Signum forte. L'esposizione presenta una selezione di circa 30 opere di uno dei piu' originali protagonisti dell'astrazione analitica polimaterica. Grandi tavole sospese, aggregati polimorfi, fusioni argentee di stagno. A cura di Marco Rosci.
A cura di Marco Rosci
Gli ampi spazi della Cortina di Cels nel Cortile del Cavaliere del Forte
di Exilles ospiteranno dal 22 giugno la mostra Signum Forte, 30 opere di
Sergio Floriani, uno dei più validi e originali maestri dell'astrazione
analitica polimaterica. Prima ancora di giungere nel Cortile al sommo,
uno straordinario e coerente colloquio viene instaurato lungo le rampe
d'accesso fra le possenti strutture primarie dell'artista in acciaio
corten e gli spigoli vivi delle incombenti geometrie cubiche
dell'architettura militare sabauda del Forte. Ci imbattiamo prima in
/Cercando un equilibrio//, /il grande cubo spaccato al centro in due
valve a triedro e in precaria sospensione sulla linea di tangenza
inferiore. Le fusioni in stagno sui due piani interni recano
quell'impronta del pollice dell'artista che è la costante matrice
formale presente in ogni sua opera. Essa ritorna, sul bastione
affacciato sulla valle prima dell'accesso finale, sulle superfici
interne delle due stele di /A confronto/, vere sentinelle di acciaio
nella loro durissima essenzialità verticale.
Le opere all'interno della Cortina, scandite dal ritmo delle volte e
delle paratie murarie, corrono dalla grande tavola del/ //Tondo bianco
sospeso/ del 1994 al grande aggregato polimorfo /4 tessere/ del 2007 di
tavole rettangolari di piombo "dipinte" dall'espressionismo informale di
fusioni argentee di stagno. Nell'area centrale d'ingresso il simbolismo
"esoterico" delle quattro /Porte nere// /dipinte e bruciate recuperate
dal mondo contadino,le cui ante aperte alternano lo specchio e la
modellazione a rilievo dell'impronta, introducono al/ //Tondo bianco/
/sospeso/, con ai lati a sinistra il/ //Quadrato verde/ del 1995 e a
destra /A quadretti// /del 2005.
Queste sono le due opere finale e iniziale delle due sezioni della
mostra. Negli spazi a sinistra sono esposte tavole geometriche sagomate
dal 1998 al 2001 dipinte a colori puri o tonali ad acrilico, che
alternano superfici uniformi e modellate ad impronte.
In quelli a destra si susseguono gli aggregati di piombo polimorfi con
interventi a fusione di stagno o a sabbia nera dal 2004 al 2007. Fra la
nuda austerità militare delle mura della fortezza, ritmata sul fondo
dalle bocche di lupo, dal confronto fra due serie di opere, conflittuali
fra colore e nero-argento, ma unificate dall'"impronta" dell'artista,
scaturisce un inquietante contrappunto fra luce e ombra in cui è
racchiusa la stessa intima essenza della nostra interiorità.
Forte di Exilles
Via degli Alpini, 5 - Exilles (TO)
Orari: 10-19, lunedi chiuso