Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC
Milano
via Palestro, 14
02 88446359 FAX 02 88446351
WEB
La Ursonate
dal 9/1/2002 al 10/1/2002
02 79009085 FAX 02 783330
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Segnalato da

Ufficio Stampa




 
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9/1/2002

La Ursonate

Padiglione d'Arte Contemporanea - PAC, Milano

di Kurt Schwitters: una cantata per voce sola. Nell'ambito della grande antologica dedicata all'artista al PAC di Milano, conferenza a cura di Gillo Dorfles con Maria Teresa Florio direttore del Padiglione d'Arte Contemporanea.


comunicato stampa

di Kurt Schwitters: una cantata per voce sola. Nell'ambito della grande antologica dedicata all'artista al PAC di Milano, conferenza a cura di Gillo Dorfles con Maria Teresa Florio direttore del Padiglione d'Arte Contemporanea.

Nella mostra sono esposte 104 opere della Fondazione Kurt e Ernst Schwitters, oltre a 9 lavori appartenenti alle collezioni del museo stesso e della NORD/LB presso la Fondazione Niedersächsischen Sparkassen. Tutte queste opere, ottenute per la mostra del PAC grazie alla preziosa collaborazione dello Sprengel Museum, compongono, insieme a una trentina di lavori appartenenti a collezionisti milanesi, il percorso della rassegna. La mostra costituisce l'occasione di uno scambio tra lo Sprengel Museum di Hannover e il Civico Museo d'Arte Contemporanea. Il CIMAC, infatti, ha concesso in prestito un cospicuo nucleo di opere futuriste per la mostra promossa recentemente dal museo tedesco, chiedendo in cambio una selezione delle opere di Kurt Schwitters.

Kurt Schwitters (Hannover 1887 - Ambleside 1948) studia nelle Accademie di Dresda e Berlino tra il 1908 e il 1914 e nel '18 segue studi di architettura presso il Politecnico di Hannover. Nello stesso anno espone alla Galerie Der Sturm di Berlino, dove l'anno successivo partecipa ad una mostra collettiva con Paul Klee e Johannes Molzahn. Nel '17 ha i primi contatti con l'avanguardia attraverso la rivista espressionista "Der Sturm", nella quale pubblica numerosi scritti e poesie. Tra queste alcune dedicate all'amante immaginaria Anna Blume. Dopo la fine della prima guerra mondiale Schwitters si stabilisce ad Hannover e lì realizza le sue opere Merz (frammento della parola kommerz, che compariva in un ritaglio di giornale utilizzato in un collage che aveva intitolato per questo motivo Merzbild): collage fatti con pezzetti di legno naturale e colorati, biglietti del tram, francobolli e altri materiali "poveri", oltre a qualche intervento pittorico. Schwitters realizzò anche testi poetici risultanti da frammenti di parole e di frasi del più banale linguaggio quotidiano o dal contrappunto di suoni elementari, per esempio Die Sonate in Urlauten, recitato al Bauhaus nel 1924 e pubblicato nel 1932 sulla rivista "Merz". Il primo numero di questa rivista, da lui fondata e diretta, fu pubblicato nel 1923 (la rivista, che terminò le pubblicazioni nel '32, esercitò effetti stimolanti anche sulla nuova tipografia dell'epoca ed in particolare sulla grafica del Bauhaus). In questo stesso anno Schwitters inizia la costruzione dell'architettura-ambiente Merzbau, una sorta di scultura aperta composta con materiali eterogenei, accumulati nella sua casa di Hannover tra il 1923 e il 1932. Nel 1924 fonda l'agenzia di pubblicità Merz Werbezentrale. Negli anni Trenta aderisce ai gruppi astrattisti di Cercle et Carré (1930) e di Abstraction-Création (1932). I suoi lavori vengono presentati nelle mostre Cubism and Abstract Art e Fantastic Art, Dada and Surrealism, organizzate nel 1936 dal Museum of Modern Art di New York. L'anno successivo Schwitters emigra in Norvegia e nel 1940, dopo l'occupazione tedesca della Norvegia, fugge in Inghilterra, dove rimarrà fino alla morte. Oli, acquarelli, i celebri collages di stampo dadaista, sculture e una ricostruzione del Merzbau, installazione ante litteram, consentiranno di ricostruire il percorso artistico, originalissimo e anticipatore di Schwitters, la cui opera ha costituito un fondamentale punto di riferimento per molta sperimentazione artistica del secondo dopoguerra, dal neo-dadaismo alla pop art, attraverso gli happening e gli environment, fino alla poesia visiva e fonetica e a certe forme di arte concettuale. l catalogo della mostra è pubblicato dalle Edizioni Mazzotta e comprende saggi di Dietmar Elger, Karin Orchard e Isabel Schulz.
Mostra a cura di Karin Orchard.

La mostra restera' aperta fino al 27/1/2002

PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, Via Palestro, 14 Milano tel. e fax. 02 783330

h 18,30 ingresso gratuito

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