Andrea Carini afferma una cifra espressiva che considera la composizione grafica da un punto di vista lirico. Vladimir Veljasevis realizza immagini austere con fondi neri realizzati con una sontuosa granitura ad acquatinta e solcate da rilievi geometrici.
a cura di Ljuba Jovicevic & Ana Laznibat
In uno dei suoi saggi più noti, Cristina Campo parlava della perfezione che è “prima di tutto questa cosa perduta, saper durare, quiete, immobilità”. Imperdonabile, secondo l’ascetica esteta, quell’artista votato nel presente a simili intenti, incomprensibili ormai (quando non addirittura invisi) allo spirito dei tempi. Se così è, coloro che si dedicano oggi all’incisione compongono un vero e proprio circolo d’imperdonabili, poiché risulta difficile rinvenire una disciplina artistica che più sfacciatamente viva di rigore, sentimento della materia nel suo ideale persistere, sprezzo d’ogni appariscenza e facilità. Proprio a una serie di componenti del circolo in discorso – tra cui alcuni autorevoli rappresentanti della c.d. Scuola di Belgrado – si dedica questa nuova rassegna di Atelier, scandita da una successione di doppie personali, la prima delle quali vede la partecipazione di Andrea Carini e Vladimir Veljašević.
Andrea Carini (nasce a Roma nel 1973, vive a Milano) afferma una cifra espressiva fatta di lirica considerazione della composizione grafica. La lastra, per l’artista, è campo percorso da infinite tensioni, alcune delle quali egli seleziona con prassi certosina – i suoi lavori sono sempre virtuosistiche combinazioni di tecniche diverse, dal bulino all’acquaforte, quasi a confermare nel connubio d’incisione diretta e indiretta quel ricercato equilibrio tra leggerezza di luci e profondità d’ombre che ne contraddistingue lo stile – svolgendo rarefatte variazioni di geometria pulviscolare.
Vladimir Veljašević (nasce a Smederevska Palanka nel 1969, vive a Belgrado) è riconosciuto artefice di una grafica austera, concentrata, caratterizzata da fondi neri realizzati con una sontuosa granitura ad acquatinta e solcati da rilievi geometrici. In un non irrigidito rigore va in effetti ritrovata l'origine dell'intensità delle opere dell’artista, rette tutte da una disciplina della riduzione che, pur consci della lezione minimalista ormai storicizzata, meraviglia però ogni privilegiata volta in cui assurga a misura estetica autonomamente e con autorevolezza stabilita.
testo introduttivo di Luca Arnaudo
inaugurazione lunedì 26 maggio 2008, dalle ore 18.30 alle ore 21
Associazione culturale Atelier
Via Panisperna, 236 - Roma
orari dal lunedì a domenica, dalle ore 17 alle 20
Ingresso libero