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27/4/2008

Italian Genius Now

Istituto Italiano di Cultura ICC, Tokyo

Una combinazione vincente d'intenti formali e sperimentazioni linguistiche. In mostra opere di artisti, designer, architetti, fotografi a partire dagli anni '50 ad oggi. A rappresentare gli ultimi decenni sono le forme ambigue del design di Stefano Giovannoni, le assonanze glamour tra le opere di Vanessa Beecroft e Sissi, le foto dei siti di massa realizzate da Massimo Vitali, il 'futurismo' dell'ultimo scooter Piaggio e molto altro. Esposizione curata da Marco Bazzini, prodotta dal Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.


comunicato stampa

a cura di Marco Bazzini

Si inaugurerà il prossimo 28 aprile all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo la rassegna Italian Genius Now, curata da Marco Bazzini, prodotta dal Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato con il contributo della Regione Toscana.

La Mostra è stata realizzata in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri nella logica di supporto alle iniziative tese a rafforzare all’estero la presenza culturale ed economica del nostro paese.

L’originalità del progetto sta nell’aver creato un format di grande valore, replicabile in varie sedi internazionali con la partecipazione dei locali istituti di cultura italiani e di prestigiose istituzioni locali.
Il format rende possibile la circuitazione della mostra in molteplici sedi in tempi brevi e con un notevole risparmio finanziario.

In mostra, a testimonianza della grande creatività italiana, opere dalla vincente combinazione d’intenti formali e sperimentazioni linguistiche di artisti, designer, architetti, fotografi a partire dagli anni Cinquanta ad oggi.

"Italian Genius Now" intende affermare per irraggiamenti e rimandi formali il genio creativo italiano, a partire dalla Vespa GS 150 di Corradino D’Ascanio sviluppata per la Piaggio, per passare alla sperimentazione spaziale di Paolo Scheggi o al design moderno di Marcello Nizzoli e Achille Castiglioni.

A rappresentare gli ultimi decenni sono le forme ambigue del design di Stefano Giovannoni per Alessi, le assonanze glamour tra le opere di Vanessa Beecroft e Sissi, le foto dei siti di massa realizzate da Massimo Vitali, per finire con la visionarietà ’futurista’ dell’ultimo scooter Piaggio, l’MP3, con le sue due ruote anteriori e una posteriore.

A testimonianza degli anni Sessanta la pittura pop di Roberto Barni, Umberto Buscioni e le sculture di Gianni Ruffi, il design di Ettore Sottsass, Marco Zanuso e dei gruppi dell’Architettura Radicale (Archizoom e Superstudio) che produssero tra gli altri per Poltronova. Per gli anni Settanta spiccano le opere di Michelangelo Pistoletto, Giuseppe Chiari, Emilio Isgrò, Franco Vaccari e la produzione industriale di sculture poliuretaniche della Gufram (ad esempio Pratone di Ceretti-Derossi-Rosso).

Gli anni Ottanta, invece, si caratterizzano per la figurazione scultorea di Roberto Barni e per i ritratti di molti artisti nel loro studio realizzati da Aurelio Amendola.

Il fascino del Made in Italy oltrepassa sin dai primi anni ’50 le frontiere nazionali consolidandosi non solo in Europa e in America, dove i creatori italiani ricevono riconoscimenti ufficiali per il loro indiscusso genio con collaborazioni prestigiose, premi e inviti ad esposizioni internazionali, ma in tutto il mondo. Un aneddoto racconta come il ’prodotto’ italiano intessuto di bellezza, funzionalità e modernità non conoscesse alcuna frontiera e fosse famoso nonostante l’anonimato del suo progettista. A bordo degli incrociatori italiani, recatisi in Vietnam per un’operazione umanitaria, i profughi, che fraternizzarono presto con il personale di bordo, interrogati su come immaginassero l’Italia e cosa conoscessero di essa, risposero in molti: "la Vespa".

Finita la Seconda Guerra mondiale anche in Italia, un paese tragicamente in ginocchio, comincia l’epoca della ricostruzione. Mentre il cinema e la letteratura restituiscono, con la straordinaria stagione del Neorealismo, l’immagine di una nazione alle prese con molti problemi quotidiani, l’arte, l’architettura e il design, che in quegli anni sono fortemente intrecciati, iniziano a proporre un mondo dinamico, colorato, moderno, accessibile che anticipa quella libertà e creatività che dagli anni Sessanta saranno definite, prima, il miracolo italiano, poi, il Made in Italy. In quegli anni l’Italia ritrova e rilancia sul piano internazionale, per poi consolidarlo nuovamente nei decenni successivi, il genio del suo carattere: il gusto per la bellezza, per l’arte, per il progetto e talvolta per l’eccentrico che ha contraddistinto la sua cultura nei secoli precedenti con i grandi protagonisti del Rinascimento, del Manierismo e del Barocco che hanno segnato la cultura occidentale.

Opere di: Carla Accardi, Aurelio Amendola, Archizoom Associati, Marco Bagnoli, Nanni Balestrini, Lorenzo Banci, Roberto Barni, Carlo Bartoli, Bartoli - Fauciglietti, Massimo Barzagli, Vanessa Beecroft, Luca Bertolo, Umberto Buscioni, Achille e Pier Giacomo Castiglioni, Giorgio Ceretti - Pietro Derossi - Riccardo Rosso, Giuseppe Chiari, Fabrizio Corneli, Vittorio Corsini, Corradino D’Ascanio, Andrea Facco, Roberto Fallani, Carlo Fei, Salvatore Ferragamo, Isabella Gherardi, Piero Gilardi, Stefano Giovannoni, Giulio Iacchetti - Matteo Ragni, Emilio Isgrò, Marco Lambri, Ketty La Rocca, Aldo Londi, Arrigo Lora -Totino, Lucia Marcucci, Amedeo Martegani, Andrea Martinelli, Alberto Meda, Alessandro Mendini, Sabrina Mezzaqui, Massimo Mussapi, Marcello Nizzoli, Luciano Ori, Paolo Parisi, Gaetano Pesce, Lamberto Pignotti, Alfredo Pirri, Michelangelo Pistoletto, Mimmo Rotella, Sara Rossi, Gianni Ruffi, Maurizio Savini, Tobia Scarpa, Paolo Scheggi, Sissi, Ettore Sottsass, Superstudio, Gianluigi Toccafondo, Ufo, Franco Vaccari, Massimo Vitali, Marco Zanuso, Gilberto Zorio.

Immagine: Carlo Fei, Fatti di niente, 2000. Collezione Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato

Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
Informazioni: +39 0574 5317 http://www.centropecci.it e-mail: info@centropecci.it

Ufficio Stampa: Ku.ra, Rosi Fontana - Via Garibaldi 63, Pisa, Italy
Tel. +390509711343 - fax +300509711317 Email: info@rosifontana.it

Istituto Italiano di Cultura di Tokyo
2-1-30 Kudan Minami, Chiyoda-ku, Tokyo 102-0074

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