Sono esposte circa 25 opere recenti, tutte "estroflessioni" rigorosamente monocrome fondate su quella che Bonalumi stesso definisce la "geometria perturbata". Sono opere che coniugano pittura e scultura in una singolare tecnica fatta di tele modellate con imbottiture su centinature in acciaio e alluminio.
L’Ulisse Gallery Contemporary Art presenta dal 16 aprile al 14 giugno una coinvolgente mostra personale di Agostino Bonalumi (Vimercate, 1935) interamente incentrata sulle sue opere recenti, del 2007 e 2008, con l’importante sponsorizzazione de Il Gioco del Lotto. Come è noto, Bonalumi è un grande esponente della pittura oggettuale ( secondo la definizione coniata da Gillo Dorfles) nonché protagonista della vita artistica milanese a cavallo fra la fine degli anni Cinquanta e i primi Sessanta con Fontana, Castellani e Manzoni. L’originalità del suo coerente e rigoroso percorso è ben sintetizzata da quanto ha scritto Giulio Carlo Argan in un suo testo del 1974: “l’opera di Bonalumi non è pittura non è scultura non è architettura, ma l’artisticità di pittura, di scultura e di architettura” .
Saranno esposte circa 25 opere recenti, tutte “estroflessioni” rigorosamente monocrome fondate su quella che Bonalumi stesso definisce la “geometria perturbata”. Sono opere che coniugano pittura e scultura in una singolare tecnica fatta di tele “modellate” con imbottiture su centinature in acciaio e alluminio che sembrano farle palpitare, trasformando le superfici piatte in volumi aggettanti nello spazio.
Come scrive Gabriele Simongini nel suo approfondito saggio (intitolato Bonalumi l’umanista e la pelle futuribile della pittura) per il catalogo pubblicato da Ulisse editore (con ampi apparati bibliografici), nelle opere oggettuali di Bonalumi “ si è attuata, fin dal 1959, una vera e propria mutazione genetica della pittura che sconfina nella scultura e poi nell’architettura in uno slittamento metamorfico e camaleontico che mal sopporta le categorie precostituite.[…] Ne viene fuori un’unità integrale, impenetrabile e inalterabile dell’opera non scomponibile analiticamente nei suoi elementi strutturali, un’entità oggettuale perfetta e conclusa che non reca apparentemente alcuna traccia della personalità e dello stile dell’artista, dell’atelier e dell’oggetto fatto a mano, una forma intesa come manifestazione della superficie”.
Inaugurazione mercoledì 16 aprile ore 18
Casa d'Arte “Ulisse”
Via dei Due Macelli, 82 (00187) Roma
Orario:
da lunedì a sabato: 10.00 – 13.00 e 15.30 – 19.30