Associazione Culturale Satura
Genova
piazza Stella, 5/1
010 2468284 FAX 010 6046652
WEB
Satura
dal 18/1/2002 al 6/2/2002
010 2468284 FAX 010 6046652

Segnalato da

saturarte




 
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18/1/2002

Satura

Associazione Culturale Satura, Genova

Triplice inaugurazione negli spazi di Satura: Mario Schiaffino, L'evento immaginario; Nicoletta Conio e Simonetta Porazzo, Nel segno del blu - mostra a quattro mani; Wally Serra, mostra personale.


comunicato stampa

L'ASSOCIAZIONE CULTURALE SATURA RIAPRE SABATO 19 GENNAIO 2002.

TRIPLICE INAUGURAZIONE CON:


"NEL SEGNO DEL BLU"
MOSTRA A QUATTRO MANI DI
NICOLETTA CONIO E SIMONETTA PORAZZO
A CURA DI MIRIAM CRISTALDI

Con il Patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova, s'inaugura nella sede dell'Associazione Culturale SATURA (Piazza Stella 5/1, Genova), Sabato 19 gennaio alle ore 17.00, "Nel segno del blu" mostra a quattro mani di Nicoletta Conio e Simonetta Porazzo. A cura di Miriam Cristaldi.

Strappi, frammenti di carta, forme accidentali, sovrapposizioni logiche, graffiature, affilati cromatismi, gioco. La materia dell'arte si avvita sulla materia del gioco.

E nel gioco Nicoletta Conio riflette la propria identità. Psicologa, psicoterapeuta, artista, prossimamente mamma, Nicoletta si muove su diversi livelli: quando è psicologa non si ferma al dato analitico ma preme l'acceleratore su qualità emozionali che sanno condurre nel fertile terreno della creatività, quando è artista s'ispira alle profondità dell'inconscio che esprime nella violenza gestuale delle carte straziate o negli ingorghi delle materie pittoriche, per quetsa mostra tenute sui registri dei blu. Giocando. Si, perché, come dice Schiller (preso a modello da Joseph Beuys), "... l'uomo è assolutamente libero solo nel gioco poiché, quando gioca, è libero dai vincoli della logica e sensibile solo ai richiami del bello e dell'estetica...". Un "bello" che non corrisponde ai canoni greci, ma alle condizioni della contemporaneità, dove gli affondi nell'inconscio si materializzano nel corpo della pittura con farraginosi combattimenti di galassie turchine e gli "strappi" dell'anima nelle lacerazioni della carta andando così a comporre frammenti compositivi ove la forma genera forme. Nascono allora fragili stratificazioni di brani cartacei (collages di carte strappate) che si articolano (e si sovrappongono) nello spazio dell'opera in ritmi consequenziali, quasi a suggerire universi indicibili, oltre agli universi stessi della pittura che irrompe ed occupa, aggredendola la superficie del quadro.

L'artisticità di Simonetta Porazzo psicologa e arteterapeuta, si esplica soprattutto nel territorio della scultura attraverso la lavorazione della ceramica con cui modella le forme. Forme a parete o a tutto tondo che, per loro stessa costituzione, rimandano a strutture visive frastagliate ed in parte ossessive, percepibili nelle striature laceranti delle superfici formali e nelle reiterate presenze di alcuni elementi figurali come gli arabeschi dei corpi solari, le lamelle dei moti ondosi o le geometrie degli astri. Duplice è quindi lo spostamento mentale che provocano i lavori di Simonetta: se da un lato sanno evocare un poetico mondo di stelle dorate, onde marine, vele al vento, dall'altro possono rimandare alla violenza dei tagli, alla sofferenza delle piaghe, a trituramenti carnali, a frantumazioni di interni....Affiora così un'appassionata quanto intima sensualità, celata e sublimata dagli accecanti bagliori della foglia d'oro che riveste il cotto o dai preziosismi astrattizzanti delle decorazioni incise.
Ma sotto la cenere cova il fuoco: dietro il virtuosismo di certi mordenti tatuaggi, oltre le vellutate gradazioni di smaglianti cobalti o sotto la pelle di avvolgenti "armature", si nasconde una materia ribollente, invasiva, tramutabile facilmente in schiuma salmastra o in magma lavico in lenta ma inesorabile espansione. Un fare scultura, quindi, chiaramente riconducibile all'universo interiore, alle strutture labirintiche della mente, ai moti dell'anima per dare origine a contrastanti visioni che oscillano tra dorati scintillii e oscuri affondi nell'inconscio dove ombre blu sfuggono alla luce e le intese sono possibili solo nella dimensione del mistero.

INAUGURAZIONE: SABATO 19 GENNAIO 2002, ORE 17.00
Pozzo e Cisterna di Satura

Orari: dal martedì al sabato dalle ore 16.30 alle 19.00
chiuso lunedì e festivo, altro orario su appuntamento

INGRESSO LIBERO
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"L'EVENTO IMMAGINARIO"
MARIO SCHIAFFINO
A CURA DI GIANNINA SCORZA

Con il Patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova, s'inaugura nella sede dell'Associazione Culturale SATURA , Sabato 19 gennaio alle ore 17.00, la mostra personale di Mario Schiaffino "L'evento immaginario". A cura di Giannina Scorza.

"L'Evento immaginario": denominazione emblematica ed ammaliatrice per la personale del pittore Mario Schiaffino. Sintomatica, quanto allusiva titolazione che si attanaglia perfettamente al pathos, alla suggestione iconografica, ai contenuti allegorici dei dipinti. Schiaffino è artista dalla acuta quanto appartata personalità, caratterialmente riservato e solitario, rigoroso e risoluto poeta; un "animus" in contrappunto alla foga della stilizzazione, così probante ed incisiva alla coinvolgente, trascinante, mediatica rappresentatività scenografica del suo fare.

E' autorevolmente - con originalità e connotazione di singolarità icastica e lirica di linguaggio visivo - esponente ed esemplare fautore di una peculiare dialettica - di segno, colore - nell'ambito informale. Interprete di primaria caratura di quell'informale naturalistico in cui la sua espressività ardente ed innervata di metafora ha trovato sollecitante, fascinatoria e mai esaurita fonte ispirativa nella visione-contemplazione della terra ligure. Nella rivisitazione - oltre il veduto e il vero fenomenico - di quella realtà paesaggistica, territoriale ed ambientale, che rende unica, indimenticabile, la condizione della tipologia naturale della Liguria.

L'iter iconografico di Schiaffino si fonda sulla disamina delle primarie forze vitali e sull'evocazione elegiaco-struggente della visione dei dati concreti, degli elementi materiali, percettibili e tangibili.
L'artista mette in atto un procedimento ricognitivo naturalistico e lo traduce nell'attenzione emozionale, suscitata in lui dall'attimo sfuggente, dall'avvenimento irripetibile di vita. Pretestualmente perciò egli analizza, indaga nel contesto dell'humus, del climax, dell'habitat, dell'essenza-nucleo fondante della linguisticità. Per questo dipinge scorci di mare, di cielo, nubi, terre, rocce, lampi di luce, per ricreare - nell'atto di fare pittura - la possibilità, anzi la certezza di fissare (nello spazio del quadro) non più la manifestazione del fenomeno reale già trascorso ma di interpretare l'evento immaginario.
Ricreare un'immagine traslitterale di un accadimento introspettivo, di un ricordo, di un richiamo-rimando poetico e metafisico. Ogni opera di Schiaffino costituisce dunque un evento immaginario: è un soggetto unico per valenza raffigurativa, per compiutezza elaborativi, ma che precipuamente diviene il transfert "universale" a testimoniare il potere esaltativo del bello e della sublimità del creato.

Valori, verità che egli racchiude nei sui dipinti in cui ancor più depone ed affida i suoi stati di meditazione. (catalogo in galleria).

INAUGURAZIONE: SABATO 19 GENNAIO 2002, ORE 17.00
Satura Sala Maggiore

Orari: dal martedì al sabato dalle ore 16.30 alle 19.00
chiuso lunedì e festivo, altro orario su appuntamento

INGRESSO LIBERO
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"WALLY SERRA"
MOSTRA PERSONALE
A CURA DI SANDRO RICALDONE

Con il Patrocinio di Regione Liguria, Provincia di Genova e Comune di Genova, s'inaugura nella sede dell'Associazione Culturale SATURA, Sabato 19 gennaio alle ore 17.00, la mostra personale di Wally Serra. A cura di Sandro Ricaldone.

C'è qualcosa di insolito, qualcosa che ci interroga nei personaggi smagriti, scomposti, cui Wally Serra ha dato forma e nome. Perché i suoi "cavalieri dell'utopia" si mostrano palesamente estranei alla dimensione d'armonia immutabile, al "sogno di trasparenza" da sempre legato all'anelito verso un mondo perfetto. Figure primitivi o di scampati a un disastro ignoto, sembrano reggersi alle loro lance piuttosto che brandirle per colpire. I loro torsi, innestati su gambe esageratamente allungate, non riflettono ma assorbono, se mai, la luce.

Nulla di più distante, in apparenza, dalla professione di fede - che Zamjatin attribuisce ad uno dei personaggi di "Noi" - nel domani, quando gli uomini e le cose non proietteranno più ombre ed il sole attraverserà tutto". Così come lontane dalla nobiltà degli Houyhnhnms swiftiani appaiono le sembianze del cavallo modellato dell'artista, ossuto e macilento al pari del Ronzinante chiosciottesco.

Ma il tratto costitutivo di questi guerrieri in cartapesta, insidiati o - si direbbe - erosi dal vuoto che li contorna, risulta in ultima analisi ambivalente. Come non avvertire che la denuncia, insita nelle loro fattezze artatamente deformate, della condizione d'offuscamento in cui al presente versano le tensioni utopiche, per il fatto stesso d'affermare una presenza, di permanere comunque sul posto, seppur malfermi, testimonia su un altro versante la volontà di non indietreggiare, di mettere radice e, insieme, di sollevarsi di nuovo?

E come non cogliere, nella consistenza rappresa delle figure calate dalla tela nello spazio, la consapevolezza che l'utopia vada cercata attraverso le impurità vitali della terra e le contraddizioni umane piuttosto che in una costruzione cristallina da cui è bandita l'immaginazione.

INAUGURAZIONE: SABATO 19 GENNAIO 2002, ORE 17.00
Portico di Satura

Orari: dal martedì al sabato dalle ore 16.30 alle 19.00
chiuso lunedì e festivo, altro orario su appuntamento

INGRESSO LIBERO

ASSOCIAZIONE CULTURALE SATURA
Piazza Stella 5/1, Genova
Tel / Fax : 010.2468284 // 010.6046652

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