A casa mia. Le 70 opere scelte per questa personale raffigurano gli oggetti della vita quotidiana dell'artista, quelle piu' usuali e inosservate - le scarpe, i pennelli da barba, gli occhiali, la moka - in cui pero' si imprime indelebile l'orma di chi le ha possedute. A cura di Francesco Di Leo.
a cura di Francesco Di Leo
Sono gli oggetti i protagonisti assoluti dell’ultimo ciclo di opere di
Concetto Pozzati, un ciclo interamente inedito, che Prospettive porterà a
Conegliano (TV), nel nuovo spazio espositivo Salone XX Settembre (angolo tra
via XX Settembre e via Mercatelli), con la mostra A Casa Mia (30 aprile-29
giugno), curata da Francesco Di Leo.
Le 70 opere scelte raffigurano le cose della vita quotidiana dell’artista,
quelle più usuali e inosservate – le scarpe, i pennelli da barba, gli
occhiali, la moka - in cui però si imprime indelebile l’orma di chi le ha
possedute.
Gli oggetti di Pozzati «propongono dei solitari colloqui e si propongono
lenti, lenti nel farsi e lenti nell’apparire allo sguardo» proprio perché
«carichi di memorie».
Sono opere bellissime quelle proposte in A Casa mia, lontane anni luce dai
cicli ironici, a volte, dissacratori del maestro, dai suoi grandi oggetti
magnetici di prima. Sono opere «dense di malinconia, dell’idea
dell’abbandono», caratterizzate dagli sfondi grigi ottenuti con la polvere
di ferro. «Un diario doloroso, che testimonia quanto sia tragico il privato
se ammalato di solitudine, dediche a chi desidera venire e a chi non può più
venire a casa mia» le definisce lo stesso Pozzati.
«A casa mia è un invito a venire a trovarmi, per scoprire il mio nascosto –
spiega ancora il maestro - la globalizzazione ha fatto scomparire il
privato, tutte le forme (oltre i generi) sembrano gli stessi. Non è affatto
riposante incontrare questi oggetti enigmatici che ri-mandano ad una soglia
rivolta all'indietro; una nostalgia semplice ma struggente. Questi oggetti
rimbombano, producono l'eco come ossessione ed è l'oggetto, ora, il mio
padrone. Esiste una immensità intima per poterci riparare...»
La mostra allestita a Conegliano non tratta solo di spazi fisici reali, di
aree espositive per opere, ma anche di spazi ideali e concettuali,
coniugazione metafisica tra sentimento e ragione, spazi dunque che
condividono un pensiero, una critica, un concetto.
Dietro la scelta di esporre proprio in Veneto per la prima volta questo
nuovo ciclo pittorico inedito c’è il legame profondo di Concetto Pozzati con
questa terra, con Venezia in particolare. Il Veneto, dove è nato 72 anni fa,
è la terra che gli ha tributato importanti riconoscimenti artistici, con le
grandi mostre a Palazzo Grassi, le quattro Biennali e l’assegnazione della
cattedra nazionale di pittura all’Accademia delle Belle Arti.
Un catalogo a colori, con riprodotte tutte le opere in mostra, sarà
pubblicato per l’occasione da Maretti Editore, in collaborazione con
l’Archivio Generale Concetto Pozzati, con testi di Massimo Donà, Toni
Toniato e Concetti Pozzati e una bibliografia completa e aggiornata.
Concetto Pozzati è stato da sempre un investigatore del linguaggio della
pittura, una pittura energetica, sedimentata e acuta, come ha dimostrato nei
diversi e molteplici cicli della sua lunga vicenda creativa: una storia
pittorica tra le più significative di questo ultimo cinquantennio.
Protagonista nella seconda metà degli anni Cinquanta della Nouvelle
Figuration, Pozzati diviene poi uno dei maggiori rappresentanti della Pop
Art italiana. Dagli anni Sessanta in poi il suo linguaggio, fatto di
continue commistioni, contaminazioni di incroci culturali, di memorie,
diviene sempre più individuale e riconoscibile attraverso la pittura
«assolutamente irrinunciabile» anche nel periodo della sperimentazione e
nella elaborazione dei materiali più disparati.
Pozzati è sempre stato vero pittore e si è sempre interrogato sul perché del
dipingere, sul perché «ancora pittura».
Concetto Pozzati – Note biografiche
Concetto Pozzati è nato a Vò di Padova il 1° dicembre 1935. Vive a Bologna.
Dal ’55 partecipa alle principali manifestazioni internazionali, tra le
quali: Biennali di Venezia del ’64,’72,’82 e 2007; Biennale di S.Paolo del
Brasile nel ’63 e ’94, di Tokyo nel ’63; Quadriennali di Roma del ’59, ’65,
’73, ’74, ’86; Dokumenta di Kassel nel ’64; Biennale di Parigi nel ’69; alle
rassegne italiane di città del Messico, Vienna, Barcellona, Chicago, Parigi,
Londra, Kyoto, Francoforte, Berlino, Marsiglia, Mosca, Varsavia.
Tiene personali a Bologna, Milano, Roma, Torino, Verona, Genova,Napoli,
Firenze, Venezia, Messina, Dusseldorf, Belgrado, Zagabria, Graz, Lubiana,
New York, Friburgo, Bremen, Parigi, Basilea, Bruxelles,Tokio, Amsterdam,
Francoforte, Ulm, Bonn, Copenaghen, Barcellona, S. Paolo del Brasile,
Madrid, Montecarlo.
Antologiche a Palazzo della Pilotta, Parma nel ’68; a Palazzo Grassi,
Venezia nel ’74; a Palazzo delle Esposizioni, Roma, nel ’76; al Museo Forti,
Verona, nell’86; ai Musei di Bologna e Modena nel ’91. Nel 1996 alla Rocca
Malatestiana di Fano e a Palazzo Lazzarini a Pesaro. Nel 1997 a Palazzo
Massari a Ferrara e alla Pinacoteca dei Concordi a Rovigo. Nel 1999
antologiche alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Termoli e al centro S.
Apollonia di Venezia. Nel 2002 CSAC Università di Parma, Palazzo della
Pilotta. Nel 2005 a Palazzo Frisacco, Tolmezzo Udine e al Castello di Arceto
in collaborazione con Palazzo Magnani di Reggio Emilia. Nel 2007 al Museo
Morandi di Bologna.
È stato ordinario della cattedra di pittura dell’Accademia di Bologna, dopo
aver insegnato a Firenze e Venezia ed aver diretto l’Accademia di Urbino. È
stato assessore alla Cultura del Comune di Bologna dal 1993 al 1996. È
accademico di S. Luca. Nella sua lunga carriera ha avuto numerosi incarichi
da Musei italiani e stranieri per allestire rassegne d’arte contemporanea,
partecipando insieme a storici e critici a comitati scientifici.
Nel 1998 è stato direttore artistico della Casa del Mantegna di Mantova. Nel
2004 l'Università di Bologna gli conferisce il “Sigillum Magnum”.
Nella sua vastissima bibliografia troviamo saggi, tra gli altri, di Argan,
Ballo, Barilli, Boatto, Briganti, Calvesi, Carluccio, Dehò, Donà, Emiliani,
Guadagnini, Gualdoni, Caramel, Caroli, Castagnoli, Cortenova, Crispolti,
Jaguer, Krzishik, Marchiori, Vinca Masini, Menna, Pontiggia, Restany,
Quintavalle, Sanesi, Restany, Spadoni, Toniato, Trini, Valsecchi, Vergine,
Vescovo.
FN - Uffici stampa e Comunicazione
di Francesca Nicastro
0438/64755
francesca.nicastro@alice.it
Inaugurazione Mercoledì 30 aprile - ore 18.00 Ridotto Teatro Accademia - piazza Cima
Salone XX Settembre
via XX Settembre - Conegliano (TV)
Aperto tutti i giorni (lunedì escluso) 10.00-12.00 e 14.30-19.30
Ingresso: 5 euro (intero) 3 euro (ridotto, per studenti e over 60 anni)