Galleria d'Arte Michelangelo
Roma
via G. Giraud, 6
06 68193261
WEB
Enrico Pulsoni
dal 18/6/2008 al 18/6/2008
10-13 / 16-20

Segnalato da

Gianmaria Nerli




 
calendario eventi  :: 




18/6/2008

Enrico Pulsoni

Galleria d'Arte Michelangelo, Roma

I Voltitravolti sono nati come disegni, da un'idea dell'artista, che usando esclusivamente la biro nera ne ha realizzati quasi mille su cartoncini, divenuti poi un libro d'artista con la collaborazione di Gianmaria Nerli.


comunicato stampa

Giovedì 19 giugno alle ore 18 si inaugura presso la Galleria Michelangelo di Roma (via G. Giraud 6) la mostra di Enrico Pulsoni voltitravolti, promossa dalla Michelangelo Libri e curata da Gianmaria Nerli.

Il trentennale lavoro di scultore, disegnatore e pittore di Enrico Pulsoni trova in questa mostra una delle sintesi più mature di una originalissima ricerca artistica. Ispirandosi quasi alla lettera a una ossessione che è prima di tutto linguistica, volti travolti, volti tra volti, voltitravolti, Pulsoni si è dedicato, nel corso degli ultimi due anni, a disegnare ossessivamente volti su volti unicamente attraverso l’uso della penna biro. Questi volti, disegnati su cartoncini della dimensione di una carta da gioco, alla fine sono diventati più di mille e sono stati rinchiusi in un cofanetto che stenta a contenerli tutti. Poi questi volti iniziali hanno subito molte metamorfosi, fino a diventare immensi disegni a biro di di due metri di altezza, o incredibili sculture in terra bianca.

Il lavoro sui volti però non deve far pensare semplicemente a una ricerca artistica sul ritratto: il volto in questo caso è sempre qualcosa di più del ritratto (e qualcosa di meno della figurazione); un voltotravolto è sempre un’allegoria fantastica, una epifania sottile di quel segreto che ogni volto nasconde dietro le proprie quotidiane espressioni. Ma ogni volto travolto è anche un volto tra altri volti, così che ogni disegno è una voce diversa e singolare che non aspetta altro di essere svelata: i voltitravolti sono il romanzo di queste voci, sono l’orchestrazione di questi volti travolti tra gli altri volti. La mostra del 19 di giugno, con i disegni, le sculture, il cofanetto, le performances, sarà il condensato di tutte le suggestioni che sono nate dall’incontro dell’artista con i mille voltitravolti che ognuno si porta dentro.

Ma voltitravolti non è solamente un progetto plastico: alla mostra si accompagna un libro realizzato a 6 mani che comprende i disegni di Pulsoni, le scritture narrative di Gianmaria Nerli, il cd con le canzoni di Bernardo Cinquetti. Il libro edito per l’occasione da Michelangelo Libri rappresenta alla perfezione l’interazione fra tre linguaggi diversi che riflettono sullo stesso stimolo concettuale dei voltitravolti. Tre linguaggi che a volte si illuminano a vicenda mettendo ora in luce ora in ombra aspetti di una ricerca che sembra inesauribile di suggestioni intellettuali, di immagini narrative, di motivi, di melodie, di storie. Pur non mescolandosi mai, e qundi senza annullarsi nell’indistinzione del meltin pot mediale che ha fatto la fortuna dell’arte cosiddetta contemporanea, i tre linguaggi che si intrecciano in questo libro puntano a un obiettivo oggi fuorimoda, quello di ibridare i fantasmi, le ossessioni che intimamente percorrono e sollecitino il lavoro artistico; magari sperando di incontrare la traccia di quelle ossessioni che attraversano i volti di un po’ tutti noi, e che così bene ci sanno raccontare chi siamo.

Giovedì 26 giugno direttamente dal libro nasceranno il concerto dal vivo di Bernardo Cinquetti e la performance di scrittura/lettura/disegno di Nerli e Pulsoni.
Dalla quarta di copertina del libro:

I voltitravolti sono nati come disegni, da una idea originale di Enrico Pulsoni, che usando esclusivamente la biro nera ne ha realizzati quasi mille su cartoncini di 7 cm x 9. I disegni originali riposano fianco a fianco in uno speciale cofanetto, pressati uno sull’altro come sardine o come le voci in un mercato: il pretesto è che si possano avere sempre lì, come si dice, a portata di mano. Con queste parole presenta il suo cofanetto:

Non ho la patente, non l’ho mai avuta per questo sono andato sempre sui mezzi pubblici. Là sopra, uno dei miei passatempi preferiti da sempre è scoprire il dolore, la macerazione o la gioia o la malinconia che ciascuno si porta dentro.

VOLTItraVOLTI è mettere insieme impressioni di tanta gente in tanti anni
VOLTItraVOLTI è un liber mutus in forma di scatola.
VOLTItraVOLTI è un volto che tira un altro come le ciliege
VOLTItraVOLTI è un libro per chi non legge
VOLTItraVOLTI è un modo autorizzato di guardare le figure
VOLTItraVOLTI è un romanzo di facce travolte dalla vita
VOLTItraVOLTI è un ricostruire ciò che manca ai VOLTItraVOLTI

Quando ha conosciuto i disegni, Gianmaria Nerli ha pensato di realizzare con la scrittura i voltitravolti che turbano le sue ore di veglia e che soprattutto abitano senza permesso le sue notti, ritrovandosi senza volerlo trasformato in sardina, tra le voci di un mercato dove il testo e l’immagine finiscono ogni volta con un discorso interrotto.

Poi è arrivato Bernardo Cinquetti, che si è impadronito dei disegni per comporre in canzoni quelle figure sfuggenti che lo accompagnano, suo malgrado, nelle traversate di viaggiatore transalpino, mosso dalla segreta intenzione di migliorare il sonno in quelle severe cuccette, dove fa davvero comodo avere a portata di mano il cofanetto inesauribile di un cantastorie.

Enrico Pulsoni, marsicano del cinquantasei, vive a Roma e insegna all’accademia di Macerata. Preferisce la penna biro per disegnare, perché lo illude sempre che in ogni disegno ci sia un disegno. Ama il melodramma e la poesia, che a volte sono la stessa cosa.

Gianmaria Nerli è nato nel ’72, è toscano ma vive a Roma. Maneggiatore di sardine, e di sardone, ha insegnato tecniche della narrazione nel Master dell’Università di Siena “L’arte di scrivere”, si esercita in saggi di letteratura e di arte, cura mostre con passione, e da un paio d’anni ha il pallino di fondare una rivista; impauriti dalle sue occhiatacce, gli astri sembrano accontentarlo.

Bernardo Cinquetti nasce negli anni 70, cresce negli anni 80, vive le sue maggiori delusioni negli anni 90. Ad un certo punto si stabilisce in Francia. Nell’ottobre del 1983 adotta un gatto di pochi giorni che resterà con lui 3 anni. La notte del 24 dicembre 2005 perde suo padre. Oggi è proprietario di un ristorante alle pendici della Montagna di Santa Genoveffa.

Inaugurazione Giovedì 19 giugno alle ore 18

Galleria Michelangelo
Via G. Giraud 6 (corso Vittorio) Roma
Orario apertura 10-13 / 16-20

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