Jennifer Allen
Kiera Bennett
Simon Cunningham
David Hancock
Sam Jackson
Rebecca Kidson
Sarah Mcginity
Hugh Mendes
Alexis Milne
Richard Moon
Alex Gene Morrison
Gavin Nolan
John Stark
(Part 2). La mostra raccoglie nove pittori tre videomakers ed un performer, nelle cui opere si riscontra il riflesso di un esistenza sviluppata sotto l'influenza di culture fantasy-horror, gothic, elletronica neopunk e sicuramente nichilista. Tra gli artisti: Jennifer Allen, Kiera Bennett, Simon Cunningham, David Hancock, Sam Jackson.
Venerdi 30 Maggio alle ore 19. 00 presso la galleria Changing Role,
Via Chiatamone 26,Napoli, innaugura "The Past Is History"(Part 2)
mostra collettiva di: Jennifer Allen,Kiera Bennett,Simon
Cunningham,David Hancock,Sam Jackson,Rebecca Kidson,Sarah
Mcginity,Hugh Mendes,Alexis Milne,Richard Moon,Alex Gene
Morrison,Gavin Nolan,John Stark.
La mostra, concepita in collaborazione con Zavier Ellis e Samuel
Rumley, curatori indipendenti inglesi, nasce da un'elaborata
riflessione sulla nuova estetica di giovani artisti emergenti che
vivono,lavorano e/o risiedono permanentemente in Inghilterra.
Nove pittori tre videomakers ed un performer, nelle cui opere si
riscontra il riflesso di un esistenza sviluppata sotto l'influenza di
culture fantasy-horror, gothic, elletronica neopunk e sicuramente
nichilista.
Osservando le loro opere ci troviamo di fronte ad un inesorabile
flusso di riferimenti culturali composti di molteplici strati, che
cambiano dall'inquietudine all'estasi, alla malinconia, all'orrore.
Un'estetica ipnotica lega tutto l'insieme, riprendendo la cifra
espressiva della moderna società massmediatica che fa preda del
nostro appetito, sempre più insaziabile di una dose di
soddisfazione.Finiamo inevitabilmente narcotizzati, alla deriva,nel
vuoto.Uno spazio alternativo, quello dell'apocalitticamente sublime,
spunta dall'abisso. Distruzione, evoluzione e sopravvivenza girano in
un cerchio infinito. Una furiosa zuppa primordiale virtuale, bella e
rancida.
Ecco dunque che si passa dal gigantesco ritratto immaginario di
Sarah Mcginity, dove la noia e l'indifferenza sono identificate come
condizioni fondamentali della generazione di oggi, a quello,
integrativo quanto apparentemente contrapposto di Gavin Nolan, con i
suoi personaggi "strani", perversi e contraddittori.
La grande tela di Kiera Bennett, svela un paesaggio tutto acid punk
che diviene lo spazio metafisico dove le nuove generazioni vivono i
loro sentimenti, le loro emozioni e paure; paure che diventano realtà
negli oli su tavola di John Stark: desolati paesaggi neo-classici
popolati da eremiti, streghe e cadaveri che suggeriscono una
narrativa implicita radicata nell'atemporalità.
Alex Gene Morrison seduce il pubblico con i suoi dipinti, collage e
animazioni che conducono il fruitore ad un'esperienza viscerale e poi
si accordano ad alcune delle vili, benché potentissime, emozioni
umane come desiderio, paura, ripugnanza e stupore.
L'opera pittorica di David Hancock si concentra sull'idea di una
'Generation X'. Egli cerca di rendere palpabile nel suo lavoro la
breccia che esiste fra il mondo di cui abbiamo un'esperienza fisica e
gli stati psicologici tramite il quale esso è percepito.
Ancora, le tele di Richard Moon riportano, attraverso la
manipolazione di vecchie fotografie, ad un effetto che, in maniera
paurosamente attuale, confronta il focolare domestico con un
atmosfera di incerta sospensione. Mentre le opere di Sam Jackson
incorniciano la spinta sessualità fetish e senza pudori che pervade
la cultura giovanile e disinibita di oggi, eliminando così i confini
ed i tabù nella nostra percezione della figura umana.
Completano la serie di pitture le tele di Hugh Mendes, piccoli
ritratti di morte, "obituaries", scarti dei giornali dove in poche
colonne si condensano le vite dei personaggi famosi e che ci fanno
rammentare quanto la nostra mortalità rimane una ferita costante sui
nostri cuori.
Jennifer Allen con i suoi video provoca humor e disagio. Alcuni degli
scenari che lei dipinge sono chiaramente divertenti, ma più spesso
provocano sconcerto nell'osservatore perchè affrontano paure e
psicosi legate alla sessualità. Simon Cunningham con il suo video "
Mollymuddle" crea una dualità dall'unità del suo corpo curando
amorevolmente, come si cura un neonato, la sua propria gamba in modo
da suggerire che abbia un'esistenza indipendente.
Rebecca Kidson presenta una video installazione "Young Hearts" che
ci fà entrare in un mondo dove la luce attraverso la sua
manipolazione ed i suoi riflessi può provocare quella sorta di
godimento visivo ed emozionale così caro alle nuove generazioni.
Alexis Milne sarà protagonista della perfomance "The Resurrection of
Don Dirty Honky" ,The Resurrection che fungerà da collante con la
mostra che si innaugura a Roma il 28 Maggio dove lo stesso artista
sarà protagonista della perfomance The Departure .
Zavier Ellis fondò la sua prima galleria a Londra due anni dopo
essersi laureato, il suo più recente progetto, Charles Smith, è una
struttura curatoriale che punta a promuovere le interrelazioni tra
artisti, curatori e gallerie. Simon Rumley fondò New London Kicks nel
2005, un progetto che ha puntato a stabilzzarsi nella scena artistica
di New York presentando nuovi talenti Londinesi,inoltre è anche un
direttore cinematografico .
Immagine: Alex Jene Morrison, Black Bile (Eyes), Oil & collage on linen, 243x154cm 2007
Inaugurazione 30 maggio 2008
Changing Role - Move Over Gallery
Via Chiatamone, 26 - Napoli
Orari: dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 19
Ingresso libero