Wunderkammern
Spello (PG)
via Delle Foglie III, 2
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WEB
Fiorenzo Zaffina
dal 12/7/2008 al 30/8/2008
dal tramonto a tarda notte

Segnalato da

Fiorenzo Zaffina




 
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12/7/2008

Fiorenzo Zaffina

Wunderkammern, Spello (PG)

Oltre Passo. L'artista indaga nelle pieghe temporali della materia e le insegue con interventi performativi site specific. Generalmente Zaffina esegue le sue opere direttamente nelle pareti, da cui affiorano pezzi di computer, circuiti integrati, microchip.


comunicato stampa

Generalmente l'artista esegue le sue opere direttamente nelle pareti, mettendo a nudo i mattoni, le malte e le pietre che stanno sotto l’intonaco, da cui affiorano pezzi di computer, circuiti integrati, microchip. E’ come se si producesse una sorta di esplorazione nel tempo a venire, un’archeologia del futuro, che ritrova ciò che non è stato ancora sepolto.

Il Tempo è un tema centrale nella Wunderkammern di Spello. Dal 1998, anno in cui fu fondata da Ottavianelli, le installazioni si sono avvicendate in una sequenza circolare senza soluzione di continuità. OLTRE PASSO chiude il cerchio ricollegandosi alla prima mostra di Liedtke, ''Immagine riflessa del DNA'', che aveva attinenze con la quarta dimensione dove la materia ha coscienza del proprio autodivenire.

Fiorenzo Zaffina indaga nelle pieghe temporali della materia e le insegue nelle proprie viscere con interventi performativi site specific.

Marco Maria Gazzano ha scritto di lui:
''Fiorenzo Zaffina, è scultore che delinea gli orizzonti del suo (e del nostro) immaginario con quadri di cemento in rilievo: oppure con intagli nel cemento o nella pietra, evocazioni di possibili ferite dell'apparenza. E' un artista che non disdegna né l'olio né il poliuretano espanso, né l'eternit né lacrime di gomma nera fissate col fuoco: altrettante reti di materiali e di evocazioni nelle quali si sono impigliati frammenti della nostra epoca ''digitale''. L'eleganza del suo tratto - contrapposta alla simbologia apocalittica della sua ispirazione, sottolineata dall'uso espressivo e accentuato del colore nelle sue tonalità primordiali - lascia nelle opere il piacere per le forme ben delineate e per i segni che sintetizzano allegorie. Ma sono forme inquietanti, disegni forti dell'essenza arcaica, e presumibilmente violenta, della nostra società post tecnologica: ancora indeciso, nonostante tutto, tra locale e globale, catastrofe e rinascita.

Cosa c’è sotto la pelle dell’esistenza? Cosa c’è dietro l’apparenza di un muro? È la domanda che seduce l’artista e lo porta a indagare nelle pareti e di là dalle superfici: suggestioni per il disvelamento della storia e della vita attraverso i frammenti di tecnologie perdute e di testimonianze del presente''.

Note biografiche
Fiorenzo Zaffina
La prima personale all'estero è del 1990 all’Istituto Culturale Italiano di Lione. Nel 1993 prende parte al Premio Marche curata da Renato Barilli. A questa data l’artista ha già avviato una propria ricerca volta alla “dissezione” dei muri. Nel 1997, partecipa a ''Officina Italia'', invitato dalla Galleria Nazionale d'Arte moderna di Bologna. Espone alla galleria l'Attico di Roma. Nel 1999 è nella rassegna ''Lavori in corso'' presso la Galleria comunale d'Arte moderna e Contemporanea di Roma. Nello stesso anno realizza l'installazione ''Eclisse'' nel centro storico e la grande personale al Complesso Monumentale del San Giovanni di Catanzaro. Nel 2007 espone e presenta il progetto dell'opera da realizzare nella città di Lodz, in Polonia.

Marco Maria Gazzano
Critico d'arte, insegna storia e critica del cinema, delle arti elettroniche e dei linguaggi audiovisivi presso l'Università degli Studi Roma Tre. Saggista, collabora con interventi sul sistema dei media e le arti elettroniche a quotidiani e riviste specializzate italiane ed europee.

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