Luogo-Nonluogo. Una selezione di opere pittoriche. L'artista, in questi tempi all'insegna della globalizzazione, sceglie di lanciare una sfida alla sua terra.
Un titolo insolito, che fa riflettere sui concetti di spazio e tempo. Quello spazio che tende ad essere sempre localizzabile almeno per un fattore pratico legato alla burocrazia. Ma sempre meno importante per quanto riguarda il messaggio culturale. Allora, per questo fine, si deve usare un altro meridiano. Un meridiano a macchia di leopardo che costituisce la nervatura del network. Allora vivere a Venezia,a Parigi,a New York perde il suo significato di appartenenza ad una nazione per acquisire quello di appartenenza al popolo delle idee, delle aspirazioni, degli ideali.
E Lamberto Caravita con la sua mostra Luogo Nonluogo evidenzia, sottolinea questi valori. E la sua è una sfida che lancia dalla sua terra,in questo caso dall’antica fortezza di Dozza. Non come luogo chiuso ma come stazione di partenza di nuovi input. Il tutto espresso da una pittura insolita che ci può lasciare sconcertati ma non indifferenti. E’ la semplicità sottile del tema che spesso nasconde una bellezza non visibile ai pigri del pensiero. Solo il superfluo deve essere spesso ben confezionato per non farci vedere, scoprire la sua inutilità. Ecco allora un’antica finestra, dal sapore medioevale, che ci fa intravedere un cielo come desiderio di purezza e libertà. Un desiderio alla base di un’operare che si coniuga con il vivere. (Pianeta Terra 2051 GIANCARLO DA LIO)
Galleria Atrebates
via De Amicis, 35/37 - Dozza (BO)
Ingresso libero