5 appuntamento del ciclo di incontri divulgativi sull'arte contemporanea dal titolo 'Perche' non parli? L'arte tra le discipline'. La conferenza prende principalmente in esame la contaminazione reciproca tra moda e arte, oggi piu' che mai ambiti sovrapposti e legati da mille ragioni e fili estetici. Introduce Giacinto Di Pietrantonio.
Martedì 20 maggio, allo Spazio Oberdan: quinto appuntamento del ciclo di incontri “Perché non parli? L’Arte tra le discipline”. Cesare Cunaccia conduce l’incontro “Arte e Moda”. Introduce Giacinto Di Pietrantonio.
Martedì 20 maggio, ore 18, allo Spazio Oberdan di Milano, in Viale Vittorio Veneto 2, quinto appuntamento del ciclo di incontri divulgativi sull’arte contemporanea dal titolo “Perché non parli? L’arte tra le discipline”: sei incontri tra marzo e maggio tenuti da teorici, mentre da ottobre a dicembre verrà data la parola agli artisti.
L’iniziativa rientra nel progetto “inContemporanea. La rete dell’arte” con cui la Provincia di Milano intende promuovere l’arte del presente come risorsa indispensabile per la riqualificazione urbana, sia dal punto di vista culturale che da quello sociale ed economico.
La conferenza prende principalmente in esame la contaminazione reciproca tra moda e arte, un itinerario ricco di suggestioni che le due discipline hanno tracciato lungo il XX secolo e il debutto del primo Millennio. Moda e Arte sono oggi più che mai ambiti sovrapposti e legati da mille ragioni e saldi fili estetici. Questo però è un fenomeno che attraversa e incide con forza tutta la trama del Secolo Breve. Il percorso sarà a ritroso, andrà cioè dal presente, esemplificato da figure chiave come Vanessa Beecroft, Maurizio Cattelan, Sophie Calle, fino alla collaborazione dei Surrealisti con Schiaparelli negli Anni Trenta, all’influenza coeva di personalità quali Chanel e Marie-Laure de Noailles, per concludersi sulle avanguardie futuriste con Thayat, Balla, Depero. Non potranno mancare Poiret e Jacques Doucet, la portata del loro mecenatismo e le reminiscenze dei Ballets Russes e di Picasso tra gli altri.
Un capitolo saliente è anche quello della fotografia di moda, specie nel segno di Horst e Cecil Beaton, che tanto hanno contribuito nel formare l’immaginario fotografico contemporaneo. E poi Mulas, Alfa Castaldi, Toscani. Gli anni tra i ’60 e i ’70 intensificano il rapporto Arte-Moda con veri sperimentatori quali Mila Schon e il suo aprirsi verso Capogrossi, Lam, Fontana e il poliedrico e geniale YSL, mentre i celebri patterns di Emilio Pucci filtrano un caleidoscopio di ispirazioni antiche e moderne, dalla Rinascenza all’astrattismo sintetico.
Gli Anni Ottanta dell’eccesso, dell’edonismo reaganiano, della letteratura minimalista e del “dress to impress”, si spalancano invece sulla ventata neo-barocca di Christian Lacroix, sulle citazioni precise di Gianni Versace, che attinge direttamente alla Transavanguardia e all’olimpo warholiano.
Cesare Cunaccia (Trento, 15.01.1962) vive e lavora tra Milano, Parigi e la campagna toscana presso Arezzo. Attualmente è visiting professor al corso di “Teorie Urbanistiche 1” tenuto dal professor Antonino Marguccio presso l’I.U.A.V. di Venezia, e si occupa in particolare di una ricerca multidisciplinare sull’idea del paesaggio italiano. Tiene corsi a Milano: allo IED/Istituto Europeo del Design e alla Domus Academy. In qualità di giornalista è regular contributor per diversi giornali e magazines italiani e stranieri, su temi artistici sia antichi che contemporanei, design e interior design, antiquariato, viaggi culturali e costume. Sul Giornale dell’Arte tiene una rubrica fissa, sia nell’edizione italiana che in quella inglese. Molte sono le pubblicazioni librarie, che contano svariate traduzioni all’estero, tra cui “Interni a Venezia”, (Venezia-Parigi, 1994), “Italian Parks and Gardens” (Milano-NYC, 1995), “Ritratto di Venezia”, (scritto con Giandomenico Romanelli, Venezia, 1998) “Napoli segreta” (Milano, 2002), “Ville e Palazzi d’Italia” (Udine, 2004) “Toscana Insolita Fantastica” (Milano, 2003), “Lo sguardo italiano” (Milano, 2005), “Giardini in Toscana” (Firenze, 2005), “Palermo di Marco Glaviano” (Milano-NYC, 2007). Ha inoltre curato numerosi cataloghi per mostre personali di artisti ed esposizioni museali in tutto il mondo. Sua la curatela della sezione danza, fotografia e moda nel XX secolo per la grande mostra “La Danza delle Avanguardie” al MART di Rovereto (dicembre 2005). Sta ultimando un libro che racconta la storia e gli sviluppi dell’antiquariato italiano attraverso i secoli fino al nostro tempo e la sua portata effettiva sullo scenario internazionale e lavora alla creazione di una nuova collana libraria prossimamente in uscita per “Electa”, sulle nuove emergenze tra arte, design, moda nel mondo.
Il ciclo di incontri “Perché non parli? L’Arte tra le discipline” è realizzato in collaborazione con UniCredit, Gruppo di servizi bancari e finanziari divenuto paneuropeo, ora presente in 23 Paesi, con oltre 40 milioni di clienti e 180mila dipendenti. Nel 2004 UniCredit ha varato UniCredit & l’Arte, progetto innovativo che opera in partnership con musei e istituzioni italiane e internazionali con l’obiettivo di divulgare la cultura e i linguaggi della contemporaneità valorizzando le giovani risorse creative del nostro Paese.
Ultimo appuntamento lunedì 23 giugno: “Arte e Politica”, intervento di Roberto Pinto, introduce: Gabi Scardi.
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Spazio Oberdan
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