Il caos e la complessita'. Partire dal nulla. Tagliare, strappare, incollare, scollare, tendere, grattare. Senza limite, costruire poi decostruire, in un'alternanza dinamica, in un procedimento che si ferma solo quando, subitaneo, si discerne il punto di equilibrio. Quello che l'occhio percepisce e' una celebrazione luminosa del colore. Tanto generosamente dispensate, le tinte di affermano senza violenza. Esplodono senza urtare. Si rispondono per accordarsi meglio.
IL CAOS E LA COMPLESSITÀ
Partire dal nulla. Tagliare, strappare, incollare, scollare, tendere, grattare. Senza limite, costruire poi decostruire, in un'alternanza dinamica, in un procedimento che si ferma solo quando, subitaneo, si discerne il punto di equilibrio. Quello che l'occhio percepisce è una celebrazione luminosa del colore.
Tanto generosamente dispensate, le tinte di affermano senza violenza. Esplodono senza urtare.
Si rispondono per accordarsi meglio. Il velluto del pastello, la densità oleosa del guazzo, la delicatezza diafana dell'acquerello conferiscono vibrazioni dolci ed intense.
Forma e materia offrono contrasti delicati in una varietà sottilmente elaborata.
Contrasti senza discordanza suggeriscono più la complementarità che l'opposizione.
Perché l'intenzione non è di esprimere il caos del mondo ma, in verità , di rivelare la sua complessità .
Foglia liscia ed opaca, carta giapponese dalla fragile raffinatezza, cartone grezzo, tela di lino o di cotone, frammenti di imballaggi stampati - vestigia aneddotiche del reale - uniscono la loro textura.
Le forme pittoriche si sovrappongono all'ossatura del supporto definito da questo materiale.
I quadrati punteggiano ampiamente lo spazio, il loro rigore è temperato dalla leggera evasione dei colori. Geometria galleggiante e serena, accuratamente equilibrata, animata ed elettrizzata da zebrature rinforzate, linee secche e nervose, tratti di riflesso, filamenti aleatori, perturbazioni infinitesimali. "L'arte astratta ancora vive" afferma Michel Depin " ben lontana dall'essere fossilizzata. Liberata da tutti i dogmatismi, perviene ad una simbiosi fra diverse forme di espressione: liriche, geometriche, concettuali fra ardimento rigoroso e composizione informale."
Spontaneità controllata, percorso emozionale, la sua opera testimonia questo approdo estetico.
Aline Bertoni
Michel DEPIN è nato a Parigi nel 1940. Dopo aver studiato all'Università in Francia ed in America, ha lavorato come ingegnere. Dal 1981 ha studiato pittura in diversi posti: Maison de la Culture de Nevilly, Atelier Beaux Arts de la Ville de Paris, Scuola di Grafica di Venezia.Dal 1995 dedica tutto il suo tempo alla pittura.
Ha realizzato mostre a Parigi, a Lyon, a Venezia.
Vive e lavora a Parigi.
Inaugurazione sabato 12 gennaio, alle ore 18
Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16-19.30
La Roggia
associazione culturale
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - 33170 Pordenone
tel. e fax 0434 552174