Fondation Pierre Gianadda
Martigny
Rue du Forum 59
+41 277223978 FAX +41 277225285
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Van Dongen
dal 24/1/2002 al 9/6/2002
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approfondimenti

Kees Van Dongen



 
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24/1/2002

Van Dongen

Fondation Pierre Gianadda, Martigny

La Fondation Pierre Gianadda presenta nei suoi spazi un'ampia mostra retrospettiva sull'opera di Kees Van Dongen. Un centinaio sono le opere selezionate per seguire l'itinerario di un artista che ha spesso suscitato polemiche sia a causa di un marcato individualismo e delle sue prese di posizione, che in conseguenza delle sue scelte e del suo percorso artistico.


comunicato stampa

La Fondation Pierre Gianadda presenterà nei suoi spazi, dal 25 gennaio al 9 giugno 2002 un'ampia mostra retrospettiva sull'opera di Kees Van Dongen (Delfshaven 1877 - Monaco 1968), curata da Daniel Marchesseau, "conservateur général du Patrimoine" nonché direttore del Musée de la vie romantique di Parigi.

Un centinaio sono le opere selezionate per seguire l'itinerario di un artista che ha spesso suscitato polemiche sia a causa di un marcato individualismo e delle sue prese di posizione, che in conseguenza delle sue scelte e del suo percorso artistico.

Il 1914 è un anno che fa da limite tra i due grandi periodi della sua lunga carriera. Il primo ha inizio nei Paesi Bassi verso il 1895 e prosegue a Parigi, in particolare a Montmartre e a Montparnasse, è segnato dall'esperienza fauve: opere di grande libertà coloristica con cui Van Dongen intrattiene un rapporto quasi carnale. Tra i dipinti di quest'epoca, alcuni compaiono in pubblico per la prima volta in questa occasione (Jeune Fille à la bottine, prima del 1914). Il secondo periodo è quello dei ritratti su commissione, ma anche dei viaggi (Café Florian, Venise, 1921) e del mito dell'eterno femminino.

1877-1899: Delfshaven, Rotterdam
Nato il 26 gennaio 1877 a Delfshaven, un sobborgo di Rotterdam, Kees Van Dongen segue per quattro anni i corsi dell'Accademia delle Arti e delle Scienze di Rotterdam. Tre dipinti segnano gli anni della giovinezza e dei suoi inizi di pittore nei paesi bassi tra cui l'impressionante Autoportrait del 1895, conservato al Musée national d'art moderne di Parigi.

1899-1914 : Montmartre - Montparnasse
Nel 1899 si stabilisce definitivamente a Parigi dove raggiunge la sua compagna Augusta Preitinger, detta Guus. La sua sensibilità lo avvicina presto ai gruppi anarchici attivi in città. Incontra lo scrittore Félix Fénéon con cui stringe fin da subito una profonda e durevole amicizia. Abbandona per un po' la pittura per dedicarsi all'illustrazione, collaborando a riviste politicamente e socialmente impegnate, come 'L'assiette au beurre'.
Soggetto preferito dei suoi dipinti è l'ambiente delle prostitute e delle cortigiane, che frequenterà pittoricamente a lungo (Les entraîneuses, 1905 circa; Nini la parisienne, 1906-1910; Les péripa-téticiennes, 1920 circa).
Installato a Montmartre (La parisienne de Montmartre, 1903 ou 1911), è un habitué dei luoghi mitici del quartiere (Le Moulin de la Galette, 1904; Le violoncelliste du Moulin de la Galette, 1904 ; Le Moulin Rouge, 1900-1905). Si reca frequentemente a Medrano e dipinge con soddisfazione gli artisti del circo (L'écuyère, 1906; Le vieux clown, 1906-1911).
Nel 1906, affitta un atelier al Bateau-Lavoir dove Fernande Olivier, la compagna di Picasso, gli ispira magnifici ritratti (Fernande Olivier, 1907). Van Dongen può essere catalogato fra i neo-impressionisti in relazione allle opere realizzate a Fleury-en-Bière nell'estate del 1905 (La Vigne, 1905; La maison à Fleury, 1905). A Parigi, invece, sviluppa la serie delle giostre a vapore (Le manège aux cochons, 1904) in cui il talento dell'illustratore è pari a quello del colorista raffinato. Al Salon des Indépendants del 1905 presenta Le boniment, tela innovativa che traduce con slancio il suo amore per il colore e il movimento. Nello stesso anno partecipa al Salon d'Automne nel corso del quale il critico Louis Vauxcelles impone i " Fauves ".
Van Dongen celebra volentieri nella sua pittura la felicità domestica, accanto a Guus e alla figlia Dolly (Mère et enfant, 1906). Gallerie e mercanti importanti si interessano a lui, da Bernheim-Jeune ad Ambroise Vollard, a Daniel-Henry Kahnweiler. Sollecitato dagli artisti tedeschi di "Der Brücke", aderisce al gruppo e acquisisce notorietà anche al di là del Reno.
Dal 1910 compie regolarmente dei viaggi che lo conducono in Spagna, in Marocco e in Egitto, nella luce del Mediterraneo (El Manton, Andalucia, 1910-1911; Marchande d'herbes, 1912; Fatimah Ismael de Louxor, 1913). Quando egli presenta Tableau (noto anche come Le châle espagnol, La femme aux pigeons o anche Le mendiant d'amour) al Salon d'Automne del 1913, lo scandalo è immeditao e l'opera, ritenuta oscena, è fatta ritirare dalla polizia. Alla dichiarazione di guerra sua moglie e la figlia partono per Rotterdam da cui torneranno solo 4 anni dopo.

1914-1968 : ritratto di un'epoca
A Parigi Kees conosce Léa Jacob, soprannominata Jasmy (Portrait de Jasmy Alvin née Léa Jacob 1925) e insieme si buttano alla conquista del bel mondo parigino. Feste e incontri si rincorrono (Autoportrait en Neptune, 1922) e Van Dongen diventa il pittore dell'alta borghesia (Marie-Thérèse Raulet, 1920 circa; Anne Diriart, 1924 circa; Yves Mirande, 1924; La Commodore Drouilly, 1926; Madame T., 1929; Louis Barthou, 1931; Paul Pétridès, 1957 circa).
La partecipazione, nel 1941, con altri artisti (fra gli altri, Derain, Vlaminck e Friesz) al viaggio a Berlino, organizzato da Arno Brecker per conto del regime nazista, gli sarà rimproverato per tutta la vita e la mostra che l'anno successivo gli dedica la Galerie Charpentier sarà boicottata dagli amici, dagli artisti, dai critici e dai collezionisti.
Dopo la guerra Van Dongen divide il suo tempo tra Parigi, Deauville e Monaco dove acquista, nel 1949, una villa che denomina "Le Bateau-Lavoir", facendo memoria del suo primo atelier parigino. Nello stesso anno la Galerie Charpentier gli organizza una nuova retrospettiva che riscuote un grande successo verrà poi riproposta al Museum Boymans di Rotterdam, sua città natale.
Van Dongen si trasferisce definitivamente a Monaco nel 1959, dove si spegnerà nel 1968, non senza aver goduto del riconoscimento pieno di grande artista decretato dalla retrospettiva organizzata un anno prima a Parigi dal Musée d'Art Moderne de Paris e dalla nuova rassegna organizzata dal Museum Boymans di Rotterdam.

Catalogo a cura di Daniel Marchesseau, con la collaborazione di Dany Sautot e Gilles Leroy e testi di Christian Briend, Philippe Dagen e Françoise Marquet (in vendita a Frsv 45.- / 30 Euro).

tutti i giorni: ore 10-18

Biglietto di ingresso: Fr. 14.- / 9,69 Euro ; terza età: Fr. 12.- / 8,33 Euro ; famiglie: Fr. 30.- / 20,83 Euro ; bambini e studenti: Fr. 7.- / 4,86 Euro

Gruppi: adulti Fr. 12.- / 8,33 Euro ; Terza età: Fr. 10.- / 6,94 Euro ; studenti: Fr. 5.- /3,47 Euro
Comprende anche la visita alla Collection Franck, al Parco delle sculture, al Museo gallo-romano, al Museo dell'automobile.

Informazioni : 0041.27.7223978 (in Italia : 031.269393)

Ufficio stampa: uessearte via Natta 22 Como
Tel. 031.269393 - Fax 031.267265

Didascalia:
Kees Van Dongen, Gli ombrelli, 1903 - Olio su tela, cm 33 x 41, Coll. privata

FONDATION PIERRE GIANADDA
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