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28/4/2008

Mostra fotografica

Teatro Astragali, Lecce

Nuovo appuntamento ad Astragali Teatro che ,dal 29 di Aprile al 2 di Maggio ospiterà nei suoi spazi di Via Giuseppe Candido, 23 a Lecce la mostra fotografica “Per non dimenticare i profughi palestinesi in Libano”.
La mostra è promossa dall’ “Associazione per non dimenticare Sabra e Chatila”, la quale da anni mantiene viva l’attenzione sulle condizioni dei profughi palestinesi in Libano fondando nel campo di Mar Elias-Libano, una scuola permanente di Fotografia per i giovani Palestinesi del posto, e dal “Comitato con la Palestina nel cuore”, fondata nel 2004, la quale ha dato vita ad azioni molto significative in questi anni, tra cui la promozione di diversi dibattiti sul tema della questione dei profughi ed sul loro diritto al ritorno, sulla condizione dei minori palestinesi nelle carceri israeliane, sulle elezioni palestinesi,sul la crisi interna che vede contrapposti Fatah e Hamas,sulla storia della Palestina .

Questa mostra fotografica, partita da Roma a fine Febbraio, è un vero e proprio reportage dai campi Libanesi a 25 anni dal massacro di Sabra e Chatila e si aprirà martedì 29 Aprile con una proiezione di un reportage su una cooperativa di donne in Palestina. Le fotografie presenti sono dei fotografi Alessia Lionello (Graffiti Press), la cui passione per il reportage sociale l’ha spinta nei luoghi del conflitto come la Palestina e il Libano,Laura Montanari(Graffiti Press) che ha collaborato con Amnisty International ha svolto reportage in India, Palestina, Israele, Iran,in Burkina Faso, Togo, Ghana, Benin e su tematiche di immigrazione, condizioni di vita nei campi Rom, religione e Andrea Potestà, di cui ricordiamo i lavori fotografici recentemente svolti in Bielorussia, Bosnia e Libano.

La mostra fotografica raccoglie i lavori più significativi dei tre fotografi, ed è dedicata al giornalista de “Il Manifesto” Stefano Chiarini, il quale ha fondato nel 2000 “Il Comitato per non dimenticare Sabra e Chatila”, ed ha l’obiettivo di far conoscere le tragiche condizioni attuali dei profughi palestinesi in Libano, i quali lottano da cinquant’anni per il riconoscimento del loro diritto di esistenza.

Oggi, infatti, ai quattrocentomila palestinesi presenti in Libano è precluso il il Diritto al ritorno nei territori di origine. Essi sopravvivono grazie alle rimesse dei familiari emigrati all’estero, delle organizzazioni non governative e agli aiuti della Unrwa (United Nations Relief and Works Agency for Palestine Refugees in the Near East) l’organizzazione dell’ONU creata per l’assistenza ai profughi palestinesi.Inoltre ai profughi palestinesi viene negato il diritto ad accedere a ben 72 tra mestieri e professioni, viene negato il diritto alla proprietà privata, nonché quello di viaggiare liberamente nel paese. Essi sono, inoltre, esclusi da qualsiasi pubblico servizio (non hanno accesso alla sanità pubblica, alle attrezzature scolastiche e ai servizi sociali pubblici).

A questi dati vanno ,però, aggiunte altre decine di migliaia di profughi non registrati affatto e che sono coloro che si sono rifugiati in Libano a seguito dei fatti del Settembre nero in Giordania, a cavallo tra il 1970 e il 1971. Sono profughi che non possiedono un documento di identità, che vivono senza documenti, non possono studiare, sposarsi, lavorare, e corrono costantemente il rischio di finire in prigione.
La maggior parte di loro può contare solo sugli aiuti dell’Onu.Sono considerati stranieri, privati del loro diritto al ritorno in patria. Un vicolo cieco che rende i profughi palestinesi una delle questioni irrisolte e più drammatiche del ‘900.

Negli ultimi giorni della mostra è previsto anche l’incontro con Bassam Saleh( Comitato Palestina Roma).
Con preghiera di pubblicazione e diffusione grazie per l’attenzione
Roberta Quarta Manuela Mastria

Teatro Astragali
via G. Candido 23, Lecce

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