Fotografia. In mostra oltre 450 immagini di uno dei piu' importanti esponenti della fotografia del XX secolo, all'interno di un percorso espositivo che coinvolge 2 sedi storiche della citta', Palazzo Magnani e i Chiostri di San Domenico. In mostra molti vintage provenienti dai principali musei americani, fotografia di moda, pubblicitaria, ritrattistica, nudi, nature morte, paesaggi, immagini delle citta', e reportage di eventi come fotografo di guerra. A cura di William A. Ewing, Todd Brandow e Nathalie Herschdorfer.
a cura di William A. Ewing, Todd Brandow e Nathalie Herschdorfer
Si annuncia come uno dei principali eventi del 2008 nel campo delle fotografia, la mostra che porterà, per la prima volta in Italia, a Reggio Emilia, oltre 450 immagini di EDWARD STEICHEN (Bivange, Lussemburgo, 27 marzo 1879 – West Redding, USA, 25 marzo 1973), dopo le tappe al Jeu de Paume di Parigi, al Musée de l'Elysée di Losanna e alla Kunsthaus di Zurigo.
L’esposizione reggiana, uno degli appuntamenti più significativi nell’àmbito dell’edizione 2008 di Fotografia Europea, è organizzata da Palazzo Magnani, curata da William A. Ewing, Todd Brandow e Nathalie Herschdorfer e promossa dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione col Comune di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Pietro Manodori e CCPL di Reggio Emilia.
Il percorso espositivo coinvolgerà le sedi storiche espositive della città, Palazzo Magnani e i Chiostri di San Domenico, dove saranno rispettivamente presentate le opere di quello che è unanimemente definito uno dei più importanti esponenti della fotografia del XX secolo.
A Palazzo Magnani sarà possibile ripercorrere, con molti vintage provenienti dai principali musei americani, l'intero percorso di un fotografo prolifico, influente e controverso, un innovatore autentico abituato a reinventarsi continuamente, che eccelse in tutti i generi a cui si dedicò: nell’arte “pura”, nella fotografia di moda, in quella pubblicitaria, nella ritrattistica, nei nudi, nelle nature morte, nei paesaggi, nelle immagini delle città, nel reportage di eventi teatrali, come fotografo di guerra e persino come autorevole direttore del Dipartimento di Fotografia del Museum of Modern Art di New York. Ai Chiostri di San Domenico, invece, saranno presentate oltre duecento fotografie che Steichen realizzò durante la sua collaborazione con le Edizioni Condé Nast: immagini dell'alta moda e dei protagonisti di Hollywood che venivano regolarmente pubblicate su "Vogue" e su "Vanity Fair".
Dopo Reggio Emilia, la mostra viaggerà al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia di Madrid e al Museo del Traje di Madrid, per poi passare al Kunstmuseum di Wolfsburg, all'I.C.P. (International Center of Photography) di New York, e in altri musei statunitensi e canadesi.
L’esposizioni di Palazzo Magnani e dei Chiostri di San Domenico saranno accompagnate da due cataloghi Skira.
Edward Steichen diventò cittadino americano nel 1900, dopo che la sua famiglia si era trasferita negli Stati Uniti dal Lussemburgo nel 1881. Avendo esordito come pittore, è del tutto conseguente che Steichen abbia assunto, all'inizio della sua attività di fotografo, l'approccio del pittorialismo, ben presto diventandone un maestro - la prima macchina fotografica gli era stata regalata dal padre nel 1896. Nel 1901 è a Parigi, dove fotografa artisti e scrittori. Nel 1902 ritorna a New York; affitta uno studio con Alfred Stieglitz - che ha acquistato per primo le sue fotografie e di cui è diventato amico - e altri, e fonda "The Photo Succession", collaborando alla rivista trimestrale Camera Work. Nel 1904 inizia a sperimentare la fotografia a colori. Dal 1906 al 1914 vive in Francia - tra l'altro, è lui a mettere in contatto Stieglitz con molti artisti, tra i quali Rodin. Nel 1911 inizia a lavorare anche come fotografo di moda.
Dopo la Prima Guerra Mondiale, durante la quale è comandante della divisione fotografica delle Forze di Spedizione Americane, torna alla fotografia diretta e immediata, soprattutto di nature morte - nel frattempo, ha deciso di bruciare tutti i suoi dipinti. Continua a dedicarsi ai ritratti e alla fotografia di moda, collaborando tra il 1923 e il 1938 con "Vanity Fair" e “Vogue” - tra le tante sue immagini, memorabile è quella di Greta Garbo, diventata un'icona universalmente nota dell'attrice.
Nel 1938, si ritira dall'attività professionale, si trasferisce in Francia e progetta ormai di dedicarsi all'orticoltura - Steichen ha dato il proprio nome a un fiore. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale modifica i suoi progetti: nel 1942 viene richiamato in servizio nella Marina americana e diventa direttore del Naval Photographic Institute, con la responsabilità di documentare gli aspetti navali della guerra. Il suo documentario di guerra “The Fighting Lady” vince nel 1945 il premio Academy Award, l'Oscar, come "miglior documentario". Dopo la guerra, Steichen è, dal 1947 al 1962, Direttore del Dipartimento di Fotografia al MoMA di New York. Tra le tante sue memorabili realizzazioni, va almeno ricordata la mostra The Family of Man, nel 1955, una grande esposizione di oltre 500 fotografie che cercava di documentare la vita, l'amore e la morte in 68 paesi di un mondo che sempre più stava diventano globale. Il cognato di Steichen, il grande poeta Carl Sandburg, scrisse l'introduzione al catalogo, di cui furono venduti milioni di esemplari nelle varie sedi della mostra - visitata da nove milioni di persone in 69 paesi. A Palazzo Magnani, la sezione finale della mostra presenta le singole immagini e ricostruisce, in una sorta di visita virtuale, il volto di The Family of Man, il capolavoro finale della vita, poliedrica e intensa, di Edward Steichen, una vera e propria epopea nel campo della fotografia.
Inaugurazione 24 aprile
Palazzo Magnani, corso Garibaldi 29, Reggio Emilia
Chiostri di San Domenico, via Dante Alighieri 11, Reggio Emilia
Orario: 10 - 13, 15 - 19, lunedi chiuso
Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro, studenti 3 euro