I suoi Ritratti Transpersonali sono un processo di sintesi alchemica volto a svelare l'essenza piu' intima, invisibile a occhio nudo, delle persone ritratte. L'anima, dunque, davvero viene catturata dalla fotografia. E si manifesta in un concetto allargato.
Fotografare una persona è un atto di valenza mistica. Sacrale. Se a metà degli anni Sessanta la modella protagonista del film Who Are You Polly Magoo era convinta di perdere un po’ di sé stessa a ogni scatto, quasi tutte le popolazioni che entrano per la prima volta in contatto con il mezzo fotografico ne rimangono sconvolte. La paura ricorrente è che quelle immagini si portino via l’anima delle persone ritratte. Qualcosa di simile accade per le fotografie di Alexander Laurenzo.
I suoi Ritratti Transpersonali sono un processo di sintesi alchemica volto a svelare l’essenza più intima, invisibile a occhio nudo, delle persone ritratte. L’anima, dunque, davvero viene catturata dalla fotografia. E si manifesta in un concetto allargato. Un filo sottile che svela il minimo comune denominatore di un gruppo di persone, mettendone a nudo lo spirito che appartiene a ognuno e solo in questo gioco di specchi si può rivelare.
Nel particolare multiplo e sovrapposto, Alexander Laurenzo esplicita concetti universali, in cui ognuno può trovare la sua storia. Una madre ritratta insieme alla figlia svela un gioco di rimandi tra passato e futuro, di reciproche appartenenze e flussi di coscienza. Un gruppo di bambini allievi di un monastero buddista in una sola immagine diventano una entità confusa che permette di leggere a chiare lettere la parte più nascosta della loro esistenza. Visioni oniriche, nebulose rarefatte.
La consapevolezza di questo artista, che da quasi quarant’anni si esprime con tecniche fotografiche diverse, è disarmante. La malinconia sottile che traspare dai suoi lavori, acutizzata dal bianco e nero, è il retrogusto irrinunciabile di questi ritratti pieni di affetto. Ogni fotografia racconta una storia. Quella che esiste tra le persone fotografate e l’occhio carico di dolcezza del fotografo. Opera struggente, eppure perfettamente equilibrata, di un poeta dell’immagine che alla tecnica sposa cuore e cervello, per trarne una filosofia contemporanea di portata straordinaria. annalisa rosso
M'arte Galleria
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