Eidolon. Oltre trenta sculture in terracotta smaltata che raccontano il presente di una societa' rassicurante ed evoluta, ma che porta in se' inquietudini profonde. A cura di Gabriele Simongini.
a cura di Gabriele Simongini
Oltre trenta sculture in terracotta smaltata che raccontano il presente di una società rassicurante ed evoluta, ma che porta in sé inquietudini profonde
Paolo Porelli, artista di estrema sensibilità che coniuga il linguaggio plastico proprio dell’arte ceramica alle esigenze della riflessione più strettamente attuale sulla società contemporanea. In piena sintonia con lo spirito di Interno Ventidue.
L'inaugurazione della mostra vedrà la partecipazione di oltre cinquecento invitati fra gli ‘addetti ai lavori’: artisti, curatori, critici, collezionisti, che avremo il piacere di accogliere con un drink e un servizio di catering nel cortile di palazzo Taverna, rinnovando l’impegno di creare nel nostro spazio espositivo un punto di raccordo tra espressione artistica, editoria, comunicazione e mercato dell’arte, una sfida che accogliamo ad ogni nuova esposizione, certi dell’importanza di creare partnership mirate e ricche di stimoli con realtà imprenditoriali, aziendali e finanziarie, sensibili a progetti di tale respiro.
In pieno accordo con l'origine etimologica greca (eidolon) del termine "idolo", queste sorprendenti, bizzarre e anche grottesche presenze plastiche sono rappresentazioni mentali, immagini, idee a cui Paolo Porelli ha dato corpo: sono le idee fisse e le ossessioni della società di oggi, quelle che stanno mettendo a repentaglio l'ambiente e la vita stessa della Terra, sempre piu' concepita come una pura e semplice discarica da riempire a piu' non posso.
Esse sono dichiarate con perentoria evidenza anche nei titoli di molte opere: "Consumatore di materia", "Green petrol idol", "Inquinatore chimico", "Inquinatore dell'aria", "Materialista", "Produttore di oggetti", "Venditore di energia" e via discorrendo.
Anche nella postura queste sculture sono simili alle figure votive antiche, pero' rovesciate in connotazioni negative e desacralizzate. Sono fatte di ceramica, tecnica innervata da una lunghissima storia e con cui sono stati creati i primi idoli (una componente arcaica è parte essenziale dell'argilla, se solo si pensa al fatto che la cottura della terra e' uno dei primi segni di vita delle civilta' umane), ma al contempo hanno abiti contemporanei, colori squillanti tratti dall'immaginario pop e possono spesso ricordare i super-eroi di tanti fumetti.
Portano oggetti-attributo che quasi sempre sono calchi di oggetti idustriali ma che poi diventano presenze ermetiche come rebus.
Gabriele Simongini
Inaugurazione martedì 24 giugno dalle 19 alle 22
Interno Ventidue Arte Contemporanea
Via di Monte Giordano 36 - Palazzo Taverna, Roma
Dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 20
Ingresso gratuito