Palazzo Bricherasio
Torino
via Teofilo Rossi (angolo via Lagrange)
011 5711811 FAX 011 5711850
WEB
Guarini, Juvarra, Antonelli
dal 26/6/2008 al 13/9/2008
28 giugno / 6 luglio: tutti i giorni 10.30-22.30. 7 luglio - 14 settembre: martedi' - domenica 10-13 e 15-20, giovedi' 10-22, lunedi' chiuso
011 5711888, 011 5711811

Segnalato da

Maria Cristina Cartolano




 
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26/6/2008

Guarini, Juvarra, Antonelli

Palazzo Bricherasio, Torino

Segni e simboli per Torino. La mostra si propone di descrivere l'importanza del disegno come strumento di comunicazione, presentando l'opera dei grandi architetti che hanno lasciato un'impronta indelebile nella citta'. Esposti progetti, disegni, modelli, scritti di alcune delle opere architettoniche che caratterizzano il tessuto urbano. Una sezione e' dedicata anche ad altri progettisti attivi tra il 600 e l'800. Luca Pron propone una selezione di 40 scatti estratti dal suo censimento visivo dell'opera di Antonelli.


comunicato stampa

A cura di Giuseppe Dardanello e Rosa Tamborrino

Rientra tra gli eventi OFF CONGRESS OFFICIAL EVENTS promossi dall’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Torino e dalla Fondazione OAT la mostra “GUARINI, JUVARRA, ANTONELLI. Segni e simboli per Torino”, che aprirà il 28 giugno nelle sale di Palazzo Bricherasio
L’esposizione - organizzata dalla Fondazione Palazzo Bricherasio in collaborazione con la Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e con l’Ordine degli Architetti della provincia di Torino, realizzata grazie al contributo della Compagnia di San Paolo e curata da Giuseppe Dardanello e Rosa Tamborrino- si propone di descrivere l’importanza del disegno come strumento di comunicazione, presentando l’opera dei grandi architetti che hanno lasciato un’impronta indelebile della loro creatività a Torino.
Le sale di Palazzo Bricherasio ospiteranno così progetti, disegni, modelli, scritti, schizzi di alcune delle opere architettoniche che caratterizzano il tessuto urbano di Torino, che è una città in cui il rapporto tra forma e architettura è fortissimo fin da quando divenne capitale, e di molte località del Piemonte: dalla geniale Cappella della Santa Sindone, mirabile opera barocca dell'architetto Guarino Guarini, costruita a Torino alla fine del XVII secolo, alla Basilica di Superga del messinese Filippo Juvarra, fatta costruire da Vittorio Amedeo II, alla Mole Antonelliana, monumento simbolo della città, che prende il nome dall'architetto che la costruì.
Oltre ai tre grandi architetti una sezione della mostra sarà dedicata ai progettisti minori che tra il Seicento e l’Ottocento hanno dato un’impronta fortissima a Torino e di cui si conservano le testimonianze del lavoro svolto (documenti di archivio ed edifici esistenti).
L’esposizione sarà, inoltre, l’occasione per presentare al pubblico i disegni di Guarino Guarini e di Filippo Juvarra, provenienti dall’Archivio di Stato di Torino e i numerosi album di Filippo Juvarra di proprietà del Museo Civico – Palazzo Madama, Biblioteca Reale e Biblioteca Nazionale, unitamente a modelli lignei e ricostruzioni virtuali, che aiuteranno il visitatore a comprendere le loro straordinarie soluzioni architettoniche.

Il percorso della mostra

Il disegno di architettura – esercizio, studio, elaborato tecnico, progetto che comporta fasi e varianti, esecutivo, istruzione di cantiere, particolare, sagoma, modello e racconto figurato – è lo strumento privilegiato con cui l’architetto comunica e trasmette il progetto architettonico. La mostra, organizzata per il Congresso dell’UIA 2008 Transmitting Architecture, espone archivi di architetti che hanno operato in Piemonte attingendo allo straordinario patrimonio grafico conservato presso le istituzioni culturali torinesi, nell’occasione affiancato da alcuni significativi fogli approdati nelle collezioni dei musei europei e nordamericani. Si tratta di disegni che attraversano tre secoli centrali della cultura architettonica intersecando, tra Seicento e Ottocento, importanti momenti di svolta, di discontinuità, di innovazioni, per raccontare come tre grandi interpreti dell’architettura, Guarini, Juvarra, Antonelli, hanno trasferito nel disegno pensieri e progetti per Torino e il Piemonte. I materiali scelti per la mostra riguardano architetture divenute luoghi e segni simbolici per la città e il suo territorio, ma anche idee e riflessioni di questi e altri architetti, esposti nel percorso come punti di arrivo di un pensiero culturale condiviso e, allo stesso tempo, eccezionali espressioni di un talento capace di divenire forma e materia costruita. Il percorso rinuncia a ricostruire filologicamente l’iter di ogni singolo progetto, rinviando al catalogo la discussione, per trasmettere il valore di ogni singolo disegno, la sua capacità di esprimere un’idea, una costruzione, una prefigurazione.

Si apre con una sala di orientamento alla città prefigurata nei piani di sviluppo urbano del Seicento e alla città costruita del Settecento, introdotte da piante e vedute affiancate dai disegni per le facciate su strada che determinarono quell’immagine di continuità dello scenario urbano unanimemente identificata dai viaggiatori in visita a Torino. Segue la presentazione della casa-studio dei tre protagonisti della mostra: vi saranno esposti i ritratti, i progetti per le proprie case, gli strumenti materiali e operativi dello studio e del disegno, affiancati dalle testimonianze grafiche della formazione culturale di ciascuno: lo sviluppo della geometria nel disegno di Guarini e di Antonelli, i fogli di appunti di Filippo Juvarra dalle architetture romane, agli esercizi sugli ordini architettonici, i rilievi e il viaggio propedeutico. Poi il luogo del cantiere, con le sue trasformazioni e innovazioni nel fare come nella trasmissione dei saperi: l’eccezionale immediatezza raggiunta da Juvarra nel comunicare il progetto alle maestranze vi sarà illustrata dal ricco repertorio delle “istruzioni” accompagnate dagli schizzi con i particolari esecutivi dell’architetto; l’esperienza tecnica e materiale del cantiere di Antonelli sarà evocata dagli strumenti conservati nella fabbrica del San Gaudenzio novarese, accanto ad ancora altri materiali che ricostruiscono il contesto più ampio della cultura architettonica con trattati, manuali, riviste scritti.

Al secondo piano di Palazzo Bricherasio si dipana un itinerario in cui le sale espositive svolgono diacronicamente temi e tipi architettonici in cui gli architetti si sono cimentati: Il palazzo e la piazza reale, le cupole, l’architettura pubblica delle istituzioni e per la città, le ville e i giardini, la decorazione e l’ornato, la memoria e gli altari.
I disegni di Guarini per Palazzo Carignano, esemplati sui progetti di Bernini per il Louvre di Luigi XIV, e quelli di Juvarra per la facciata (Palazzo Madama), per l’atrio (Rivoli), per lo scalone (Palazzo Madama), e per il salone (Sacrestia di San Pietro) illustrano la ricerca dei due architetti per la formulazione del “prototipo” di palazzo reale per un sovrano dello stato assoluto. Le cupole e le volte “sono la principale parte delle fabbriche, e gli autori che hanno scritto d’architettura se la passano si brevemente, che alcuni nemmeno ne parlano, quando sono le più difficili non tanto da inventar, e porre in disegno, ma anche da porre in opera … ma io ora diviserò le spezie, proporrò diverse maniere e invenzioni di volte, e finalmente quando sarà luogo tratterò di porle in oepra tanto di mattoni favellando, quanto di marmo”. Le parole di Guarini rendono ragione degli straordinari risultati raggiunti nella elaborazione progettuale delle cupole dell’architetto teatino, come delle audaci e altrettanto sperimentali costruzioni di Antonelli che hanno segnato l’immaginario architettonico e paesistico della regione piemontese. Le proiezioni di pianta nei disegni e nelle tavole del trattato di Guarini – assecondate da un apparato grafico e fotografico che ne riveli i passaggi dalle geometrie disegnate sul piano alle spettacolari immagini delle cupole costruite –, e le sezioni dei progetti di Antonelli per San Gaudenzio a Novara e per la Mole a Torino, sono intervallate dalla ricerca sul tipo tradizionale del tempio nell’architettura occidentale, condotta da Juvarra e da Bonsignore con i modelli per Superga e la chiesa della Gran Madre. La varietà e ricchezza di linguaggi e idee applicata alle cupole è confermata da una selezione di piante e sezioni di Vittone per le chiese costruite nelle campagne piemontesi.
Per l’architettura pubblica si espongono materiali prodotti per le committenze dello Stato e delle istituzioni, a partire dai disegni seicenteschi di Baroncelli per l’Ospedale di San Giovanni Battista, i progetti di Juvarra per il Palazzo dei Regi Archivi e i disegni per il Teatro di Benedetto Alfieri – il cui modello per il Palazzo del Senato sarà collocato al centro della sala – per arrivare alle tavole di Antonelli per il Parlamento, il Teatro, l’Ospedale di Novara e l’Asilo di Bellinzago. Il disegno di ornato e per la decorazione d’interni, che meriterebbero una esposizione a parte per ricchezza e varietà dei materiali disponibili e degli architetti coinvolti, si pensi a Pelagio Palagi, sono evocati da una selezione di fogli emblematici, come i prospetti di Juvarra per il Regio Gabinetto per gli Affari di Stato, che aprirono la strada alla fortunata stagione del rococò in Piemonte, o a inediti progetti per altari, pavimenti e organi delineati dallo stesso Juvarra e da Bernardo Vittone.
La mostra chiude con una sezione dedicata alla trama della città ottocentesca: le case, le strade nei due aspetti della città nuova progettata e della città ereditata e ripensata, quando, nella continuità di segno nel progetto urbano, si innestarono nuove ipotesi di piano aggiornate sulle esperienze parigine e uno spiccato interesse per gli stili storici e nuove funzionalità dell’abitare.

Gli oggetti in mostra, accostati per la prima volta in un itinerario complesso e diacronico, ricostruiscono biografie e nello stesso tempo le superano per segnalare l’articolazione degli attori e delle culture che di volta in volta hanno animato la scena architettonica. La mostra porta alla luce l’ampiezza e l’eccezionalità del patrimonio archivistico e museale conservato in Piemonte, offrendo letture differenziate, godibili da parte del grande pubblico e di un pubblico specializzato che ritrova nell’itinerario espositivo edifici emblematici che costituiscono punti nodali del percorso di visita attraverso l’architettura costruita: il palazzo Reale, la piazza Castello, la Mole, i portici per arrivare alla reggia di Rivoli, alla cupola di San Gaudenzio o al santuario di Vicoforte.

Giuseppe Dardanello e Rosa Tamborrino

CATALOGO Silvana Editoriale

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Fotografie di Luca Pron
Antonelli frammenti

Palazzo Bricherasio
The Tube
28 giugno – 10 settembre

In occasione della mostra “Guarini, Juvarra, Antonelli. Segni e Simboli per Torino”, la Fondazione Palazzo Bricherasio organizza nello spazio The Tube la mostra fotografica di Luca Pron.
La selezione di una quarantina di scatti è tratta da un corpus di oltre 400 immagini che l’autore ha realizzato nel 1988, su incarico dell’Architetto Luigi Rosso per la Città di Torino e l’archivio dei Musei Civici, per la Mostra del Centenario della morte di Antonelli e per il relativo catalogo edito da Electa.
Un vero e proprio censimento visivo dell’opera omnia di Antonelli.
Il prezioso archivio, da cui sono tratte queste immagini, sottolinea (se ancora ce ne fosse bisogno) quanto la Fotografia autoriale sia elemento fondante e imprescindibile per la valorizzazione del bene culturale.
Nel 2008, inoltre, settanta tra le foto più interessanti sono state digitalizzate e immesse nella sezione Collections della nuova banca immagini Porphirius, sorta con l’intento di raccogliere solo il meglio della produzione fotografica italiana e coniugare la promozione della fotografia d’autore a esigenze commerciali e di relazione col pubblico.
Nella sperimentazione artistica, l’estetica del frammento è una chiave di lettura e scrittura particolare, che necessita una frequentazione e una conoscenza molto profonda del soggetto. Il frammento si basa infatti sulla sottrazione e, in questo caso, l’inquadratura racchiude “il tutto” , il segno peculiare che è in grado di caratterizzare il fare artistico.
Le stampe in mostra (tirate in edizione di 5 esemplari, mentre i grandi formati sono in copia unica) evidenziano la scelta estetica che accompagna gran parte della progettualità fotografica di Luca Pron, e che ritroviamo anche nei reportage di viaggio, come nelle committenze realizzate per importanti imprese a partire dagli anni ’70.
Slanci lineari, ricchezza di geometrie, emergono dalle immagini, preferite alle riprese generali, a rimarcare l’ardire di Antonelli che osa spingere le sue architetture oltre i canoni della tradizione a lui contemporanea. Molto interessanti anche le immagini, poco viste, di interni e arredi delle abitazioni private.


Luca Pron
Torino 15 agosto 1952
Dal 1969 al ‘71 all’ARMANDO TESTA: grafico, copywriter, assistente scenografo.
Dal 1971 al ’73 Prima stampatore in seguito fotografo nel reparto fotografico interno del Armando Testa
Dal 1975 al ’85 assistente al docente della cattedra di fotografia dell’Accademia Albertina di Torino Giorgio Avigdor
Dal 1973 ad oggi fotografo free-lance con studio in Torino.
Da settembre 2000 ad oggi direttore della fotografia delle oltre 1500 puntate della Soap Opera “100 VETRINE” prodotta da MEDIA VIVERE in onda su CANALE 5.
Da gennaio 2006 copre il ruolo di Direttore della Fotografia del Museo Nazionale del Cinema di Torino Fondazione Maria Adriana Prolo.
Realizza fotografie di vari generi commissionate ed utilizzate da importanti Aziende ed Agenzie per campagne nazionali ed internazionali.
Negli ultimi venticinque anni la sua attività principale è stata quella di Direttore di Fotografia cinetelevisiva e documentaristica, in questo ruolo ha l’opportunità di viaggiare in tutto il mondo. Ha quindi orientato la ricerca personale verso la fotografia “di strada”, facendo suo il pensiero di Giorgio Avigdor “…documentando l’importanza della banalità nel comportamento quotidiano di sconosciuti…” ha quindi incontrato il committente che lo lascia più libero, se stesso, sceglie quindi con questo criterio anche le committenze commerciali.
La sua ricerca personale si completa con immagini più meditate di architettura, still life, nudi e ritratti.

Immagine: Filippo Juvarra, Allegoria del disegno, 1734. Torino, Museo Civico d’Arte Antica e Palazzo Madama, Disegni di Juvarra, vol. IV (n. 90)

Per informazioni: ufficio stampa Fondazione Palazzo Bricherasio
Vittoria Cibrario – 011 57 11 805 - v.cibrario@palazzobricherasio.it
Maria Cristina Cartolano – 011 57 11 806 – ufficiostampa@palazzobricherasio.it

Conferenza stampa Venerdì 27 giugno ore 11,00

Palazzo Bricherasio
Via Lagrange, 20 - 10123 Torino
Orari
Dal 28 giugno al 06 luglio: tutti i giorni 10.30 – 22.30
Dal 07 luglio al 14 settembre: da martedì a domenica 10.00 – 13.00; 15.00 – 20.00, giovedì 10.00 – 22.00, lunedì chiuso
Intero: € 7,50
Ridotto: € 5,50 (gruppi, convenzioni, studenti fino a 26 anni, militari, over 65 anni, possessori della card “la città disegnata dagli architetti”)
Bambini: € 3,50 (da 6 a 14 anni)

IN ARCHIVIO [76]
Carlo Zauli, scultore
dal 13/5/2011 al 27/6/2011

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