Il viaggiatore assente. L'artista presenta in mostra due serie di lavori realizzati attraverso diverse tecniche: fotografia, video, scultura, incisione. Le opere si concentrano sullo studio delle megalopoli, del paesaggio urbano ed in particolare della citta' di Tokio.
a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei
La galleria BonioniArte di Reggio Emilia presenta sabato 17 maggio una personale del
giovane artista Pietro Iori (1973) a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei,
intitolata Il viaggiatore assente. La realtà visiva e quotidiana dell'uomo che
viaggia per lavoro, turismo o altre motivazioni personali è in continua
metamorfosi. La difficoltà nell'esperire con pienezza uno sconosciuto paesaggio
urbano o extra-urbano certifica la nostra modalità di essere "viaggiatori
assenti" che ricavano da loro stesso immobilismo una forma di deriva che va a
produrre il viaggio.
Pietro Iori attraversa questo fenomeno reale, riportando nell'attualità pià¹
stringente una serie di codificazioni estetiche desunte da un'esperienza di certi
luoghi sicuramente penetrante. Dietro alla modalità delle diverse tecniche
utilizzate (fotografia, video, scultura, incisione) si nasconde una ricerca dalle
profonde inclinazioni antropologiche e concettuali, che si aggancia ad una
concretezza in cui il modo di percepire la realtà diventa globale. L'artista
presenta in mostra due serie di lavori.
La serie "souvenir" sceglie lo studio delle megalopoli ed in particolare della
città di Tokio con sette particolari tratti da uno screening di fotografie scattate
da un viaggiatore commerciale che funge da strumento-sonda per l'artista. Un
discorso estetico-antropologico dove attraverso la duttilità e malleabilità della
scultura in terracotta e la documentazione video di immagini tratte dal web, il
viaggiatore assente, che in questo caso è stanziale, riporta la trasposizione
fisica della realtà scattata e la sensazione del luogo, esattamente come un
souvenir.
La serie "In front of" intende invece ri- significare il paesaggio urbano che ci
circonda attraverso persone colte nella loro tipicità , passanti che transitando
diventano tracce organiche di senso nel continuum spaziale del cemento, attraverso
un'immagine estrapolata dalla realtà riproposta cogliendo frammenti di un mondo
che scorre troppo veloce per essere bloccato dall'occhio umano. Un fotogramma
scattato dall'artista che coglie il viandante in un luogo di passaggio di una
città non definita, raffigurante il particolare di un'architettura, e uno schermo
photosmart slide show digitale dove scorrono le sequenze rallentate dei
"viaggiatori" definiscono il movente dell'interazione.
Catalogo in galleria.
Inaugurazione sabato 17 maggio alle ore 17 e 30
Bonioni Arte
Corso Garibaldi, 43 - 42100 Reggio Emilia
orari: 10-13 e 16-20; chiuso il lunedi
apertura straordinaria sabato 24 maggio per la notte bianca
Ingresso libero