
Dzama e Myles Langlois.
Da quando è stato fondato, a Winnipeg nel
1996, il gruppo si è fatto notare per il suo atteggiamento innovativo
e irriverente verso il fare arte. Essi si riuniscono una volta a
settimana per disegnare assieme, facendo a gara a chi fa più ridere
gli altri. Oltre ai disegni vengono prodotti video e altro materiale
come pupazzi, musica e aquiloni.
Questa è la prima mostra italiana che documenta il lavoro sia
collettivo che individuale degli artisti della Royal Art Lodge.
Il primo dato che salta all'occhio, osservando i lavori del gruppo canadese the Royal Art Lodge, è la presenza, decisiva e fondante, del fumetto. O meglio della "cultura del fumetto", ossia dell'impronta che la lettura prediletta di molti ventenni ha inciso, nel corso del tempo, sulla loro attitudine generale verso le cose.
Per Michael Dumontier, Hollie Dzama, Marcel Dzama, Neil Farber, Drue Langlois e Myles Langlois i comics sono il latte materno, tanto più che non hanno mai smesso di berlo.
Del tutto naturale, quindi, che il fumetto sia lì, come un generoso cuore artificiale, a irrorare a pieno regime l'attività artistica.
Certo che se si trattasse di una semplice trascrizione di temi e stili, vi coglieremmo ben poco di inedito. Rapporti di questo tipo sono vecchi come il cucco e verificabili in tantissimi altri artisti, coetanei dei nostri canadesi ma anche molto, molto più anziani. Lichtenstein in testa.
Ciò che mi sembra la peculiarità di the Royal Art Lodge consiste in un tipo di influenza meno appariscente, ma molto più profonda. Non si tratta tanto dell'ideazione di personaggi che figurerebbero ottimamente tra gli eroi delle strips - un tipo di corrispondenza, questa, tutto sommato facile ed esteriore, alla quale, appunto, sono da tempo arrivati in molti. Quanto di un qualcosa che sta a monte degli esiti figurativi.
Lo ripeto: la cultura del fumetto è un cuore, è così intimamente radicata da funzionare come un vero e proprio a priori, una struttura delle pratiche artistiche e non.
Vengo al punto. Sapete come lavora the Royal Art Lodge? Dal 1996 i nostri sei si ritrovano almeno una volta a settimana nel loro studio di Winnipeg allo scopo di disegnare assieme . Non solo: assieme creano pupazzi di stoffa, video, musica e altro materiale eterodosso, come aquiloni. Il tutto avviene in un clima fervido e ludico, in cui si fa a gara nel farsi ridere a vicenda.
In gruppo. Ecco il primo punto.
La consuetudine con una forma di espressione come il fumetto, vivissima, dinamica e, allo stesso tempo, facile e leggera, in quanto priva di quell'aura che ci fa romanticamente intendere l'arte come qualcosa di sontuoso e terribile, tale da incutere soggezione, ha trasformato l'elaborazione creativa in un vivace esercizio collettivo, in cui risuonano le risate.
È distante anni luce l'artista che crea, solo con se stesso, distillando le gocce sublimi del proprio io.
Piuttosto the Royal Art Lodge mi fa pensare alle band musicali, i cui pezzi vengono "buttati giù" - espressione davvero calzante - suonando tutti assieme, non senza improvvisazione e divertimento.
Ciò non toglie che Dumontier, gli Dzama, Farber e i Langlois coltivino, col medesimo atteggiamento, anche una carriera "solista".
Disegni. Non è un caso che dalle sessions del gruppo escano disegni, centinaia di disegni.
Anche stavolta il riferimento esplicito alle tavole dei comics è meno interessante del fatto che tratteggiare un foglio di carta richiede non più che pochi minuti e mezzi estremamente economici; inoltre ha un effetto immediato e si presta alla collaborazione di tutti.
Anche da questo punto di vista, cioè, ritroviamo quella vocazione a un processo creativo che trae impulso da una situazione al limite con lo svago.
Disegnare è un gioco, quel gioco cui tutti noi ci siamo affidati per allontanare le ore più noiose di scuola.
Lo stesso spirito sottende anche le realizzazioni più impegnative, come i pupazzi - già il genere ci dice tutto - e i video.
Humour. Quest'ultima considerazione intende spazzare l'eventuale equivoco sulla validità della produzione di the Royal Art Lodge in qualità di ricerca, "seria" ricerca artistica.
Quanto detto nulla toglie al fatto che abbiamo di fronte un'arte tutt'altro che scanzonata. Spesso l'humour che rifluisce in questi lavori è nero.
Provoca il riso, ma anche fulmina con sofisticatissime sferzate di cinismo e ti inchioda addosso una profonda tristezza.
Il gruppo usa un linguaggio accattivante e comprensibile a tutti per aprire delle voragini di senso e di coscienza.
The Royal Art Lodge produce arte. A tutti gli effetti.
Guido Bartorelli
Immagine:
Tecnica mista su carta, 29 x 21 cm, 2001
Opening sabato 15 dicembre 2001 dalle ore 18.30 in poi
lunedì- sabato 17.30 - 20.30
mattina e festivi su appuntamento
Perugi artecontemporanea
via Altinate, 66
35121 Padova
tel. & fax 0039 049.663.996