CAR projects
Bologna
viale Pietramellara, 4/4 (cortile interno)
051 552462 FAX 051 6592522
WEB
Fraser Sharp e T-yong Chung
dal 30/5/2008 al 18/7/2008

Segnalato da

Giuseppe Galimi



approfondimenti

Fraser Sharp
T-yong Chung



 
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30/5/2008

Fraser Sharp e T-yong Chung

CAR projects, Bologna

CAR projects presenta la prima mostra personale in Italia dell'artista scozzese Fraser Sharp e il progetto site-specific di installazione scultorea del coreano T-Yong Chung. Due artisti che, pur utilizzando linguaggi e forme espressive diversi come la pittura e la scultura, hanno come comune denominatore un viscerale legame alla memoria.


comunicato stampa

A conclusione del primo ciclo espositivo, CAR projects presenta la prima mostra personale in Italia dell’artista scozzese Fraser Sharp e il progetto site-specific di installazione scultorea del giovane artista coreano T-Yong Chung. Dal 31 maggio al 19 luglio gli spazi della galleria ospiteranno due artisti che, pur utilizzando linguaggi e forme espressive diversi come la pittura e la scultura, hanno come comune denominatore un viscerale legame alla memoria.

Fraser Sharp
Le opere di Fraser Sharp, appaiono ai nostri occhi come impronte, l’immagine non è nitida, come del resto non lo sono i ricordi. Attraverso la pittura e la rappresentazione l’artista riporta in vita un sentire comune lontano, ma nello stesso tempo costantemente presente. I “flash” di Fraser Sharp raccolgono figure, fotografie, ritratti che rappresentano parte indelebile del nostro vissuto. Le macchie di luce, i pieni e i vuoti, l’alternarsi delle scelte cromatiche, a favore in alcuni casi del non colore (bianco-nero) e in altri dei toni accesi di richiamo pop, rappresentano un processo mnemonico di reminescenza.

Dall’iniziale impatto visivo-percettivo, la materia va via via trasformandosi per dar forma alle immagini, i corpi ritrovano la loro armonia, i visi la loro profondità; una profondità che non è esplicita nel descrivere i tratti somatici, ma che scava nel ricordo e nelle sensazioni provate in un tempo ormai lontano, un incessante “recherche du temps perdu” in cui il semplice piacere di mangiare una “madeleine” diventa, come per Proust, l’unico tramite per rimembrare i momenti legati all’infanzia.

L’artista attraverso un processo di semplificazione delle forme utilizza la terra come involucro che immobilizza e trattiene sia i momenti felici che quelli tormentati, prima che il ricordo evapori completamente.Miscelata a pigmenti di colore, acqua e colla , la terra si trasforma in una superficie granulosa stipata da crepe che
invadono le icone di memoria segnate dal tempo. La terra rappresenta l’esistenza, il punto in cui tutto è incominciato, il suolo da dove veniamo e il suolo in cui ritorneremo.

Fraser Sharp è nato a Glasgow nel 1975, vive e lavora a Londra. Presente sulla scena internazionale con importanti mostre personali a Parigi presso la galleria Praz – Delavallade, a Ginevra presso la galleria Analix Forever e a San Francisco alla galleria Peres Projects. Inoltre alcune sue opere sono presenti in importanti collezioni pubbliche e private quali la Saatchi Collection a Londra.

T-Yong Chung
Gli oggetti nella loro forma, colore, odore, rievocano costantemente qualcosa che va al di la della loro semplice e limitata funzione originale. L’eco dei ricordi occupa le menti, ci guida nel fare associazioni che inevitabilmente portano l’oggetto ad essere odiato o amato diventando così “soggetto” della nostra esistenza.
Inebriato dalla reminescenza che alcuni archetipi hanno lasciato nella sua memoria, T-Yong Chung realizza per lo spazio della ghiacciaia assemblaggi scultorei in cui l’oggetto, osservato e manipolato, diventa il motivo ricorrente per le sue opere.

Lontano dalla visione consumistica delle “cose”, attribuendogli una propria identità, riaffiora nelle sue opere, paradossalmente astratte, un sentire orientale. La purezza della linea e le forme, si fondono l’una all’altra per plasmare un’unica composizione. Il “nuovo oggetto”, frutto di ricerche e associazioni, anche nella scelta dei materiali, come l’utilizzo di cemento e del marmo, porta l’osservatore a distaccarsi dai ritmi incessanti della quotidianità a favore della riscoperta del proprio io e della memoria, dando vita a ricordi lontani, reminiscenze confuse e frammentate.

Oggi il cemento potrebbe essere definito come un elemento naturale, in quanto le metamorfosi territoriali lo hanno reso visibile ovunque. Concettualmente questo materiale, come del resto il marmo, presente in una delle opere in mostra, vogliono immobilizzare l’oggetto intercessore di ricordi per renderlo eterno, fermo in quel momento, in quel determinato luogo. La “ghiacciaia” vuole essere il contenitore, la Wunderkammer dell’incessante evocazione memoriale. T-Yong Chung è nato a Tae-Gu in Corea del Sud nel 1978, vive e lavora tra Milano e Seoul.

Inaugurazione 31 maggio ore 18.00

Car Projects
Viale Pietramellara 4/4 Bologna

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