La Cuba d'Oro
Roma
via della Pelliccia, 10
06 58320342 FAX 06 5897368

Laura Facchini
dal 23/5/2008 al 6/6/2008
mart-sab 18 - 21

Segnalato da

La Cuba d'Oro




 
calendario eventi  :: 




23/5/2008

Laura Facchini

La Cuba d'Oro, Roma

Colori ed evanescenze. 20 opere pittoriche in mostra. Non siamo davanti ad opere astratte, ma piuttosto a leggere forme sottese quasi ad una necessita' impellente di uscire da un involucro.


comunicato stampa

Presentazione di Sabrina Vedovotto

La completezza di un lavoro, di un'opera d'arte esiste nella misura in cui vi sono ugualmente, allo stesso modo e con pari dignità, un artista che lo produce e un fruitore che se ne appropria con lo sguardo. Se così non fosse un'opera d'arte non avrebbe nemmeno senso di esistere, tanto colui che la osserva, che di nuovo se ne appropria, che la divora con lo sguardo, è importante. Una sorta di deus ex machina, oserei dire, che percepisce a volte suggestioni che nemmeno l'artista stesso aveva visto.

Nella mostra di Laura Facchini, oltre venti lavori permettono agli spettatori di pensare, riflettere e infine sostenere, visivamente, tesi condivisibili o meno. Sono molti venti lavori per una mostra, ma in questo caso divengono necessari a segnare le tappe di un percorso che è partito ormai da quasi otto anni. Una sorta di via crucis, che delimita e sottolinea momenti salienti di una vita. Perché, inutile nasconderlo, l'arte è obbligatoriamente elemento fondamentale della vita, ancora di più se per un artista. Non c'è motore con una spinta maggiore, che quel fuoco che sembra partire dalla bocca dello stomaco di chiunque abbia queste sensazioni. Pratica piuttosto simile avviene per chi scrive, ma l'artista ha un quid in più, quel qualcosa che regge e sostiene con forza e vigoria momenti artistici anche non facili.

L'esperienza estetica della Facchini sembra ''sentire la forma'', anche se le sue opere non ne posseggono una. Perlomeno una riconoscibile ad un occhio scevro di cognizioni; l'elemento che sembra sostenerle, parafrasando Sant'Agostino, sembra essere quell'aevum, quella durata che non ha né un inizio né una fine. Un ideale limbo che permette di percepire quelle piccole e fragili linee, quei contenuti che si leggono solo con molta attenzione. Non si tratta di costruire una estetica della forma nel suo caso, ma di trovare una forma dell'estetica. Non siamo davanti ad opere astratte, ma piuttosto a leggere forme sottese quasi ad una necessità impellente di uscire da un involucro. Che altro non è se non la sensibilità, quella forza incontrollata che la stessa Facchini racconta di avere sin da bambina. Colori che sembrano corteggiare la realtà, la verosimiglianza, e che lasciano spazio però anche ad una consapevolezza di ciò che si sta raccontando.

Mai un momento di stridore, piuttosto un incedere che pare somigliare ad una riconoscenza verso le proprie virtù. Laura Facchini non è esagerata nel suo utilizzo del pennello, ma anzi costruisce immagini che sembrano nascoste dietro a colori preminenti, ma mai fastidiosi. E la leggerezza l'elemento che caratterizza queste immagini. Dove gli elementi riconoscibili, come già detto solo grazie ad un occhio attento, fanno parte di un mondo altro, edulcorato, protetto da qualcosa. Immagini che recano con sé un sentimento di pace, di tranquillità, e che poggiano la loro forza su questi oggetti, vele, anfore, vasi, tutte cose che partecipano della vita di ognuno di noi. E che, gioco forza, fanno parte anche della vita di Laura, che, dipingendoli, li rende protagonisti della propria vita. Perché la pittura altro non è per lei che una protagonista assoluta di un vivere che non sarebbe ciò se non fosse alimentato da questa passione nel tempo diventato amore. E che è la causa scatenante, la forza struggente, quella conditio sine qua non del suo vivere. D'altronde, è lei stessa ad affermare che la condizione di assenza di pittura nella sua vita significa una perdita totale dei propri sentimenti. E in effetti l'arte, anche per molti filosofi, sovente non è che esperienza vissuta, fondamentale, e incondizionata esperienza, che traduce lo stato affettivo in gesti per la vita.

Inaugurazione: sabato 24 maggio 2008, ore 18

La Cuba d'Oro
Via della Pelliccia 10 - Roma
Orario, dal martedì al sabato: 18 - 21
Ingresso libero

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