Carlos Garaicoa, 'Ora si gioca a scomparire' e Federico Fusi, 'Frequenze'. Per questa esposizione Garaicoa ha realizzato una serie di opere che esprimono la sua volonta' di costruire spazi idealistici, frutto di sogni dove lo spazio e' inteso come architettura. Di Federico Fusi e' esposta in questa occasione una serie esclusiva di acquerelli su carta la cui realizzazione inizia nell'estate del 2001 quando la sua ricerca artistica si focalizza sul motivo mimetico militare definito Camouflage Pattern a spruzzo, oggi in uso in molti eserciti.
CARLOS GARAICOA
'Ora si gioca a scomparire'
Carlos Garaicoa (Avana 1967) ha partecipato ad alcune tra le più importanti
esposizioni internazionali tra le quali ricordiamo the 'Mirrow's Edge'
curata da Okwui Enwezor al Castello di Rivoli di Torino; 'Mas alla del
documento' curata da Monica Amor e Octavio Zaya al Museo Reina Sofia di
Madrid; 'Sonsbeek 9' curata da Jan Hoet ad Arnhem in Olanda. L'artista ha
preso parte inoltre alla Biennale dell'Avana e a quella di Johannesburg.
Il lavoro di Carlos Garaicoa ha sempre mantenuto costante il dialogo con gli
spazi urbani nei quali oggetti e rovine rappresentano la parte più
importante della storia, gli elementi principali, i veri narratori sia del
passato che del presente.
Per questa esposizione l'artista ha realizzato una
serie di opere che esprimono la sua volontà di costruire spazi idealistici,
frutto di sogni dove lo spazio è inteso come architettura.
Accanto a queste,
un altro ciclo di lavori che mostrano la violenza che può colpire questi
spazi, come fa ad esempio la guerra. Dal primo di questi due concetti
nascono una serie di sottili disegni su muro che creano ponti immaginari,
torri, oggetti volanti, paesaggi industriali... dall'altro lato una scultura
luminosa ci riporta visualmente alla fortezza medioevale, uno spazio
claustrofobico, uno spazio senza vie d'uscita (No Way Out).
In ultimo
un'opera realizzata con candele che rappresenta una città globale,
realistica esposta al gioco dell'immaginario e della sofferenza di una
tortura che non trova fine: bruciare per sempre.
Questo lavoro ci fa
assistere alla distruzione di una città , è la mise en scène della violenza
ma è anche un'offerta al nostro impulso distruttivo, ai nostri lati più
oscuri. Chiudono l'esposizione una serie di fotografie di luoghi diroccati e
di opere come In the Mirrow e Garden anche queste legate al senso di
decadenza e correlate, quindi, in modo fisico, alla violenza a cui si
accennava sopra. Sono il segno tangibile di quella parte dello spirito umano
che sempre anela alla distruzione, anche delle cose più fragili.
via del castello, 11 san gimignano
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FEDERICO FUSI
'Frequenze'
Federico Fusi (Siena 1967).
Numerose le opere del giovane artista toscano
presenti in collezioni pubbliche e private sia in Italia che all'estero, tra
queste ricordiamo Watari.um Museum di Tokyo e lo Smak a Gent. Per le mostre
più recenti segnaliamo 'Ripple Across the Water' a cura di Jan Hoet
'Sonsbeek 9 Locus/Focus' tenutasi quest'anno a Arnhem in Olanda; 'Verso
Sud', Zerynthya, Roma, Siena; 'Atlantide', Palazzo delle Papesse, Siena;
'Objectos de culto', Sala Parpallo, Valencia; 7 Bienal de Habana, Cuba.
Sarà esposta in questa occasione una serie esclusiva di acquerelli su carta
la cui realizzazione inizia nell'estate del 2001 quando la ricerca artistica
di Fusi si focalizza sul motivo mimetico militare definito Camouflage
Pattern a Spruzzo, oggi in uso in molti eserciti.
Questa immagine è intesa
dall'artista come assolutamente contemporanea, infatti in nessuna altra
epoca se ne riscontra l'iconografia essa è, nel comune immaginario, un
simbolo di lotta che va dal Marlon Brando di 'Apocalypse Now' fino all'uso
personale di questo pattern che l'autore ha dovuto fare per contingenze
personali.
L'interpretazione attraverso l'acquarello ed un cromatismo vivace
ne rende ineguale la stesura, astraendo il pattern da se stesso, rendendolo
così ulteriormente libero di interpretare una grande decorazione in senso
etimologico.
Una lunga riflessione attraverso la quale il pattern assurge a
nuovo valore di lotta spirituale. La poetica dell'artista ci porta anche a
leggere le immagini di questi acquerelli come una radiografia dell'etere (la
Radio): spazio che risulta molto caro all'autore in cui si dispiegano, con
apparente disordine, modulazioni invisibili cariche di suoni, di parole, di
colori ed anche di forme.
Un rimando ulteriore si palesa tenendo conto
dell¹esercizio leonardesco dello studio delle macchie nei cui profili si
nasconderebbero, secondo il grande rinascimentale, composizioni fantastiche.
Tale assonanza era già riscontrabile nel ciclo scultoreo detto di Carpineto
Romano, realizzato da Fusi nel 2000. Qui si partiva dalla casualità delle
rocce per estrapolarvi una forma attraverso l¹osservazione.
via arco dei becci 1 san gimignano
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Inaugurazione: Sabato 2 febbraio 2002 ore 18.00
Dal martedì al sabato h 14 - 19
Artisti rappresentati dalla galleria
Loris Cecchini, Chen Zhen, Ilya Kabakov, Berlinde de Bruyckere, Carlos
Garaicoa, Kendell Geers, Sabrina Mezzaqui, Panamarenko, Manuela Sedmach,
Serse, Italo Zuffi
Artisti in permanenza in galleria
Marina Abramovic, Candice Breitz, Daniel Buren, Ayse Erkmen, Anish Kapoor,
Federico Fusi, Suboth Gupta, Luca Pancrazzi, Bruno Peinado, Michelangelo
Pistoletto, Shozo Shimamoto
Prossima mostra
Mostra personale Kendell Geers dal 6 aprile al 18 maggio
Immagine: Carlos Garaicoa, No way out, (dalla serie New architectures or a rare insistence on understanding the night), particolare, 2002, Tavolo in legno, filo di ferro, carta di riso, luce
Galleria Continua
via del Castello, 11 - 53037 San Gimignano (SI)