La sicurezza della casa e del patrimonio.Chiavi, serrature, casseforti, porte blindate dal XIII al XVIII secolo.
Le chiavi riaprono Casa da Noal. Il quattrocentesco palazzo,
chiuso da tempo, riapre i battenti il 15 dicembre accogliendo la curiosa
mostra "LA CHIAVE. La sicurezza della casa e del patrimonio. Chiavi,
serrature, casseforti, porte blindate. Dal XIII al XVIII secolo". La
riapertura avviene a conclusione dell'intervento che ha esteso il polo
museale di Casa da Noal alla contigua Casa Robegan, cinquecentesco
edificio il cui recupero ha consentito di ridisegnare il percorso di
visita e la organizzazione degli spazi.
La mostra consente, per la prima volta, di godere di una delle più
curiose ed intriganti tra le infinite collezioni di arti applicate che
il fondatore dei Civici Musei di Treviso, l'abate Luigi Bailo, mise
insieme - con passione quasi maniacale - in una vita di ricerche,
acquisti, acquisizioni.
Dando vita a questa originalissima raccolta di "strumenti di sicurezza",
l'Abate volle dimostrare che anche nel creare oggetti d'uso comune come
le chiavi, oggetti il cui valore sta nell'utilità e non nella
bellezza, l'uomo può offrire dimostrazioni straordinarie del proprio
infinito ingegno.
Cosa di più dei complessi meccanismi di sicurezza creati nei secoli
per tenere lontani ladri e maleintenzionati poteva appassionare l'Abate?
Quelli che egli cercò e stivò nei depositi di Casa da Noal spesso si
rivelavano "rompicapi" con cui misurasi e le sfide più apparivano
difficili e più appassionavano questo singolare
sacerdote-intellettuale.
Un secolo dopo, sono occorsi più d tre anni perché esperti
fabbroferrai riuscissero a venire a capo dell'apertura di tutte le
serrature che il Bailo lasciò debitamente chiuse, quasi a sfidare i
posteri.
Come quella della cinquecentesca "Porta del Tesoro", risultata apribile
solo con tre diversi chiavi girate contemporaneamente da tre diverse
persone, a garanzia, evidentemente, dei beni davvero importanti che la
porta preservava. Per rendere ancora meno facile la soluzione del
rompicapo, l'Abate non si peritò di abbinare le chiavi alle rispettive
serrature ma le confuse, costringendo i posteri ad una caccia al tesoro.
In una cassaforte, naturalmente rinchiusa, il Bailo occultò un
tesoretto costituito da un gruppo di bellissime chiavi, evidentemente le
sue preferite, e tra esse anche alcuni pezzi di epoca romana. Per un
secolo nessuno ha saputo della loro esistenza e solo ora hanno rivisto
la luce.
"Questa è stata la mostra delle sorprese" afferma l'attuale successore
del Bailo, il Direttore dei Civici Musei, Eugenio Manzato. E per evitare
che, magari tra un altro secolo, altri ritrovino a dover risolvere
enigmi e rompicapi, il professor Manzato ha disposto che i meccanismi di
chiusura più complessi vengano documentati in catalogo e in mostra con
delle assonometrie.
I pezzi selezionati da Manzato per l'esposizione si distinguono per la
bellezza oltre che per la complessità : spesso le chiavi si presentano
come piccoli capolavori dell'arte del bronzetto, del ferro, del cesello
o della niellatura: Tutt'altro che raro è l'utilizzo accanto al ferro
o bronzo, di metallo preziosi come l'argento e l'oro. Le decorazioni,
siano motivi vegetali, figure geometriche, stilizzazioni di animali o di
persone, risentono del succedersi di stili nell'arte "maggiore", dal
gotico fiorito al rococò.
La scelta è caduta su un centinaio di chiavi affiancate, in mostra, a
decine di lucchetti, bandelle, serrature tolte dal loro sito originario
o ancora incastonate in porte, cassoni dotali o di stipi portadocumenti,
oltre a casseforti e porte blindate.
Data l'origine (e l'originalità ) della collezione, molto interesse
riveste la robotica, ovvero i meccanismi che le chiavi provvedevano a
far ruotare o scattare, tanto più riusciti quanto più complessi.
Mostra nella mostra sono le immagini di chiavi in opere d'arte, dai
tradizionali San Pietro all'enigmatico "Ritratto di monaco domenicano"
di Lorenzo Lotto: le due chiavi che vi compaiono raffigurate le
ritroviamo, in esemplari dell'epoca, esposte in mostre.
Mostra promossa dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Treviso e dai
Civici Musei.
Direzione della Mostra: Eugenio Manzato,
a cura di :
A.
Bellieni, E. Manzato.
Catalogo a cura di A. Bellieni, E. Manzato
edito
da Canova.
Sponsor: La Sicurezza - Treviso.
Orari: da martedì a domenica 9 - 12; 14.30 - 18.
Chiuso lunedì.
Ingresso: lire 5 mila; gruppi lire 3 mila; scuole lire 2 mila.
Per informazioni:
Museo Civico "L. Bailo"
tel. 0422.658442
fax
0422.591337
email: carla.biscaro@comune.treviso.it
Ufficio Stampa:
Studio ESSECI - Sergio Campagnolo
via San Mattia 16 35122 Padova
tel.
049.663499
fax 049.655098
Treviso, Casa da Noal (via Canova n. 38)