Hugo Azcuy
Abel Barroso
David Beltran
Alain Boix
Luis Enrique Camejo
Estela Estevez
Sandor Gonzales
Johnny Somoza
Enrique Wong
King Chay
Chiara Canali
Onedys Calvo Noya
Mi isla es una ciudad. Una collettiva sul tema della vita urbana e sulle ripercussioni metropolitane nel percorso espressivo degli artisti cubani. Una rassegna di arti visive con la presenza di 10 giovani artisti tra i piu' rappresentativi del Paese per mostrare la varieta' formale e concettuale della scena artistica a Cuba. A cura di Chiara Canali e Onedys Calvo Noya.
Un eccezionale incontro tra la cultura visiva cubana e la scena artistica
italiana
sul tema della vita urbana e sulle ripercussioni metropolitane nel percorso
espressivo degli artisti cubani.
La mostra: la rassegna ContemporaneaCuba, giunta alla sua seconda edizione,
vuole fare rivivere un progetto ambizioso: portare la cultura cubana al di
là dei suoi confini geografici e linguistici favorendo il dialogo e
l’interscambio tra le culture. In questa occasione l’intervento culturale si
radica all’interno del territorio di Milano e si pone l’obiettivo di
contribuire allo sviluppo e all’incentivo dei progetti per la creatività
giovanile.
L’evento in programma alla Triennale Bovisa prevede una rassegna di arti
visive con la presenza di dieci giovani artisti cubani tra i più
rappresentativi del paese per rappresentare la varietà formale e concettuale
che è presupposto fondamentale della nostra epoca contemporanea.
Inoltre, per questa edizione ContemporaneaCuba 2008 vuole proporre uno
sguardo culturale più ampio dispiegato da un punto di vista multiplo:
rassegne di letteratura e poesia, concerti di musica e danza e, quest’anno,
anche una serie di proiezioni cinematografiche.
“Nelle diverse sfaccettature del linguaggio artistico cubano si uniscono e
intrecciano con disinvoltura tradizione e innovazione, raziocinio e
fantasia, norme e libertà”.
Gli artisti: Hugo Azcuy, Abel Barroso, David Beltrán, Alain Boix, Luis
Enrique Camejo,
Estela Estévez, Sandor Gonzáles, Johnny Somoza, Enrique Wong, King Chay.
“Con la mente radicata nell’isola e lo sguardo puntato alla città, l’artista
cubano affronta un viaggio visivo in una terra che sta sempre più assumendo
le proporzioni di una capitale globale”.
Le installazioni di Abel Barroso sono strutture in legno che ricostruiscono
angoli di vita quotidiana (dall’Internet café al parcheggio dei taxi) con
l’abilità dell’intagliatore del legno, per riportare la manualità
dell’artigiano in un ambito occidentale ormai dominato dalla
spersonalizzazione dei processi industriali e meccanizzati.
Le immagini digitali di King Chay vengono proiettate in un paesaggio
surreale, popolato di monoliti immersi in un cielo terso o affioranti dal
mare, che danno vita ad un diverso concetto dell’abitare completamente
integrato all’ambiente della natura.
Illustratore e pittore, Sándor Gonzales utilizza una raffinata tecnica a
carboncino e inchiostro su tela per esprimere la quotidiana angoscia
dell’uomo contemporaneo a contatto con la vita della metropoli.
Alla prospettiva naturalistica di King Chay si oppone la visione
metropolitana in movimento di Enrique Camejo, le prospettive cittadine con
gli svincoli autostradali e le sovrapposizioni viarie, tra tunnel e incroci,
strade dello shopping dominate dal traffico della città.
Enrique Wong appartiene alla stessa generazione e lavora su codici simili. A
partire da un processo di ripensamento della vita e dell’esistenza cubana,
richiama, foglio dopo foglio, un processo poetico che si costruisce a
partire dal confronto con l’esperienza animista e spiritualista cubana.
La figura umana è al centro della ricerca anatomica ed estetica di Alain
Boix: in un gioco tra anatomia del corpo e rappresentazione dell’uomo, tra
erotismo ed espressionismo, ricrea attraverso la pittura e la scultura
l’intreccio di differenti dimensioni umane del vivere.
Con il suo lirismo trattenuto e con la sua sensibilità erotica, Estela
Estévez presenta temi che ruotano intorno al discorso della femminilità in
rapporto con le leggende e le storie della tradizione cubana.
Johnny Somoza, più che un artista, è un umorista con la vocazione per la
pittura: l’autoritratto dell’artista diventa il meccanismo con cui mettere
in scena tic e manie dell’uomo contemporaneo attraverso la rappresentazione
caricaturale di se stesso.
Le opere di Hugo Azcuy, contenute in un cubo in 3D realizzato da Puzzle For
Peace e posizionato nel cortile esterno della Triennale Bovisa, introducono
una immagine aggressiva e pop a partire dalla lavorazione xilografica.
David Beltrán interviene con una installazione che crea un percorso ritmico
e geometrico di segnali stradali posizionati nel piazzale antistante lo
spazio espositivo, a determinare direzioni alternative al percorso abituale
dello spettatore.
Il catalogo: in occasione della mostra sarà edito un catalogo bilingue
italiano-inglese, edito da Silvana Editoriale (formato cm 24x17, 64 pagine a
colori, 30 riproduzioni circa) a cura di Chiara Canali e Onedys Calvo Noya,
con schede critiche relative ad ogni artista.
CubEArt è un progetto culturale per la promozione delle arti e della
letteratura che nasce a Cuba per iniziativa di un gruppo di scrittori e
artisti dell’isola e che si origina dall’esperienza di eventi organizzati a
Cuba e dintorni dai suoi soci fondatori. In quasi due anni il progetto ha
acquistato sempre più importanza intellettuale e poetica ed è diventato il
primo passo per la realizzazione di eventi culturali in Europa, una
piattaforma per dare spazio all’incontro fra l’arte cubana e l’arte europea,
con un progetto dedicato all’espressione degli scrittori e artisti e
all’attività creativa in generale, all’incremento della dimensione pubblica
della poesia, della letteratura, della scrittura e della relazione della
poesia con altre manifestazioni dell’arte come il cinema, la musica, la
plastica, il video, la fotografia e le arti performative.
Inaugurazione: 26 giugno 2008, dalle ore 18
Triennale Bovisa
Via Lambruschini, 31 - Milano
martedì – domenica 11.00 / 23.00; lunedì chiuso
ingresso libero