Aurelio Bulzatti
Sergio Ceccotti
Nito Contreras
Piero Guccione
Jonathan Janson
Dieter Kopp
Leandro Lottici
Mario Moretti
Titina Maselli
Ivana Puljic
Claudio Perri
Mario Sironi
Pino Reggiani
Renzo Vespignani
Gabriele Bianconi
Un'occasione per indagare il tema del disorientamento dell'uomo contemporaneo disperso nel dilagare frenetico del caos metropolitano attraverso il punto di vista di artisti storici come Mario Sironi, Titina Maselli e Renzo Vespignani e artisti contemporanei come Piero Guccione, Sergio Ceccotti, ecc.
a cura di Gabriele Bianconi
La Provincia di Roma ospita nel prestigioso spazio espositivo della Sala Stampa di Palazzo Valentini la mostra dal titolo Colori sulla città curata da Gabriele Bianconi, direttore della Galleria d'arte contemporanea Il Narciso di Roma. Con questa mostra si ripete l'appuntamento espositivo iniziato nella galleria Il Narciso, dove con la mostra Sinfonia Urbana – echi dalla città, si trattò con successo il tema del paesaggio urbano affrontato da maestri storici e contemporanei.
E' un'occasione importante per indagare il tema sociale del disorientamento dell'uomo contemporaneo disperso nel dilagare frenetico del caos metropolitano e, con le opere esposte, si vuole qui fornire una poetica risposta a questo disorientamento attraverso il punto di vista di artisti storici come Mario Sironi, Titina Maselli e Renzo Vespignani e artisti contemporanei come Piero Guccione, Aurelio Bulzatti, Sergio Ceccotti, Mario Moretti, Pino Reggiani, Claudio Perri, Jonathan Janson, Dieter Kopp, Nito Contreras, Leandro Lottici e Ivana Puljic. “Colori sulla città”: è un viaggio tra le emozioni e le fantasie evocate dalla città.
Nei vicoli e nelle piazze s’intrecciano vite ed esperienze, nei quartieri la storia si sedimenta, passato e presente s’incontrano, la città è testimone del tempo come un fossile sempre vivo e restituisce senza sosta la sua saggezza, essa è al contempo luogo geografico di luci, architetture, fotografie, territorio privilegiato per gli artisti, teatro sempre aperto di idee stimolanti sulle quali lavorare. Alcuni dei temi delle opere dei Maestri storici del ‘900 sono molto noti: quello dei Paesaggi urbani di Sironi, blocchi di periferie illuminate da una luce grigia, dove gli esseri umani sembrano scomparsi inghiottiti dal cemento, o ancora il tema, realizzato quasi sempre in bianco e nero o in monocolore, degli Scali merci di Vespignani, o la serie dei Grattacieli di New York, precoce visione Pop di Titina Maselli, nostra grande artista scomparsa di recente.
La basilica di S. Giovanni dipinta da Moretti rivela il feeling incontaminato tra l’autore e il mondo che lo circonda. La pittura è per lui uno strumento di conoscenza. E’ contatto e rapporto, emotivo e razionale, con la realtà. E’ una esperienza continua. Un processo circolare che investe lui stesso, l’opera, la natura, lo spettatore. E’ una ricerca di se. Con Dieter Kopp Notre Dame si erge dai tetti parigini grigi e ‘spenti’, è là lontana immersa nel cielo plumbeo e il pittore «… riesce a disporre con assoluto lirismo i suoi colori pastosi, sciolti come entro una bruma che rende imprecisa ogni forma…». Lungotevere di Guccione è estraneo al consueto frastuono romano, i raggi solari filtrano tra le foglie rivelando Monte Mario. Piero cerca l’essenza delle cose, anche qui i colori di un platano, le linee dei rami, il silenzio e quelle poche piccole luci lontane uniche presenze della metropoli circostante.
Reggiani racconta con un suo proprio linguaggio periferie industriali abbandonate «Pittura come poesia: fare,inventare, in un altrove che pure trattiene, incanta…». Contreras da molti anni ha posto lo studio del territorio come suo oggetto d’indagine: «…intendo piuttosto segnare la circostanza fisica e mentale di un luogo dal quale si può osservare, penetrare e ascoltare la materia». Perri è presente con i suoi suggestivi liberintro, libri scolpiti con i quali ha recentemente vinto il Primo premio alla Biennale di Alessandria d’Egitto. «…sollecitato dai materiali stessi, l’artista affonda negli impasti, scopre le venature, ricerca le trame, partecipando senza remore al costituirsi della forma…». Lottici indaga il disorientamento dell’uomo contemporaneo all’interno della dimensione urbana. I ‘materiali’ utilizzati, detriti urbani, ci restituiscono la memoria della loro precedente identità.
Traccia poche linee, forse appiccicate (è nastro adesivo?), combuste, distorte prospetticamente, ma sufficienti a catapultarci, insieme ad altre anonime silhouette, a Manhattan. La periferia del New Jersey di Janson è immersa silente nella luce. Bagliori ed ombre senza tempo, case, macchine parcheggiate, il fumo dalle ciminiere, un vasto cielo denso e monotono, apparentemente nessun testimone. Così la città di Puljic: dark, inquieta, drammatica, con aperta una via d’uscita. Il filo bianco, attaccato da una “sparagraffette” al supporto di legno nero, disegna il profilo dei caseggiati, che sembrano costruiti con circuito elettrico, mentre l’autobus di cera ci corre incontro. Gli scorci parigini o romani di Ceccotti, più metafisici che reali, emanano un’ atmosfera sospesa da film noir. Bulzatti proietta immagini d’altri tempi in contesti metropolitani assolutamente attuali. Evidente nella sua pittura il legame con la grande tradizione artistica del ‘900, il ritorno al mestiere, il recupero dell’iconicità della narrazione. Gabriele Bianconi
inaugurazione 29 aprile 2008, ore 18
Palazzo Valentini, Sala Stampa
via IV Novembre, 119/a Roma
orari Lun-Ven 10:30 – 19:00, Sab – Dom 10:30 - 13:00
ingresso libero