Lavori del 2006 e un consistente gruppo di opere piu' recenti a conferma del suo repertorio segnico. Dopo la serie "Oceanie" e il ciclo "Blu oltremare", l'attuale produzione dell'artista ruota intorno a una figura archetipica, quella dell'albero. Il critico Alberto Veca sottolinea "l'aspetto scritturale" del suo dipingere.
Alla storica Galleria milanese, Rosanna Forino presenta lavori già esposti nella mostra antologica tenutasi all’ ”Antico Palazzo di Città” di Mondovì nel 2006 e un consistente gruppo di opere di più recente realizzazione: una conferma di un repertorio segnico aperto a ulteriori sviluppi.
Il critico Alberto Veca, che già precedentemente in occasione della mostra del 2006 aveva sottolineato” l’aspetto scritturale del dipingere", parlando appunto delle sue opere come di “pagine di diario”, individua oggi nelle ultime opere “un’ulteriore analogia, una affinità con la frase musicale, nell’accostamento di “note” difformi ma capaci di realizzare una “frase” armonica nella diversità dei singoli elementi”.
Nel testo critico Della figura e del linguaggio, Alberto Veca indaga il tratto del disegno, netto e definito e il tratto disteso della pennellata, oltre alla costante “figuratività, una meditazione sul “paesaggio”, inteso come esplorazione delle coordinate spaziali in cui l’uomo determina la propria posizione rispetto allo spazio e al tempo, alla propria storia".
Dopo la serie “Oceanie” e il ciclo “Blu oltremare”, la produzione più recente dell’artista ruota intorno a una figura archetipica, quella dell’albero, “il cui valore assiale, di connessione tra terra e cielo, fra radici e chioma, è stata riconosciuta come comune in ogni cultura. Adeguare il proprio fare pittura a tale soggetto – precisa Alberto Veca - è segnale di una riuscita sintesi fra una architettura figuralmente difforme per elementi ma organicamente funzionale: in sintesi un modo per riconoscere l’affinità e quindi la legittimità del proprio fare”.
Nota biografica:
ROSANNA FORINO, artista nata a Cernobbio e cresciuta all’interno del dibattito del dopoguerra: dai tagli impressionisti alle composizioni immaginarie quasi Nabis, fino alle astrazioni mediterranee. Negli anni '50, dopo la frequentazione di artisti quali Baj, Dova, Luigi Veronesi, Sergio Dangelo, accoglie la lezione cromatica di Cassinari.Lavora in Costa Azzurra, prende successivamente residenza a Montecarlo. E' invitata regolarmente ai Salons di Arles, Marseille, Avignon, Montecarlo (2 edizioni). A Parigi conosce André Verdet, Cristrian D' Orgeix, Salvado Jacinto. La metamorfosi tra le forme reali e il paesaggio interiore è il segno distintivo della sua espressione artistica. Tra le esposizioni, nel 1990 è invitata a Mosca alla Fondazione Culturale Sovietica e nel 2005 è invitata alla 2a Biennale d'Arte Contemporanea di Pechino - China.
Inaugurazione martedì 13 maggio alle ore 18
Galleria Vinciana
via Maroncelli, 13 Milano
da lunedì a venerdì 10-12.30 / 16-19 sabato su appuntamento