Triennale Bovisa
Milano
via Lambruschini, 31
02 36577801, 02 724341 FAX 02 89010693
WEB
Save as
dal 22/6/2008 al 6/9/2008
martedi' - domenica 11-23

Segnalato da

Annalisa Inzana




 
calendario eventi  :: 




22/6/2008

Save as

Triennale Bovisa, Milano

Una collettiva dedicata all'arte contemporanea turca con il duplice scopo di dare visibilita' e spazio a questa cultura emergente e vivace, ma anche di rendere omaggio al paese che ha concorso con l'Italia all'assegnazione dell'Expo 2015. Si tratta di 30 artisti che riflettono sul passato e sul presente; il punto di partenza della mostra e' identificato con un lavoro di Nil Yalter del 1974: un video molto critico nei confronti della posizione sociale in cui e' costretta la donna. A cura di Derya Yucel.


comunicato stampa

A cura di Derya Yücel

Triennale Bovisa presenta la mostra “Save As…” Arte contemporanea dalla Turchia, la prima iniziativa culturale che porta Milano verso l’Expo e che sarà aperta in Triennale Bovisa dal 24 giugno al 7 settembre 2008.

Per la prima volta in Italia viene presentata una collettiva dedicata all’arte contemporanea turca con il duplice scopo di dare visibilità e spazio a questa cultura emergente e vivace, ma anche di rendere omaggio al paese che ha concorso con l’Italia all’assegnazione dell’Expo 2015.

La mostra, che sarà inaugurata dal sindaco di Milano Letizia Moratti e dal sindaco di Istanbul Mimar Kadir Topbaş, trova la sua perfetta collocazione in Triennale Bovisa, la sede dedicata all’arte contemporanea della Triennale di Milano che rafforza il suo legame con la Turchia già avviato l’anno scorso con un accordo di reciproca collaborazione con santralistanbul (centro per l’arte contemporanea di Istanbul Bilgi University), organizzatore dell’esposizione insieme con la Triennale.

“Save As…” non si presenta come una mostra tematica, esaustiva e riassuntiva dell’arte contemporanea in Turchia, ma come uno spaccato delle sue tendenze.
Non si prefigge di costruire una rappresentazione nazionale, ma si basa su un approccio che stimola diverse reazioni e molteplici punti di vista e riflessioni.
La mostra tenta di instaurare un legame tra le varie ricerche artistiche evitando di stabilire un rigido legame tra identità e spazi, di restringere l’arte ad alcuna specifica identità geografica e di schematizzare i lavori in relazione ai differenti paesi.

Si tratta di 30 artisti che riflettono il loro lavoro sul passato e sul presente con le loro voci, ansie, vite e ricerche.
Una delle finalità della mostra, come tutte le mostre internazionali, è quella di creare una piattaforma che contenga la libera circolazione di artisti e opere, che connetta artisti che condividono radici culturali, storiche, geografiche, condizioni politiche ed economiche e che hanno simili pensieri, ansie e paure.
L’arte turca contemporanea è al contempo un processo continuo e conseguenza dei grandi cambiamenti cominciati alla fine degli anni Sessanta e ai primi anni Settanta. Da allora l’arte turca ha cercato di diventare più libera e indipendente rispetto alla tradizione, alla società, all’educazione.

Il punto di partenza della mostra può essere identificato con il lavoro di Nil Yalter, datato 1974, il suo primo video che rappresenta una critica nei confronti della posizione sociale in cui è costretta la donna. Il suo lavoro mira a distruggere il cliché della danza del ventre come espressione culturale della Turchia.

Il tema della condizione della donna come cittadina di seconda classe, del suo stato, dell’oppressione e della violenza nei suoi confronti, dei costumi e codici sociali che la riguardano è al centro dei due lavori di Canan Şenol and Şükran Moral degli anni 2000.
Il colpo di Stato del 12 settembre 1980 ha avviato un processo che ha portato conseguenze non solo da un punto di vista economico, politico e sociale, ma anche in campo artistico. Posizioni apolitiche portano l’artista a rivolgersi al mondo interiore, alla realtà individuale. Inoltre negli anni Ottanta nasce in Turchia il mondo privato dell’arte, un mercato, gallerie. Vengono organizzate una serie di mostre che evidenziano come ormai la tradizione sia stata superata, emergono nuovi linguaggi, si mostrano lavori che guardano alla situazione artistica internazionale.
Gülsün Karamustafa e Ayşe Erkmen sono due artisti esemplari dei cambiamenti di quegli anni.
La Biennale Internazionale di Istanbul del 1987 ha dato un enorme contributo alla produzione artistica in Turchia. Parallelamente si sono sviluppate altre strade. Mostre tenute in spazi alternativi o gallerie si moltiplicano e creano le basi per il raggiungimento di un indipendente, unico e internazionale livello dell’arte.

Tappa fondamentale che ha portato alla realizzazione di Save as… è la mostra “Modern and Beyond”, aperta in occasione dell’inaugurazione di santralistanbul nel settembre del 2007, che ha presentato il panorama dell’arte turca dal 1950 al 2000 e che ha innestato importanti discussioni sul tema ed esplorato nuovi punti di continuità e di divergenza all’interno della storia dell’arte turca.

Istanbul e la Turchia sono stati da sempre crocevia di diverse culture, ma dagli anni Novanta con le prime manifestazioni della globalizzazione, Istanbul diventa la vera e propria finestra commerciale e la via d’uscita della cultura turca.
Nel paese si creano gruppi di identità culturale, etnici, sessuali, di genere, religiosi che portano per la prima volta alla ribalta temi così intimi da essere stati fino ad allora mantenuti all’interno della sfera personale.
Da questi anni gli artisti pongono al centro il proprio mondo privato e sociale. Dinamismo, diversità, sperimentalismo sono propri di quel periodo.
La maggior parte degli artisti in mostra si sono formati in questo tempo.
Questi artisti hanno trasformato i valori estetici e li hanno declinati nelle varie tecniche ed esperienze, hanno inaugurato temi e dibattiti che continuano a essere attuali, Erinç Seymen con il suo lavoro ironico e dissacrante sui centri di potere del paese, Extrastruggle sia ironico sia provocatorio sulle trasformazioni sociali, Mürüvvet Türkyılmaz che cambia la percezione attraverso la somiglianza delle forme, Ferhat Özgür e Burak Delier sono tutti artisti che con le proprie opere criticano i costumi, la società, la politica, il potere.
Borga Kantürk, Ceren Oykut, Dilek Winchester, Esra Ersen, Bashir Borlakov con i suoi paesaggi dalla tranquillità inquietante, Genco Gülan mette in mostra il suo DNA e ci fa ripensare al concetto di unicità, Selim Birsel, Selda Asal, Serkan Özkaya presenta l’estetica di un momento, Şener Özmen, Ramazan Bayrakoğlu, Volkan Arslan, Neriman Polat, Murat Morova, Leyla Gediz, Gül Ilgaz, Yasemin Özcan Kaya, Ha Za Vu Zu.

Due performance saranno realizzate la sera dell’inaugurazione.
L’artista Eser Selen invita il visitatore a essere testimone mentre lei unisce il suo corpo con lo spazio e Nezaket Ekici che tocca vari punti critici come l’identità culturale e sessuale, i taboo, le tradizioni e il rapporto con il presente. Quest’ultima artista insieme a Selda Asal, Canan Şenol, Neriman Polat, Şükran Moral, Gül Ilgaz compone il Tribute to Pippa Bacca, in ricordo della giovane artista milanese, uccisa tragicamente in Turchia qualche mese fa.

Un progetto di santralistanbul con la Triennale di Milano
Coordinamento del progetto: İstanbul Bilgi University, Department of Art Management

Catalogo Electa

Annalisa Inzana
Ufficio stampa mostre Electa via Trentacoste 7 - 20134 Milano tel 02 21563250 fax 02 21563314 imaggi@mondadori.it

Conferenza stampa di presentazione della mostra
Lunedi 23 giugno 2008, ore 11.30
saranno presenti
Davide Rampello, Presidente della Triennale di Milano
Serhan Ada, Consiglio di amministrazione di santralistanbul
Derya Yucel, Curatrice della mostra

Inaugurazione lunedi 23 giugno 2008, ore 19.00

Triennale Bovisa
Via R. Lambruschini 31, Milano
Ingresso: 8/6/5 euro
Orari: dal martedì alla domenica dalle 11 alle 23

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