Altari mediterranei. Una mostra-installazione in occasione delle Feste Musicali Jacopee. Un ritorno alle origini, alla memoria isolana, un necessario regressus nella profondita' dell'esistenza.
Le Feste Musicali Jacopee, manifestazioni spirituali e culturali in occasione della Festa di san Giacomo presso la Basilica di San Giacomo in Augusta di Roma, avranno inizio domenica 13 luglio 2008 con un doppio evento: l’inaugurazione della mostra-istallazione Altari mediterranei di Luigi Camarilla e il Concerto spirituale con il coro canadese “British Columbia Boys Choir”, per proseguire dal 22 al 25 luglio con Messe, Vespri cantati e Concerti spirituali del Triduo solenne della Festa con la Cappella Musicale di San Giacomo.
Isola è il termine d’ogni viaggio, meta della più grande via per cui ha navigato la civiltà. È anelito e approdo, l’isola, remissione d’ogni incertezza, pena, è superamento, scoperta, inizio della conoscenza. Ma isola è anche sosta breve, attesa, pausa in cui rinasce la fantasia dell’ignoto, il bisogno di varcare il limite, sondare nuove dimensioni. È metafora di questo nostro mondo: scoglio nella vastità del mare, granello nell’infinito spazio: grembo materno, schermo, siepe oltre la quale si fingono «interminati spazi e sovrumani silenzi». In un’isola di fuoco, di ceneri e di lave, nell’eolico Stromboli di primordiale e minacciosa natura, di umile strenua misura umana, approda un giorno un ulisside in fuga dall’urbano labirinto d’ansia e smarrimento, nell’assillo di un intimo subbuglio, nel dolore d’un richiamo inascoltato.
È un nostos l’approdo a Stromboli dell’artista Luigi Camarilla, un ritorno alle origini, alla memoria isolana, un necessario regressus nella profondità dell’esistenza e dell’anima. In questo stadio, placata l’ansia, nello spazio libero d’ogni segno di distorsione, inganno, nell’assoluta realtà del paesaggio «La sintesi del mondo era tutta là: cielo mare terra e fuoco» nella nuda verità empedoclea, il moderno naufrago ricomincia a pronunziare nuove parole, incidere nuovi segni, organizzare nuove frasi, svolgere uno straordinario racconto. Costruisce, l’artista, un materico e poetico poema narrativo, un cammino verso il fuoco più alto scandito per trentadue stazioni, soste di contemplazione e conoscenza […] è una prodigiosa ascesi per icone, tabernacoli, tavole, retablos, gonfaloni di materiali nobili e luminosi – erosi relitti di barche, fichidindia fiammanti, pomici, ossidiane e azzurri di cobalto, rossi di granato, verdi di smeraldo… E apparizioni dell’isola di fuoco vagante in mare come le mitiche Simplegadi, cieli notturni in cui palpita un cuore di luna. Nell’ascesi si giunge quindi all’Altare dei quattro venti o a quello della Concentrazione: altari o preghiere oggettivate, macchine di preghiere che il vento muove come quelle dei monaci tibetani. Il cammino finisce con le stazioni delle Invocazioni, del desiderio estremo, della contemplazione di notti profonde, dei cieli sereni dove l’eterna Luna dei poeti spande la sua tenera grazia, la sua luminosa quiete.
(Vincenzo Consolo)
Basilica di San giacomo in Augusta
via del Corso 494 - Roma
Orario: 8:30 – 12:00 / 16:30 – 19:15
Ingresso libero