di Kurt Schwitters: una cantata per voce sola. Nell'ambito della grande antologica dedicata all'artista al PAC di Milano, conferenza a cura di Gillo Dorfles con Maria Teresa Florio direttore del Padiglione d'Arte Contemporanea.
di Kurt Schwitters: una cantata per voce sola. Nell'ambito della grande antologica dedicata all'artista al PAC di Milano, conferenza a cura di Gillo Dorfles con Maria Teresa Florio direttore del Padiglione d'Arte Contemporanea.
Nella mostra sono esposte 104 opere della
Fondazione Kurt e Ernst Schwitters, oltre a 9
lavori appartenenti alle collezioni del museo
stesso e della NORD/LB presso la Fondazione
Niedersächsischen Sparkassen. Tutte queste
opere, ottenute per la mostra del PAC grazie alla
preziosa collaborazione dello Sprengel Museum,
compongono, insieme a una trentina di lavori
appartenenti a collezionisti milanesi, il percorso
della rassegna. La mostra costituisce
l'occasione di uno scambio tra lo Sprengel
Museum di Hannover e il Civico Museo d'Arte
Contemporanea. Il CIMAC, infatti, ha concesso
in prestito un cospicuo nucleo di opere futuriste
per la mostra promossa recentemente dal
museo tedesco, chiedendo in cambio una
selezione delle opere di Kurt Schwitters.
Kurt Schwitters (Hannover 1887 - Ambleside
1948) studia nelle Accademie di Dresda e
Berlino tra il 1908 e il 1914 e nel '18 segue studi
di architettura presso il Politecnico di Hannover.
Nello stesso anno espone alla Galerie Der Sturm
di Berlino, dove l'anno successivo partecipa ad
una mostra collettiva con Paul Klee e Johannes
Molzahn. Nel '17 ha i primi contatti con
l'avanguardia attraverso la rivista espressionista
"Der Sturm", nella quale pubblica numerosi
scritti e poesie. Tra queste alcune dedicate
all'amante immaginaria Anna Blume. Dopo la
fine della prima guerra mondiale Schwitters si
stabilisce ad Hannover e lì realizza le sue opere
Merz (frammento della parola kommerz, che
compariva in un ritaglio di giornale utilizzato in
un collage che aveva intitolato per questo motivo
Merzbild): collage fatti con pezzetti di legno
naturale e colorati, biglietti del tram, francobolli e
altri materiali "poveri", oltre a qualche intervento
pittorico. Schwitters realizzò anche testi poetici
risultanti da frammenti di parole e di frasi del più
banale linguaggio quotidiano o dal contrappunto
di suoni elementari, per esempio Die Sonate in
Urlauten, recitato al Bauhaus nel 1924 e
pubblicato nel 1932 sulla rivista "Merz". Il primo
numero di questa rivista, da lui fondata e diretta,
fu pubblicato nel 1923 (la rivista, che terminò le
pubblicazioni nel '32, esercitò effetti stimolanti
anche sulla nuova tipografia dell'epoca ed in
particolare sulla grafica del Bauhaus). In questo
stesso anno Schwitters inizia la costruzione
dell'architettura-ambiente Merzbau, una sorta di
scultura aperta composta con materiali
eterogenei, accumulati nella sua casa di
Hannover tra il 1923 e il 1932. Nel 1924 fonda
l'agenzia di pubblicità Merz Werbezentrale.
Negli anni Trenta aderisce ai gruppi astrattisti di
Cercle et Carré (1930) e di Abstraction-Création
(1932). I suoi lavori vengono presentati nelle
mostre Cubism and Abstract Art e Fantastic Art,
Dada and Surrealism, organizzate nel 1936 dal
Museum of Modern Art di New York. L'anno
successivo Schwitters emigra in Norvegia e nel
1940, dopo l'occupazione tedesca della
Norvegia, fugge in Inghilterra, dove rimarrà fino
alla morte. Oli, acquarelli, i celebri collages di
stampo dadaista, sculture e una ricostruzione
del Merzbau, installazione ante litteram,
consentiranno di ricostruire il percorso artistico,
originalissimo e anticipatore di Schwitters, la cui
opera ha costituito un fondamentale punto di
riferimento per molta sperimentazione artistica
del secondo dopoguerra, dal neo-dadaismo alla
pop art, attraverso gli happening e gli
environment, fino alla poesia visiva e fonetica e a
certe forme di arte concettuale. l catalogo della
mostra è pubblicato dalle Edizioni Mazzotta e
comprende saggi di Dietmar Elger, Karin
Orchard e Isabel Schulz.
Mostra a cura di Karin Orchard.
La mostra restera' aperta fino al 27/1/2002
PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Via
Palestro, 14 Milano tel. e fax. 02 783330
h 18,30 ingresso gratuito