Diverse Sedi
Brescia

Biennale Internazione di Fotografia di Brescia 2008
dal 11/6/2008 al 28/9/2008
da martedi' a domenica 15.30
030 3758370
WEB
Segnalato da

Claudia Manarti



approfondimenti

Ken Damy



 
calendario eventi  :: 




11/6/2008

Biennale Internazione di Fotografia di Brescia 2008

Diverse Sedi, Brescia

III edizione: In qualche parte del mondo. Le mostre si svolgono al Museo di Santa Giulia, piccolo e grande Miglio in Castello, SS Filippo e Giacomo, Museo Ken Damy e in numerose gallerie private e spazi alternativi. E' stata esclusa la fotografia di reportage per favorire una visione artistica; fra le oltre 1000 opere esposte una sezione e' dedicata alla storia della fotografia dell'800, poi al ritratto contemporaneo ma classico, alla citta' di Venezia e alle immagini di molti fotografi contemporanei.


comunicato stampa

Direttore artistico: Ken Damy

“In qualche parte del mondo” è il tema programmatico scelto per l’edizione della biennale di fotografia che si terrà a Brescia dal 12 giugno al 14 settembre 2008 in prestigiosi spazi pubblici: museo di santa Giulia, piccolo e grande Miglio in castello, ss Filippo e Giacomo; negli spazi privati: museo Ken Damy, spazio Clerici per l’arte contemporanea e con la importante partecipazione di numerose gallerie private e spazi alternativi.
Una indagine a tutto campo su un tema affascinante e difficile allo stesso tempo.
L’esclusione della fotografia di reportage, una scelta voluta e sofferta allo stesso tempo, per la vastità delle proposte sul mercato, impone al sottoscritto, e ai numerosi commissari che mi affiancheranno in questa avventura, alcune riflessioni che ritengo fondamentali.
Prima fra tutte la globalizzazione della comunicazione visiva.
Dagli esordi della fotografia, circa 160 anni fa ai giorni nostri, con l’invenzione della televisione e di internet, la visione del mondo è cambiata in maniera radicale.
Nel bene e nel male.
Nel bene perché il viaggio è democraticamente alla portata di quasi tutti, nel male perché molti viaggiano malamente e in maniera distratta. “Dieci giorni otto notti tutto compreso” e un paese vasto come gli Stati Uniti o la Cina diventano una mostra o, peggio ancora, un libro che numerose persone in seguito vedono e che per ignoranza fotografica apprezzano: la curiosità è più forte della qualità.
Un tema che la Biennale di fotografia di Brescia, per il ruolo “autoriale” (termine da me coniato non presente in dizionario) delle proposte nelle passate edizioni,deve affrontare in maniera del tutto diversa.
Autori storici e autoctoni di paesi lontani a confronto con validi autori contemporanei.
Una visione artistica, privata e, perché no, settoriale ma di grande impatto visivo.
Con più di mille opere esposte, alcune di grande formato come è in uso tra gli autori contemporanei, l’organizzazione non è semplice ma, a 3 mesi dall’inaugurazione posso già segnalare le mostre che sicuramente potremo vedere dal 12 giugno.
In santa Giulia un’ampia sezione sarà dedicata alla storia della fotografia dell’800 con rare immagini all’albumina di città e luoghi simbolici dei primi viaggiatori fotografi: cito ad esempio il Cairo, Gerusalemme, Algeri di Lenher & Landrock, di Henry Bechard, diFelix Bonfils, di Antonio Beato ma anche la Cina e il Giappone, con splendide albumine colorate a mano di Felice Beato e della scuola di Fukasawa; l’India di Francis Frith and Co. E Samuel Bourne; fino a San Francisco, New Orleans e New York di Loeffler e Taber.
La parte storica dedicata a Venezia, città simbolo di questa edizione della Biennale, con tutti i maggiori fotografi del periodo, sarà presentata assieme ad opere di autori contemporanei tra cui Marco Zanta, Jean Janssis, Giovanni Chiaramonte e Maurizio Galimberti nelle grandi sale di ss Filippo e Giacomo, a cura di Mario Trevisan in collaborazione con la galleria Bugno di Venezia che da anni porta avanti un interessante progetto sulla città più fotografata del mondo.
Per il giorno dell’inaugurazione ci potrebbe essere una gradita ed inedita sorpresa, visto che uno dei maggiori fotografi conosciuto a livello internazionale sta lavorando, tempo permettendo, a questo progetto.
Sempre in santa Giulia verranno presentate 140 piccole albumine, che inizialmente dovevano essere esposte nel salone Vanvitelliano, chiuso per restauri nel periodo della Biennale, del premiato stabilimento Ganzini di Milano: la serie completa dei “Costumi delle diverse regioni d’Italia” raccolti per cura della Commissione Delegata dal Comitato Esecutivo all’ordinamento della classe 50°- gruppo VIII dell’ Esposizione Industriale Italiana in Milano 1881, come recita pomposamente il cartoncino di presentazione.
140 piccole albumine originali dell’epoca che verranno presentate anche in versione audiovisiva, a cura dello “studio dierre”. In grande formato si potranno gustare i dettagli dei vestiti realizzati appositamente per i manichini originali in seguito fotografati da Ganzini.
In una piccola sezione si potranno vedere in tre D, con 4 apparecchiature d’epoca, oltre 100 immagini, sempre di fine 800. Una piccola enciclopedia visiva ( ma è stata pubblicata negli Stati Uniti e in Inghilterra come una vera e propria enciclopedia, raccolta in contenitori a forma di libro cartonato ) con il fascino delle immagini tridimensionali: dagli indiani d’America agli animali esotici del Brasile e, per restare in tema, anche i pellerossa di Edwar Sheriff Curtis, uno dei primi fotografi di ricerca ntropologica che ha lavorato per lunghi anni con i nativi Americani, avranno il loro spazio adeguato.
Siamo nel 900 e la fotografia è ormai matura anche sotto l’aspetto tecnico; mai un’arte ha avuto così importanti sviluppi estetici dovuti ad un affinamento della tecnica oltre a nuove scoperte chimico-ottiche.
Tra gli autori storici del 900 il “peruano” Martin Chambi avrà ampio spazio con circa 100 immagini di cui molti vintage print. Fenomeno pressoché unico nel panorama mondiale l’indios Chambi ci ha lasciato una raccolta incredibile di immagini della sua città natale, la straordinaria Cuzco, e del sito archeologico del Macchu Picchu. Non solo indios con i loro riti arcaici ma anche ritratti di una borghesia ricca e opulenta dagli anni 20 agli anni 40.
E ancora un settore ritratti di grande formato con i maharajia indiani interamente dipinti al punto da lasciare molti sospetti sul fatto che siano vere fotografie.
Il ritratto contemporaneo ma classico, oserei dire antico nello spessore emotivo, avrà un suo spazio in santa Giulia e una installazione nella chiesa di san Zenone con immagini di Luis Gonzales Palma, del sottoscritto (accetto il rischio e le critiche, non sono solo un critico ma un fotografo) e di altri validi autori che sto contattando. Per molti fotografi sarà una sorpresa: troppi credono che il ritratto sia un’istantanea.
Il ritratto avrà anche una introduzione storica con immagini vintage del più importante ritrattista del mondo: il mitico Nadar (in altra sede da definire), anche in questo caso vista la piccola dimensione ci sarà una sezione audiovisiva.
Per chiudere con i contemporanei dirò che hanno già aderito: Gabriele Basilico con Beirut; Simon Norfolk con Kabul e Philippe Chancel con Pyong Yang, la capitale della Corea del Nord. Tutte immagini a colori di grande formato. Il nostro Franco Fontana ci mostrerà una selezione del suo lavoro sulla mitica Route 66, la “Strada” della Beat Generation, simbolo del viaggio anche interiore che rimane uno dei temi dominanti di questa Biennale.
Gli USA avranno una intera grande sala con opere di Jeff Dunas, Mario Vidor, Wim Wenders e altri autori come introduzione al “paesaggio desertico” non solo americano.
Altri autori saranno presenti ovviamente ma ne riferirò quando avrò la certezza della loro adesione.

Una nota importante: a tutti “i viaggiatori fotografi” chiedo di partecipare con le loro immagini sul tema del Deserto: immagini da spedire via internet al ns laboratorio che le stamperà tutte nello stesso formato per comporre un grande affresco

Gli usi e costumi sono cambiati e molto; l’architettura in parte; il deserto è rimasto uguale da migliaia di anni e la fotografia è stata inventata da soli 160 anni.
Internet sarà studiato nel suo fenomeno “grande fratello” con una curiosa mostra dal titolo Big sister.
Gli “sciamani” o “gli uomini sacri” ritratti da Elisabeth Sunday in varie parti del mondo in b/n di grande formato verranno presentati nello spazio della galleria Reartuno, spazio magico che fu per un lungo periodo lo studio del “Moretto” uno dei più famosi pittori bresciani; e la scelta non è casuale.

con il contributo di
Fondazione Cab - Banco di Brescia - Fondazione Asm Brescia

PRINCIPALI SEZIONI IN CUI SARÀ SUDDIVISA LA BIENNALE:

Museo di Santa Giulia, lato sinistro
Via Musei 81/B Brescia
Luci della Città
A cura di Ken Damy
Un'ampia sezione dedicata alla storia della fotografia dell'800 con rare immagini all'albumina di città e luoghi simbolici.
Il Cairo e l'Egitto, Gerusalemme, Algeri di Lenher & Landrock, di Henry Bechard, di Felix Bonfils, di Antonio Beato e altri autori;
La Cina e il Giappone, con splendide albumine colorate a mano di Felice Beato e della scuola di Fukasawa;
l'India di Francis Frith and Co. e Samuel Bourne;
San Francisco, New Orleans e New York di Loeffler e Taber, Katmandù di PhotoGanesh;
con un ampia selezione di fotografie dedicate alla Francia e all'Inghilterra.

Esposizione Industriale Italiana 1881
140 piccole albumine del premiato stabilimento Ganzini di Milano: serie completa dei ”costumi delle diverse regioni d'Italia” raccolti per cura della Commissione Delegata dal Comitato Esecutivo; questa sezione sarà presentata anche in videoproiezione a grandezza d'uomo.


Museo di Santa Giulia, lato destro
Via Musei, 81/B - Brescia
American West
A cura di Ken Damy e Giuliana Scimè
50 photogravure di Edward Sheriff Curtis il piu famoso fotografo di ricerca antropologica che ha lavorato a lungo con i nativi americani all'inizio 900 a confronto con 12 immagini moderne di Jeff Dunas dalla serie “indian” del 1991

Latino America
A cura di Ken Damy, Manuela Metelli e Giuliana Scimè
Tra gli autori storici del 900 il “peruano” Martin Chambi avrà ampio spazio con circa 100 immagini di cui molti vintage print. Fenomeno pressoché unico nel panorama mondiale l'indios Chambi ci ha lasciato una raccolta incredibile di immagini della sua città natale, la straordinaria Cuzco, e del sito archeologico del Macchu Picchu. Non solo indios con i loro riti arcaici ma anche ritratti di una borghesia ricca e opulenta dagli anni ‘20 agli anni ‘40.
Juan Manuel Castro Prieto spagnolo di origine, rappresenta il Perù contemporaneo, utilizzando la stessa macchina fotografica di Martin Chambi a lastre ripercorre idealmente il sentiero tracciato da Chambi con una estetica moderna e classica nello stesso tempo.
Lo straordinario Mario Cravo Neto dialoga con Javier Silva Meinel, fantasia e messa in scena: simboli antichi reintrerpretati con grande senso estetico.

Portrait
A cura di Ken Damy
Ritratti di grande formato di maharajia indiani interamente dipinti a mano, al punto da lasciare molti sospetti sul fatto che siano vere fotografie dello studio PhotoService di Delhi, saranno messi a confronto con i Maya di Luis Gonzalez Palma o gli etiopi di Marco Paoluzzo, di Avedon presenteremo in videoproiezione “In the American West” (questa sezione è ancora in fase di completa definizione).
Il ritratto avrà anche una introduzione storica con immagini vintage del più importante ritrattista del mondo: il mitico Nadar , nel lato sinistro del museo.

Mondo contemporaneo
A cura di Ken Damy
Gabriele Basilico con Beirut; Simon Norfolk con Kabul e Philippe Chancel con Pyong Yang, la capitale della Corea del Nord, e Randa Mirza sempre con Beirut.
Tutte immagini a colori di grande formato.

Il deserto, la strada, il paesaggio
A cura di Ken Damy
Franco Fontana con il suo lavoro sulla mitica Route 66, la “Strada”della Beat Generation, simbolo del viaggio anche interiore che rimane uno dei temi dominanti di questa Biennale.
Gli USA avranno una intera grande sala con opere di Jeff Dunas, Mario Vidor, Wim Wenders, Lucien Clergue e altri autori come introduzione al “paesaggio desertico” non solo americano Prabuddha das gupta ci presenterà il Ladakh una regione tibetana in terra indiana.
In questa sezione sono invitati tutti i viaggiatori fotografi anche non professionisti a partecipare inviando via email le loro migliori immagini che verranno stampate ed esposte a formare un grande mosaico.


SS Giacomo e Filippo
Via delle Battaglie 61 Brescia tel 03043018
A cura di Ken Damy e Mario Trevisan
La parte storica dedicata a Venezia, città simbolo di questa edizione della Biennale, con tutti i maggiori fotografi dell'800, sarà presentata assieme ad opere di autori contemporanei tra cui Marco Zanta, Jean Janssis, Giovanni Chiaramonte e Maurizio Galimberti, in collaborazione con la galleria Bugno di Venezia che da anni porta avanti un interessante progetto sulla città più fotografata del mondo.


Castello di Brescia
Piccolo miglio in castello
In collaborazione con la galleria Massimo Minini
Vanessa Beecroft presenta il suo ultimo lavoro sul Darfur, VB61, recentemente realizzato in occasione della 52 Biennale di Venezia.

Grande miglio in castello
A cura di Ken Damy
In collaborazione con la galleria Cà di Frà
Gian Paolo Tomasi presenta il suo lavoro sulle città fantastiche in grande formato.


Museo Ken Damy
Corsetto Sant'Agata 22 Brescia tel 0303758370
A cura di Ken Damy
In collaborazione con Eric Franck Fine Art - Londra
Internet sarà studiato nel suo fenomeno “grande fratello” con una curiosa mostra dal titolo “Big sister” della giovane fotografa di Praga, Hana Jakrlova.


Contemporanea
Spazio Clerici per l'arte
Corsetto Sant' Agata, 22 - Brescia
Robert Gligorov
A cura di Ken Damy

Cosimo di Leo Ricatto, Brescia
A cura di Piero Cavellini

Genius Loci - Video di Marco Ambrosi
A cura di Ken Damy


San Zenone all'Arco
Vicolo San Zenone, 1 - Brescia
Kmer Portraits
Un'installazione audio visuale di Ken Damy


Reartuno Studio Gallery
Vicolo san Clemente, 9 e 6 - Brescia
Gli “sciamani” o gli uomini sacri ritratti da Elisabeth Sunday in varie parti del mondo in b/n di grande formato verranno presentati in uno spazio magico che fu per un lungo periodo lo studio del Moretto.
A cura di Ken Damy


Galleria dell'Incisione
Via Bezzecca, 4 - Brescia
Ferdinando Scianna, le sonagliere di Benares
A cura di Ferdinando Scianna

Pentti Sammallahti, aspettare l'immagine
A cura di maddalena fasser


Galleria delle Battaglie
Via delle Battaglie, 69/a - Brescia
Carlo Bevilacqua, indiano stills
A cura di Mauro Corradini


Galleria Massimo Minini
Via Apollonio, 68 - Brescia


Galleria Paci Arte Contemporanea
C. Cattaneo, 20/b - Brescia
Phil Borges, io sono
A cura di Giampaolo Paci


Galleria LABA
Contrada del Carmine, 5/a - Brescia


Galleria SKIN
Contrada Soncirotto, 1 - Brescia
Paolo Ielli, fata Morgana


Galleria dell'ufficio Turistico di Iseo
Lungolago G. Marconi - Iseo (Bs)


Mangiafuoco
Via Calzavelia, 3/a - Brescia


Organizzazione Museo Ken Damy
Per info: tel 030 3758370, dalle ore 15,30 alle 19,30 dal martedì al sabato

Immagine: Martin Chambi - Perù 1934

Ufficio stampa Biennale Internazionale di Fotografia di Brescia
Claudia Manarti tel 030 3758370 e-mail:biennalefotografia06@alice.it

Inaugurazione giovedì 12 giugno alle ore 17

biglietto d’ingresso cumulativo intero euro 10 - ridotto euro 6
catalogo 128 pagine 23x33 cm 30 euro

IN ARCHIVIO [24]
La Valle Trompia...In citta'
dal 20/12/2014 al 20/12/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede