The Don Gallery - vecchia sede
Milano
via Melzo, 5
335 7439985
WEB
Troubles Never come Alone
dal 7/7/2008 al 29/8/2008
su appuntamento

Segnalato da

Elena Bari




 
calendario eventi  :: 




7/7/2008

Troubles Never come Alone

The Don Gallery - vecchia sede, Milano

Attraverso il misticismo astratto di Doze Green, le contaminazioni orientali di Che Jen e Yuri Shimojo, i diversi strati di colore e collages di Bo130 e le forme e linee organiche di Microbo, la galleria presenta una mostra site specific dove i 5 artisti lavoreranno insieme per creare un'istallazione di nuovi lavori ed intervenire direttamente nello spazio.


comunicato stampa

Come preannunciato a Marzo, in occasione della prima collettiva, WAKE UP!, The Don Gallery comincia la serie di mostre di approfondimento delle nuove correnti artistiche nate dalle subculture giovanili degli ultimi trent'anni.
Dai Writing alla Street Art, dalla Lowbrow art al Surrealismo Pop, la The Don Gallery intende far conoscere al pubblico gli artisti internazionali più importanti e prolifici: i veri protagonisti di questo fenomeno forse troppo frainteso e strumentalizzato.

Un vero movimento globale e in continuo fermento che è entrato bruscamente nel mercato dell'arte mondiale.
È ormai risaputo che le case d'asta di Londra e NY battono le opere dei 'nuovi' artisti a cifre sorprendenti. Per citarne una, La Tate Modern Gallery ha appena dedicato una grande mostra al fenomeno della Street art invitando 5 noti artisti a dipingerne le facciate.

Questo fenomeno che sembrerebbe "datato", perché nasce 30 anni fa, è in continua evoluzione.
Durante tutto questo tempo, il sostegno di 'nuovi' collezionisti, gallerie indipendenti, media, canali alternativi, semplici appassionati, gli ha permesso di autoalimentarsi ed evolvere fino ad oggi.

Matteo Donini, fondatore della galleria, ha invitato
Doze Green, Bo130, Che Jen, Doze Green, Yuri Shimojo e Microbo
direttamente da Milano e NY, a presentare i loro nuovi lavori presso gli spazi di Via Melzo, 5.

Attraverso il misticismo astratto di Doze Green, le contaminazioni orientali di Che Jen e Yuri Shimojo, i diversi strati di colore e collages di Bo130 e le forme e linee organiche di Microbo,
'Troubles Never come alone' presenterà al pubblico una mostra 'site specific'.

I cinque artisti lavoreranno insieme per creare un istallazione di nuovi lavori e intervenire direttamente sui muri della galleria.

Doze Green (USA)
Doze green è nato e cresciuto nell'Upper west side di Manhattan, a New York ed è stato uno dei pionieri della "hip hop culture".
Nel 74, iniziò a dipingere i primi graffiti sui muri e le metropolitane di NY, creando inconsapevolmente quello che è diventato negli anni
un vero e proprio movimento globale seguito da varie generazioni di giovani in tutto il mondo.

La sua fama non è dovuta solo ai graffiti ma anche al fatto di essere stato uno dei membri fondatori della famosa Rock Steady Crew, che all'inizio degli anni '80, ha esportato nel mondo intero il fenomeno del B-boying noto ai più come Breakdance.

Dopo aver frequentato la High School of Art and Design insieme ad altri rinomati artisti come Lady pink, Daze, Seen, Mare139, per citarne qualcuno, nell' 82 Doze espone i suoi primi lavori partecipando ad una storica collettiva alla famosissima Fun gallery di NY.
Nello stesso periodo appare in alcuni film diventati culto come Flashdance, Style Wars e Wildstyle.

In più di trent'anni di carriera Doze Green è stato uno dei più proliferi artisti del movimento ed è uno dei pochi pionieri dei graffiti che ha saputo reinventarsi e viaggiare parallelamente al susseguirsi delle generazioni tanto da essere definito "l'anello di congiunzione" dei graffiti e della street art di tre generazioni.

Il suo lavoro si trova in molte collezioni pubbliche e private negli Stati Uniti, Europa, Giappone e Australia, ed è stato pubblicato in numerose riviste e libri internazionali.

Nelle sue opere coesistono le radici del suo passato, incluso il writing più ortodosso, concetti metafisici e simboli religiosi.
I suoi dipinti richiamano un'arte tribale antica che lo ricollega alle sue origini di indiano d'America;
attraverso numerosi strati di materia, di parole e di figure mitologiche.
Da ogni sua opera traspare un'immagine senza tempo che regala infinite possibilità di interpretazione.

Bo130 (IT)
Nato nel 1971 a Bergamo e cresciuto a Milano.
Dopo il Liceo Artistico, si trasferisce a Londra, dove studia e lavora per dieci anni alternando brevi permanenze a NewYork e altre città europee .
Studia al Central Saint Martins e si laurea in Graphic and Media Design al London College of Comunication.
Iniziando nel 1985, alimenta e sviluppa per oltre 20 anni la sua passione per i graffiti e la street art.
Nel 2000 ritorna a Milano che diventa di nuovo la sua base e dove ancora oggi vive e lavora mantenendo strettissimi contatti con il mondo artistico internazionale..

Da quasi 10 anni si dedica completamente al suo percorso artistico consolidando esperienze importanti nell'ambito di gallerie e musei sopratutto internazionali e collaborando ad eventi speciali, con marchi come Carhartt Europe, Nike, Levi's, Columbia Records, Universal Music, Philips, etc.

Dal 2000, con frequenza sempre maggiore, numerose mostre e importanti gallerie europee e americane espongono i suoi lavori.
Secondo numerosi critici contemporanei diventa uno dei maggiori esponenti e tra i pochi artisti italiani riconosciuti a livello internazionale di questo "movimento" che va sotto il nome di street art.
Per citarne alcune:
"The Streets of Europe" alla Jonathan Levine gallery di NY; "Street art, sweet art" al PAC di Milano; "Street Up" alla Byblos Art Gallery di Verona; "Nomadas" alla Scion Gallery di Los Angeles;
"No New Enemies" al Giardino Botanico di Bruxelles; " Wooster on Spring", organizzato dal team di Wooster Collective. NY, 2005
"All the people we like are dead" a Londra organizzata da Rick Blackshawautore dei libri cult "Scrawl collective 1 e 2".

I lavori di BO130 sono presenti in numerose pubblicazioni internazionali fra le quali:
- Street Logos and Street Sketchbook di Tristan Manco ,
- The Art of Rebellion vol.1 and vol. 2 di C. Hundertmark ,
- Up Until Now di Upper Playground
- Pictoplasma Character Encyclopedia di P. Thaler, L. Denicke
e tante altre.

Nel 2005 Bo 130, insieme a "Microbo" e "TheDon", realizza il libro "Izastikup" edito da Drago Arts and communication.
una raccolta unica di adesivi provenienti da tutto il mondo e completamente "autoprodotti". Il più completo e primo nel suo genere, da considerarsi oggi un veri e proprio cult.

Sempre insieme a Microbo, organizza gli eventi "Arteimpropria" nel 2003 alla galleria Meravigli e "The Urban Edge Show" nel 2005 allo spazio P4
Progetti questi che anticipano quella che sta diventando una tendenza diffusa (artisti da tutto il mondo vengono invitati in una determinata location a dipingere opere sight-specific); una tendenza che mira a far conoscere ad un audience più vasta quello che per anni è rimasto incompreso o semplicemente ignorato

Bo130, al quale si accompagna regolarmente Microbo, grazie alle numerose esperienze internazionali, ha la credibilità e il prestigio per contribuire a divulgare questo movimento artistico in Italia e a sdoganare il fenomeno creando solidi e continuativi link con diverse realtà in nazioni come USA, Germania, Giappone.....ove questa forma di arte è ampiamente diffusa e apprezzata.

Le immagini di Bo130 traggono ispirazione da situazioni di vita urbana, musica nera, culture differenti, cibo, sesso, cartoni animati, fumetti...
Oggi nel suo lavoro, oltre allo spray, utilizza varie tecniche pittoriche e grafiche, facendo convivere su differenti livelli: stampa e acrilici, collage e spraypaint, analogico e digitale... integrandole amalgamando e sovrapponendo il tutto su molteplici strati di materia..
Ogni suo progetto, anche se mantiene un filo conduttore comune, tende a variare l'uno dall'altro in una progressiva evoluzione di forme; con una continua ricerca tecnica, di stile e di linguaggio .

Che Jen (USA)
Nata in Korea, Che Jen si trasferì NY all'età di 5 anni con la famiglia.
Il padre ex docente di "art Therapy" in Korea e graphics designer a NY, sin dai primi anni di età spinse Che Jen a diventare un'artista... sogno per lui infranto.

Naturalmente come spesso accade in situazioni simili, lei cercò di ribellarsi pensando di non essere appassionata ne tantomeno portata per l'arte.
E mentre gli altri sei fratelli crescevano facendo i compiti normali, Che Jen si ritrovava da sola nella sua stanza a dipingere pensando di essere diversa dai suoi coetanei.

Nel 1999 lasciati gli studi all'accademia di Belle Arti Che Jen è manager di un'azienda di Streetwear.
Importante è l'incontro con David Ellis artista amercano fondatore dello storico gruppo Barnstormers.
Due settimane dopo si ritrova in un van verso il North Carolina a dipingere "barns" (depositi di tabacco) con più di venti artisti da tutto il mondo, incluso Kenji Hirata, Rostarr, Espo, Muki, Kami e Sasu, David Ellis e Mike Ming che diventerà il padre di suo figlio.

Questo viaggio cambierà il corso della sua vita non solo sentimentale, ma finalmente riscoprirà di avere una vera passione per l'arte, diventando una pittrice a tempo pieno.

Che Jen oggi, fa sempre parte del collettivo dei Barnstormers e la sua arte è conosciuta in tutto il mondo.
Ha partecipato a una serie di mostre collettive tra cui: Something Else, a Londra; l'Urban Edge allo spazio P4 a Milano e la famosa "wooster on spring" a NY.

Allo stesso tempo, la sua passione per lo Street wear si è trasformata nella "38 regular" che gestisce insieme all'attuale compagno e di cui stavolta è lei la designer.

Quando chiedi alla gente di descrivere il suo lavoro, le parole "azione" e "energia" sono le più citate.
Quando chiedi a lei ti risponde "da quando sono mamma e sento che divento molto più calma e rilassata nella vita quitidiana, nel mio lavoro viceversa cerco di scaricare tutta l'energia che ho dentro".

La sua arte è una miscela di calligrafia orientale, tratti zen e riferimenti tribali spesso i suoi lavori sono prevalentemente bianchi, neri e grigi per permettere a questa artista straordinaria di concentrarsi pienamente alle linee e all'azione.

Yuri Shimojo (JAPAN)
Yuri Shimojo, nata a Tokyo, è un artista che combina la tradizione Giapponese all´estetica occidentale..
Vivendo tra le Hawaii, New york e Tokyo, il suo lavoro è un vero e proprio meltin pot di tratti orientali e astrattismo moderno.

Ha pubblicato vari libri di illustrazioni in Giappone, un diario dei suoi viaggi in Centro America e una autobiografia del 97´ ristampata nel 2007.

Anche Yuri Shimojo è parte del famoso collettivo Barnstormers. Dal 99´ ha partecipato alla realizzazione di molte delle video installazioni del gruppo. Famose le performances `Letter to the President´ del 2003 e 360° del 2005.

Attualmente vive a Brooklyn, New York.

Microbo (IT)
Nata e cresciuta in Sicilia, Microbo è oggi una delle maggiori esponenti italiane e europee della nuova corrente di Street art.
Nei primi anni 90 si trasferisce a Londra dove studia e lavora nell'ambito grafico e dei multimedia; l'incontro con Bo130 in terra straniera cambierà il corso della sua vita.

Insieme portano in Italia quello che oggi tutti conoscono come street art, aprendo le danze della nuova scena italiana ma soprattutto creando il link con il resto del mondo.
Agli inizi del nuovo millennio, paripasso all'evoluzione dei loro stili e alla crescita del loro lavoro artistico che li vede subito come protagonisti nella scena internazionale,
Microbo e Bo130 si dedicano inoltre ad organizzare una serie di progetti ed eventi a Milano diventati storici come "Arteimpropria" e l"Urban Edge"
quest'ultima definita "una delle 5 mostre più interessanti del 2005" (Vapors - Usa) e citata in numerose pubblicazioni internazionali.

Sempre nel 2005 insieme a The Don, Microbo e Bo130 sono gli autori del libro "Izastikup" edito da Drago.
I suoi lavori sono stati documentati in libri come:
"Street logo" di Tristan Manco,
"Art of rebellion" di Christian Hundertmark,
"Pictoplasma" di Lars Denicke e Peter Thaler, nonché in varie riviste internazionali.

In più di 10 anni di produzioni artistiche microbo ha partecipato a numerose collettive in tutto il mondo
tra le più recenti: "Streets of Europe" alla Jonathan Levine di NY;
"Street art, sweet art" al PAC di Milano;
"Street Up" alla Byblos Art Gallery di Verona;
"Nomadas" alla Scion Gallery di Los Angeles;
"No New Enemies" al Giardino Botanico di Bruxelles;
"Etoiles Urbaines" all' Espace Beaurepaire di Parigi;
"Wooster on Spring" a New York.

Dipinti e illustrazioni di Microbo, rappresentano un microcosmo immaginario, fatto di fili, cavi
e creature viventi informi che ricordano la complessità della vita.
Come ogni forma di musica nasce dall'incontro suggestivo di appena sette note, così l'arte di Microbo
si sviluppa attraverso la combinazione di elementi base con i quali si diverte a giocare.
Creature oganiche dalle forme più svariate che sembrano fluttuare in una sorta di liquido amniotico
in cui tutto deve ancora prendere la sua forma.
Un liquido che nutre i suoi abitanti in assoluta assenza di gravità,
suggerendo l'immagine di quella leggerezza che rappresenta la parte migliore dell'esistenza.

Inaugurazione - 8 Luglio 2008, h.18.

The Don Gallery
via Melzo 5 - Milano
ingresso su appuntamento telefonico

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