Museo Hendrik Christian Andersen
Roma
via Pasquale Stanislao Mancini, 20 (Villa Helene)
06 3219089
WEB
Casa Andersen: personaggi e figure
dal 27/5/2008 al 29/9/2008
martedi' - domenica 9-19.30 (ingresso fino alle 19), chiuso il lunedi' e 1 maggio

Segnalato da

Carla Michelli




 
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27/5/2008

Casa Andersen: personaggi e figure

Museo Hendrik Christian Andersen, Roma

Dipinti e disegni dalle collezioni del Museo. In mostra la produzione grafica e pittorica di Andreas ed Hendrik Andersen, incentrata esclusivamente sul tema del ritratto. Oltre 50 opere, alcune identificabili in figure di famiglia o in personalita' della cultura e dell'alta societa' anglo-americana, altre sconosciute ma ugualmente evocative.


comunicato stampa

A cura di Elena di Majo

A confermare la politica espositiva del Museo, volta ad alternare nelle sale del primo piano mostre dedicate ad artisti stranieri in rapporto con l’Italia dall’ottocento al contemporaneo ed esposizioni di opere dalle collezioni museali solitamente conservate nei depositi, si presenta la produzione grafica e pittorica di Andreas (Bergen 1869-Boston 1902) ed Hendrik Andersen (Bergen 1872-Roma 1940), incentrata ora esclusivamente sul tema del ritratto.

Sono oltre cinquanta opere selezionate dal fondo di dipinti e disegni che costituisce l’eredità di Hendrik Andersen allo Stato italiano nel 1940, insieme all’intero edificio di via Mancini e allo straordinario complesso di sculture monumentali e disegni-progetto sull’utopica “Città mondiale” che sono ospitati in permanenza nei due atelier al piano terra del Museo.

Si tratta di immagini di uomini e donne, alcune sicuramente identificabili in figure di famiglia o in personalità della cultura e dell’alta società anglo-americana, altre a noi sconosciute ma ugualmente evocanti con nitidezza un mondo di raffinata eleganza nel passaggio fra i due secoli trascorsi. Tali immagini sono qui riunite insieme a ricomporre visivamente la straordinaria vicenda umana e artistica dei due fratelli Andersen, norvegesi d’America, emigrati negli Stati Uniti, educati fra Boston e l’Europa, personaggi letterari usciti dalla penna di Henry James o di Edith Wharton, ma ben reali nelle vitali tracce d’arte che hanno lasciato dietro di sé.

Nel 1891 Andreas Andersen ha appena lasciato Newport e Boston per Parigi dove frequenta l’Académie Julien e divide lo studio con il pittore Howard Cushing (1870-1916), di colta e facoltosa famiglia bostoniana, del quale sposerà alcuni anni dopo la sorella Olivia. Nel 1894 li raggiunge Hendrik che, assieme ai primi due e all’amico pittore John Briggs Potter (1864-1945), realizza il sognato viaggio in Italia: Venezia, Milano, Bologna, Firenze; ma solo Hendrik raggiungerà poi Roma, dove rimarrà stabilmente. Tutti e quattro - un amicale sodalizio di artisti americani alla scoperta della cultura classica nei grandi musei europei e nelle città d’arte italiane - si ritrarranno ripetutamente a vicenda in disegni e dipinti di acuta indagine espressiva. Potter abbandonerà in seguito la pittura per diventare esperto restauratore del Museum of Fine Arts di Boston, mentre Cushing sarà mondanissimo ritrattista e decoratore al servizio della ricca società bostoniana e newyorkese.

La brillante carriera di Andreas Andersen, principalmente ritrattista ma anche pittore di paesaggi, viene precocemente interrotta dalla morte a soli trentatre anni. Le sue opere evocano ambienti e atmosfere rarefatte, nello stile internazionale di fine ottocento tra post-impressionismo e liberty. I suoi disegni e dipinti testimoniano gli affetti – la giovane moglie Olivia Cushing, il cognato Howard con la sua bella moglie Ethel Cochrane, la cognata Louisa Cushing, sposata a un nipote di Henry James – e le colte frequentazioni dell’artista, fra le quali il filosofo George Santayana, amico di Bernard Berenson e di Isabella Stewart Gardner, a sua volta estimatrice di Andreas e da lui ritratta nel giardino della sua dimora di Green Hill.

Hendrik Andersen - scultore, fine disegnatore e pittore dilettante - sia a Parigi che a Firenze e Roma si cimenta a sua volta con i capolavori del passato. Michelangelo è il suo maestro sommo, ma ugualmente lo affascina la plastica lineare dei busti quattrocenteschi. Disegna grandi immagini iconiche dei suoi familiari e ritratti dalla linea fortemente incisa raffiguranti sofisticati personaggi, maschili e femminili, alcuni dei quali personalità di spicco della cultura del tempo. Fra questi, l’aristocratico inglese omosessuale dichiarato Ronald Gower duca di Sutherland, scultore e letterato, instancabile viaggiatore e brillante uomo di mondo; il critico inglese Arthur Symons, raffinato adepto della cultura simbolista e decadente; Ernest Hobson, sensibile cultore dell’arte antica e rinascimentale; il giornalista Michael Stillman, figlio di William James Stillman e di Maria Spartali, bellissima modella dei pittori preraffaelliti; il barone Arild Rosenkratz, scultore e console di Danimarca; e ancora la pittrice Mabel Norman, poi moglie del medico Giorgio Cerio, vissuto tra Roma e Capri; la scrittrice-giornalista Maud Howe, figlia della scrittrice proto-femminista Julia Ward Howe e moglie del pittore inglese George Elliott. Nella casa degli Elliott a Roma, in Palazzo Rusticucci in Borgo, avviene nel giugno 1899 il primo incontro del giovane Hendrik Andersen con il maturo Henry James.

I ritratti, ambientati con alcuni arredi nella casa che fu abitata da Hendrik Andersen, documentano questi molteplici e intriganti rapporti di una società colta e raffinata sulla scena internazionale di Boston, Londra, Parigi e Roma.

Il Museo tutto intero e la mostra raccontano queste avvincenti storie parallele.

Immagine: Andreas Andersen Ritratto di Hendrik Andersen 1900 ca.

Ufficio Stampa
dr.ssa Carla Michelli tel. 06/322 98 328 e-mail: cmichelli@arti.beniculturali.it

inaugurazione 28 maggio 2008 dalle 18.00 alle 21.00

Museo Hendrik Christian Andersen
Via Pasquale Stanislao Mancini, 20 (Villa Helene) Roma
Orario d’apertura:
Da martedì a domenica, 9.00 - 19.30 (ingresso fino alle 19.00).
Chiuso tutti i lunedì, 1 gennaio, 1 maggio, 25 dicembre.
Ingresso libero

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