Il mondo del calcio e' protagonista di questa mostra di Enzo Umbaca. Il calcio e' lo sport preferito dagli italiani ed e' uno dei motivi per cui sono famosi nel mondo. Il calcio, le sue squadre, i suoi campioni sono un po' come le citta' d'arte, i grandi monumenti, la pizza, le canzoni, il mare. Enzo Umbaca affronta tutto questo eppure, nello stesso tempo, lo tralascia. Tutto il lavoro di questo momento ruota intorno al calcio ma quasi lo esclude. Non vi e' il fenomeno calcio didascalicamente inteso...
ENZO UMBACA
Il mondo del calcio è protagonista di questa mostra di Enzo Umbaca. Il
calcio è lo sport preferito dagli italiani ed è uno dei motivi per cui sono
famosi nel mondo. Il calcio, le sue squadre, i suoi campioni sono un po'
come le città d'arte, i grandi monumenti, la pizza, le canzoni, il mare.
Contribuiscono a determinare i vari stereotipi italiani costruiti su un
tessuto autentico fatto di sentimenti popolari e business. Chi può negare
l'incrocio sempre più fitto e intricato fra gioco e finanza, così come è
accaduto per il calcio negli ultimi anni?
Enzo Umbaca affronta tutto questo eppure, nello stesso tempo, lo tralascia.
Tutto il lavoro di questo momento ruota intorno al calcio ma quasi lo
esclude. Non vi è il fenomeno calcio didascalicamente inteso. Anche
eventuali riferimenti letterali, attraverso suoni e immagini, a episodi
della cronaca calcistica passano in secondo piano.
Nel lavoro dell'artista il calcio, assente nella manifestazione più
diretta, compare nelle sue implicazioni, nei suoi rimandi, nelle sue
strutture. Per fare questo Umbaca si serve di rappresentazioni di campi di
gioco, delle architetture deputate ad ospitare il gioco professionistico,
soprattutto di codici comunicativi. Si serve di quegli universi di segni
mediante i quali percepiamo il calcio, la tensione agonistica, le intese di
arbitri e guardalinee, gli umori delle tifoserie, le aspettative del
pubblico mediatico. Il fenomeno calcio vive al di là del calcio stesso.
Enzo Umbaca così aggiunge un tassello significativo al puzzle che
complessivamente compone il suo lavoro, secondo un'attitudine che lo vede
sempre sensibile al contesto, attento alla relazione, portato a una
registrazione non banale degli accadimenti. E' una prospettiva che non
chiude l'arte in una formula riconoscibile e che la mette in una condizione
di continuo mutamento.
Giulio Ciavoliello
Inaugurazione: Sabato 19 Gennaio 2002 alle ore 18
Orario galleria 16/19 escluso festivi e lunedi.
Placentia Arte
Via Scalabrini 116 Piacenza
tel. 0523/332414