Libreria Internazionale Ulrico Hoepli
Milano
via Hoepli, 5
02 86487208 FAX 02 804791
WEB
Il tempo della camera
dal 20/1/2002 al 2/2/2002
02 86487208
WEB
Segnalato da

Nino Romeo - Libreria Ulrico Hoepli



approfondimenti

Alessandro Vicario



 
calendario eventi  :: 




20/1/2002

Il tempo della camera

Libreria Internazionale Ulrico Hoepli, Milano

Fotografie di Alessandro Vicario. Sono qui proposte - dopo l'immagine del vetro martellato di una porta, che introduce alla dimensione meditativa del lavoro - tre sequenze di immagini fotografiche: un polittico, un dittico e un trittico. Come il titolo indica, esse vertono sul tempo e su una camera, entita' fra loro connesse da una relazione di appartenenza...


comunicato stampa

Fotografie di Alessandro Vicario

Sono qui proposte - dopo l'immagine del vetro martellato di una porta, che introduce alla dimensione meditativa del lavoro - tre sequenze di immagini fotografiche: un polittico, un dittico e un trittico. Come il titolo indica, esse vertono sul tempo e su una camera, entità fra loro connesse da una relazione di appartenenza.

In realtà non di una ma di due camere si tratta: in primo luogo di una stanza della casa - oggi completamente trasformata - nella quale Alessandro Vicario ha trascorso con una persona cara periodi che contano molto nella sua esperienza e memoria di vita; in secondo luogo dell'apparecchio fotografico, che al-trettanto peso ha in questa sua esperienza e memoria, e un così grande spazio occupa nel suo presente.
Le due "camere", dunque, sono legate fra loro non solo sul piano etimologico ma, per l'autore, anche su quello affettivo e teorico: entrambe sono vere e proprie macchine per ricordare, racchiudenti l'è stato che egli, in contrasto con la cultura dominante, non vuole affatto rimuovere bensì conservare. Entrambe le camere, seppure immerse nel tempo che tutto di-strugge, proprio di questo tempo si appropriano, attenuandone l'ineluttabile azione distrut-trice nella durata utopica della forma artistica.

Ma in quale modo la forma di queste sequenze fotografiche "salva" il tempo? In due modi, che corrispondono alla duplice natura della camera stessa. Da un lato le immagini, in quanto riproduzioni di cose, fermano - trasportano dal transitorio al permanente - la luce che nella stanza entra dall'esterno o si produce all'interno, rivelando volumi, superfici e trame di oggetti carichi di memoria; dall'altro le immagini, in quanto insiemi di macchie più o meno scure, fermano (ed esibiscono) il processo con cui si sono formate all'interno della fotocamera per l'azione della luce che, penetrandovi, ha innescato la memoria fisico-chimica della superficie impressionata.

C'è poi un altro aspetto della forma, più esterno ma non meno significante, che è la struttura sequenziale delle immagini, raggruppate in polittico, dittico, trittico. Anch'essa ferma ed esibisce il tempo: quello della stanza raffigurata, quello della fotocamera raffigurante e quello del fruitore che, osservando, si raffigura e considera entrambe nel pro-prio tempo di lettura, più o meno lento e riposato oppure veloce e affrettato: una lettura a cui non può essere estraneo - almeno come puro e inconsapevole sedimento culturale - il ricordo sia delle antiche pale d'altare a pannelli sia dei tabelloni a riquadri dei cantastorie sia infine delle sequenze fotografiche della Narrative Art.

Il "tempo della camera" dunque, in tutti i suoi significati, rimanda alle dimensioni fondamentali del sacro e della narrazione, così di frequente intrecciate nella storia della nostra cultura, qui rivissute dall'autore come esperienza laica ma di forte intensità affettiva nel suo rapporto con una persona, con un luogo, con una tecnica artistica.

Tutto ciò è contenuto nello spessore di immagini apparentemente banali e già viste: una tenda su cui le fessure tra le stecche delle persiane proiettano strisce di luce ondulate che, col movimento apparente del sole, cambiano posizione e lunghezza da un fotogramma all'al-tro; due testiere di letto e due abat-jour accese, che potrebbero sembrare appartenenti a una stessa immagine replicata specularmente se un tempo di osservazione prolungato non le fa-cesse scoprire come oggetti simili ma diversi; tre porzioni di pareti attraversate da crepe, segni evidenti del tempo che minaccia la casa e i ricordi in essa racchiusi.

Ma la banalità degli oggetti quotidiani, proprio perché fatta soggetto di una narrazione e posta ad una distanza che è la forma secolarizzata del sacro, è riscattata da un processo di straniamento e di riscoperta. Così anche chi osserva queste immagini in questa stanza di esposizione vive l'esperienza del tempo della camera.
Roberto Signorini

Alessandro Vicario nasce a Modena nel 1968. Studia a Milano, dove si laurea in Lettere Moderne. Nel 1997, grazie ad una borsa di studio assegnatagli da Tau Visual, frequenta l'Istituto Italiano di Fotografia, lavorando nel frattempo come assistente in diversi studi fotografici milanesi. E' fotografo professionista dal 2000. E' attivo principalmente nei campi della fotografia di architettura e industriale, nello still life e nella produzione di QTVR destinati al web, oltreché nella fotografia di ricerca. Tra le mostre meritano di essere segnalate: Transiti metropolitani, personale a cura Gianni Maffi e con presentazione di Pio Tarantini, Cascina Grande, Rozzano, settembre 2000; Fotoesordio 2000, collettiva a cura di Carlo Giovannella, Palazzo delle Esposizioni, Roma, novembre 2000; Introspettiva, collettiva a cura della associazione Album, Cascina Roma, San Donato, febbraio 2001 e Teatro Kismet Opera, Bari, aprile 2001; Una domenica alla finestra, personale a cura di Emilio De Tullio, Novegro, ottobre 2001. Sue opere sono conservate presso il MIFAV (Museo dell'Immagine Fotografica e delle Arti Visuali) in Roma.

Inaaugurazione: Lunedì 21 gennaio alle ore 18.00

Libreria Internazionale U. Hoepli
Spazio Espositivo secondopiano
Reparto Arti Visive - 2° Piano
Via Hoepli 5 - Milano
MM1/MM3 Duomo
tel. 0286487.208 - fax 02804791

IN ARCHIVIO [110]
Paolo Solari Bozzi
dal 7/9/2015 al 21/9/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede