Elsa Blin, Laurent Friquet, Zoe Rumeau. Accanimento, abbandono, forza e determinazione sono i legami che uniscono le opere degli artisti in mostra. Grotte, nidi e rifugi come forme poetiche in cui nascondersi o soffocare.
Accanimento, abbandono, forza e determinazione, questi sono i legami che uniscono le opere degli artisti presentate in questa mostra.
In ZOÉ RUMEAU, questo rapporto ostinato, carnale, applicato, cosciente di tutto ciò che tocca, di tutto ciò che le passa tra le mani; lei é assolutamente permeabile al mondo, ma non al mondo come entità vaga, non alla parola che indica alla fine solo un’idea inafferrabile, ma alla realtà immediata, minerale e animale, bruta, a volte estranea. Grotte, rifugi, uova, bozzoli, qualsiasi cosa si voglia, a patto che ci si possa scivolare dentro, infilare, nascondere.
In ELSA BLIN, la leggerezza della opere potrebbe indurci in errore, in quanto si arriva ad esserne sommersi. Come lei stessa dice "un giorno le piume mi hanno sommersa, la mia casa é diventata un nido".
Ma in realtà sono degli scheletri che prendono il volo qui, sotto i nostri occhi.
Per LAURENT FRIQUET, la materia é il suo proprio corpo, ma talmente triturato, scolpito, manipolato affinché diventi il suo proprio rifugio.
Tutti questi stati, nella loro finalità, costruiscono una cosa unica, una forma poetica.
Vernissage giovedì 22 maggio 2008 ore 19.00
Ore 20.00 performance dell'artista Laurent Friquet
Studio TiEpolo38
via Tiepolo, 38 Roma
orario apertura: martedì venerdì 16.00 - 20.00