Tir-nan-Og. L'esposizione si articola in una serie 9 stampe digitali su pvc trasparente di cm. 100x100 ciascuna e da un documento sonoro (registrazione audio in loop) a rappresentare in modo interattivo sogni e speranze dei giovani oggi.
Sabato 19 aprile 2008, alle ore 18.00, presso la sede della galleria Loft Arte, in Valdagno (VI) Corso Italia 35/f, avrà luogo l'inaugurazione della mostra di Lisa Castellani.
In questa mostra l'artista presenta un'installazione multimediale Tir-nan-Og. La mostra si articola in una serie 9 stampe digitali su pvc trasparente di cm. 100x100 ciascuna e da un documento sonoro (registrazione audio in loop) a rappresentare in modo interattivo sogni e speranze dei giovani oggi.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Salvatore Fazia e Lisa Castellani.
Con questa mostra continua il nuovo programma espositivo della galleria Loft Arte, orientato soprattutto su giovani artisti che non sono ancora transitati per il circuito delle gallerie italiane.
Lisa Castellani è nata nel 1979, vive e lavora a Vicenza.
Testo in catalogo:
Per Lisa
LEI: ti piacciono le mie sopracciglia?
LUI: sì mi piacciono le tue sopracciglia
LEI: molto?
LUI: molto
LEI: quale ti piace di più?
LUI: se dico quale l'altra sarà gelosa
LEI: lo devi dire
LUI: sono tutte e due squisite
LEI: davvero?
LUI: davvero
LEI: ho delle belle ciglia?
LUI: sì delle ciglia bellissime
(R.D. Laing)
L'arte non muore di solitudine, muore di moltitudine, una volta era di solitudine che nasceva e cresceva, poi s'è trovata a stare in mezzo ai gruppi - con le avanguardie - come la mascotte coi militari, e adesso è sulla strada della merce che si fa incontrare e amare come ai supermercati o in mezzo alle fiere, nei luoghi di turismo.
Adesso che è in questa rappresentazione fotografica, nella documentazione della sua stessa sparizione, sotto forma di assenza, se n'è volata via, e la metafora del palloncino ne racconta tutta la delusione infantile, lo sgomento sorridente: la sorridente depressione femminile.
Questa ragazza ne approfitta per giocare ancora un po' in sua assenza, è come il piccolo Ernst di Freud che in assenza della madre, uscita di casa per fare la spesa, passa la mattinata in camera a fare il gioco del rocchetto: lo getta al di là della sponda del letto e quando sparisce dice fort, quando appare dice daaa.
Freud spiega che il rocchetto sostituisce la madre.
Questa ragazza usa il palloncino al posto del rocchetto, ma il gioco è lo stesso, lo lancia nel cielo e lo perde, a una certa altezza ne scatta le foto, una due, tre, tante, nell'aria lo pensa.
L'arte è svanita.
L'arte sostituisce la madre.
Trovandosi nel punto opposto della storia, opposto a quello della ragazza di Corinto, ne approfitta per giocare con la stessa solitudine, la stessa femminilità di ragazza, il suo simbolo che svanisce nell'aria: Plinio il vecchio racconta che l'arte è nata a Corinto un pomeriggio che una ragazza - di nome Dibutade - s'è messa a disegnare contro la parete la sagoma del ragazzo che l'aveva appena lasciata, rimasta a sognare.
Quest'altra adesso ne dà la notizia, l'arte è scomparsa, dileguata nell'aria.
Ne aveva fatto la sua adolescenza, sostituiva qualcosa.
Ce ne sono molte di queste ragazze che da qualche tempo ne sognano riti e miti, ne giocano i sogni e i simboli, e ne fanno la scena secondo la mitologia della loro leggerezza di ragazze.
Chiedono incontri, si fanno sotto e cercano i posti dell'arte.
Ne ricordano l'incertezza dei ricordi, dei sensi.
Si muovono a memoria, e a differenza dei maschi praticano la mitologia dei misteri, ne danno la temperatura, la temperie visionaria: è femminile oggi la migliore agonia dell'anima, dell'arte.
La meteore del palloncino che sale è la metafora del respiro che si perde, dell'ispirazione espirata.
Chi guarda ne sospira, ma è il vuoto, la paura della vertigine che sale, che preoccupa gli umori di chi resta a terra, e ne sa l'ultimo respiro.
Tutto questo non è volontario, non è intenzionale, ma fa più preciso il segno di quello che accade: il gioco è impersonale solo per fare più generale l'idea che vi si recita.
Inaugurazione Sabato 19 aprile 2008, alle ore 18.00
Galleria Loft Arte
Corso Italia, 35/f Valdagno (VI)
Orario: sabato dalle 17.00 alle 19,00 tutti i giorni su appuntamento tel. 335 6174115