Palazzina Informazioni Turistiche Abbazia di Pomposa
Codigoro (FE)
via Pomposa (loc. Pomposa, c/o Abbazia di Pomposa)
0533 719110
WEB
Armodio
dal 19/4/2008 al 17/5/2008
tutti i giorni 9-13 e 15,30-19

Segnalato da

Galleria Stefano Forni



approfondimenti

Armodio



 
calendario eventi  :: 




19/4/2008

Armodio

Palazzina Informazioni Turistiche Abbazia di Pomposa, Codigoro (FE)

Divertissements. La pittura di Armodio ha una vena umoristica e surreale, in mostra circa 20 opere, da quelle dei primi anni '80 fino ai lavori piu' recenti. L'esposizione e' realizzata in collaborazione con la Galleria Stefano Forni di Bologna, nell'ambito della stagione espositiva Pomposa Arte 2008.


comunicato stampa

Domenica 20 Aprile, alle ore 11.30, presso la Palazzina Informazioni Turistiche dell’Abbazia di Pomposa (1° piano), verrà inaugurata la personale dell’artista Armodio dal titolo Divertissements, realizzata in collaborazione con la Galleria Stefano Forni di Bologna, nell’ambito della stagione espositiva Pomposa Arte 2008, organizzata dal Comune di Codigoro (Fe) e con il patrocinio della Provincia di Ferrara. E’ una pittura, quella di Armodio, che unisce una grande vena umoristica e surreale ad una tecnica di esecuzione straordinaria. La mostra vedrà la presenza di circa venti opere, da quelle dei primi anni ’80 fino ai lavori più recenti.

“[…] le fragili creature di carta paiono essere state create apposta per assecondare la vocazione fantastica del pittore, diventano materia grezza perché egli possa imbastire teatrini assurdi ed aerei. Uccelli meccanici si aggrappano con le loro unghie a questi tomi, e fanno buona guardia perché nessuno ardisca consultarli; fulmini finti si scaricano su un dorso, riuscendo a bruciacchiare davvero l’angolo di un libro; e spesso foglietti bianchi svolazzano al di sopra di questi volumi, ansiosi di reinserirsi all’interno o appena liberatisi, e spesso forme ambigue, uova o fagioli, sfidano le leggi della gravità. […] Come nell’opera di Gustavo Foppiani, colui che è stato in qualche modo maestro di Armodio, non c’è compiacimento nella crudeltà con cui in questi quadri viene registrata la mancanza di senso del mondo. Dietro gli apparenti divertimenti di una fantasia inesauribile, dietro il beffardo cinismo, non è difficile leggere l’ansia malinconica per l’incomprensibilità delle cose.”
Stefano Fugazza

“È in questo spirito di giocosa immaginazione istigata dalla percezione delle forme nel reale, è in questa fanciullesca gioia del ricrearle ricreandosi, del dis-creare senza distruggere o stravolgere, che risiede la vena lirica più autentica e originale di Armodio. […] In fondo la pittura di Armodio vuole dare una soluzione a un’ar¬dita scommessa, coniugare il più raffinato e cosciente dei magi-steri artigianali (la tecnica della tempera, la prospettiva rinasci¬mentale, il calligrafismo dei miniatori orientali, il formalismo figu¬rativo del Novecento) con la più “primitiva” delle immaginazioni creative. Armodio è un Morandi che si sforza di pensare alla natu¬ra morta, mai così viva e imprevedibile come nelle sue mani, quasi avesse la testa di Rousseau il Doganiere. È una sorta di “buon selvaggio” che si serve del più abile e maturo dei pennelli per esprimere la più anti-intellettuale delle visioni del mondo. Non so se tutto ciò sia surrealismo, metafisica o realismo magico. So che è Armodio, inconfondibilmente.”
Vittorio Sgarbi

BIOGRAFIA
Armodio, il cui vero nome è Vilmore Schenardi, è nato a Piacenza il 4 Ottobre 1938, dove attualmente vive e lavora. Tra il 1951 ed il 1952 frequenta l’Istituto Gazzola di Piacenza, pur non riconoscendovi grande importanza. Ben altro peso avrà lo Studio Spazzali o “Scuola di Piacenza”, dove il giovane apprende nuove tecniche, trovando una propria identità e creatività. Nel 1954 abbandona il laboratorio di Spazzali e si trasferisce con Foppiani in uno scantinato dove si concentra sulla pittura; dopo aver cambiato studio, si unisce anche Carlo Berté. Il grande successo per Armodio arriverà quando Lily Shepley riuscirà a vendere le sue opere negli Stati Uniti. Nel 1972 espone con successo le sue opere a Bruxelles. La fama di Armodio lievita e, dopo un fruttuoso soggiorno a Parigi torna in Italia conquistando sempre più mostre a lui intitolate.
Di lui hanno scritto, tra gli altri, Giorgio Soavi, Vittorio Sgarbi, Marco Vallora, Marilena Pasquali, Patrick Waldberg, Maurizio Fagiolo Dell’Arco, Claudia Gian Ferrari, Rossana Bossaglia, Stéphane Reyh.

Con il patrocinio della Provincia di Ferrara

Inaugurazione Domenica 20 Aprile 2008 ore 11.30

Palazzina Informazioni Turistiche dell’Abbazia di Pomposa (1° piano)
via Pomposa, Codigoro (FE)
Orari: tutti i giorni, ore 9,00-13,00 e 15,30-19,00
Ingresso libero

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