Ignoti nulla Cupido. E' sicuramente difficile considerare 'quadro' o 'scultura' un lavoro di Lawrence Weiner, ma forse non ci si allontana dal vero se lo si definisce 'un'immagine' o, per di piu', 'un'immagine realistica'. Anche se il medium utilizzato dall'artista e' la parola scritta, il modo in cui la utilizza ha la capacita' di evocare una realta' oggettiva, elementi e materiali esistenti nel nostro quotidiano.
IGNOTI NULLA CUPIDO
Venerdì 18 gennaio alle ore 20,00, la Galleria Alfonso Artiaco è onorata
d'annunciare l'inaugurazione della mostra personale di Lawrence Weiner
IGNOTI NULLA CUPIDO
Lawrence Weiner (nato a nel 1942 a South Bronx, New York) torna ad esporre
in una Galleria napoletana a 29 anni dalla sua mostra alla Modern Art
Agency; se nel 1973 la sua modalità di lavoro era agli esordi e l'Arte
Concettuale cominciava a riscuotere i primi grandi successi internazionali,
in questa mostra, l'artista ha voluto realizzare delle opere appositamente
per gli spazi della galleria Artiaco di Pozzuoli, che manifestano tutta la
sua maturità espressiva di grande artista internazionale.
E' sicuramente difficile considerare 'quadro' o 'scultura' un lavoro di
Lawrence Weiner, ma forse non ci si allontana dal vero se lo si definisce
'un'immagine' o, per di più, 'un'immagine realistica'. Anche se il medium
utilizzato dall'artista è la parola scritta, il modo in cui la utilizza ha
la capacità di evocare una realtà oggettiva, elementi e materiali esistenti
nel nostro quotidiano. La parola è simbolo perché ci permette di definire e
dare senso alle cose, è strumento perché ci consente di comunicare il nostro
pensiero, ma è anche immagine perché ha il potere di evocare le cose anche
in loro assenza, semplicemente nominandole.
Per Lawrence Weiner la parola che definisce un oggetto diviene l'oggetto
stesso e l'osservatore dei suoi lavori, in quanto lettore, diviene il
contenitore di questi oggetti. Non c'è bisogno di disegnare qualcosa se
ognuno di noi ha la capacità di crearla con la propria immaginazione;
l'artista ha solo bisogno di suggerirla con le parole di cui è capace. Le
frasi scelte da Weiner eludono qualsiasi definizione specifica
identificabile; sembrano concetti astratti, indefiniti, ma servono proprio
a
lasciare libera la nostra immaginazione.
Weiner considera l'opera come il prodotto del pensiero, e arriva fino a
considerare arte il solo enunciato progettuale dell'opera, che non ha
neppure bisogno di materializzarsi. La Galleria si trasforma nel teatro dove
ha luogo la trasmissione del pensiero/immagine dall'artista/creatore
all'osservatore/contenitore attraverso l'unico tramite visibile che è la
parola scritta.
La presenza di frasi bilingue, in inglese e in italiano, manifesta la
volontà dell'artista di comunicare in un contesto linguistico che non è il
proprio; a una differenza linguistica corrisponde, però, anche una
differenza d'ordine culturale (cui la diversità dei colori usati fa
riferimento) alla quale spesso la semplice traduzione della parola non può
supplire, per cui è necessario lasciare che i testi nelle due lingue si
confrontino.
Dr Marco Izzolino
Inaugurazione: Venerdì 18 gennaio 2002 alle ore 20,00
Galleria Alfonso Artiaco
C.so N. Terraciano 56, 80078 Pozzuoli (NA)
Dal lunedì al sabato, ore 10,30-13,00 e 16,30-20,00.
Tel. 0815267988; fax 0815264682