Due interventi site-specific. L'artista ha ideato per la Fondazione Horcynus Orca un'installazione nella Torre degli inglesi, fortezza cinquecentesca in cui ha sede. L'opera e' composta da un antro invaso dalle formiche nel quale 15 pianoforti-sculture raccontano 'un'ora gioiosa' della vita di Riccardo Casalaina, il compositore di Castroreale morto giovanissimo nel terremoto del 1908. L'artista ha anche progettato un cancello/opera d'arte per uno degli accessi alla Torre.
All'Horcynus Festival di Messina Emilio Isgrò inaugura la nuova installazione dedicata al compositore Casalàina e 'ingresso della cinquecentesca Torre degli inglesi
Ad aprire ufficialmente la sesta edizione dell'Horcynus Festival di Messina il 24 luglio 2008 sarà Emilio Isgrò, «l'artista che ha terremotato il linguaggio dell'arte», secondo la definizione che ne ha dato Achille Bonito Oliva in occasione della grande retrospettiva che gli ha dedicato il Centro Pecci di Prato.
Emilio Isgrò ha ideato appositamente per la Fondazione Horcynus Orca che organizza il Festival due opere che rimarranno nella Torre degli inglesi, fortezza cinquecentesca in cui ha sede la Fondazione.
L'installazione dedicata a Casalàina
Il grande artista siciliano ha immaginato per questa nuova opera, che sarà collocata in alcune sale della Torre, un antro invaso dalle formiche nel quale quindici pianoforti-sculture di colore bianco raccontano "un'ora gioiosa" della vita di Riccardo Casalàina, il compositore di Castroreale morto giovanissimo nel terremoto di Messina del 1908, portandosi dietro un patrimonio virtuale di creatività inespressa. «La stessa creatività - commenta Isgrò - che gli uomini non riescono più a liberare in una società votata unicamente allo sfruttamento e alla guerra».
Nel tratto di Isgrò, che ha elevato la cancellatura a forma d'arte, i segni, i linguaggi non rimangono mai compiuti ma si segmentano, si spezzano a evocare insieme, e paradossalmente, distruzione e costruzione. Anche in questo caso, l'artista ha lavorato sui segni: le note usciranno dalle partiture per tracimare sui pianoforti e arrivare sui muri.
La porta
Per l'apertura dell'Horcynus Festival, Emilio Isgrò ha anche progettato un cancello/opera d'arte per uno degli accessi della Torre degli inglesi. La sua è la prima realizzazione di un programma che prevede la costituzione di una speciale collezione di cancelli realizzati da grandi artisti contemporanei in occasione degli incontri annuali del parlamento civile euromediterraneo che sono al centro del lavoro della Fondazione Horcynus Orca per il dialogo fra la sponda Sud e quella Nord del Mediterraneo.
Chi è Emilio Isgrò
È nato a Barcellona di Sicilia il 6 ottobre 1937. Vive e lavora a Milano dal 1956. Nel 1964 ha cominciato a produrre le prime cancellature, esposte via via in musei come lo Stedelijk Museum (Amsterdam 1970), il Finch Museum (New York 1973), l'Internationaal Cultureel Centrum (Anversa 1975), la Hayward Gallery (Londra 1982), il Museo d'Arte Moderna di Toyama (1990), il Museum of Modern Art (New York 1992), la Collezione Guggenheim (Venezia 1994), il Centro Atlantico de Arte Moderno (Las Palmas de Gran Canaria 1997), il P.S. 1 Contemporary Art Center (New York 1999).
Nel 1979 ha allestito alla Rotonda Besana di Milano l'installazione Chopin, mentre ha realizzato nel 1985, su commissione del Teatro alla Scala, l'installazione multimediale La veglia di Bach (1985), seguìta nel 1986 da L'ora italiana al Museo Archeologico di Bologna, nel 1994 dall'installazione Prima della prima del Mosè ovvero Le Tavole della Legge al Rossini Opera Festival di Pesaro e infine, nel 1998, dal Seme d'arancia donato alla città natale come simbolo di rinascita per i popoli del Mediterraneo.
È stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1972, nel 1978, nel 1986 e nel 1993. Nel 1977 ha vinto il primo premio alla Biennale di San Paolo del Brasile. Nel 2001 la città di Palermo gli ha dedicato una grande antologica nella chiesa gotico-catalana di Santa Maria dello Spasimo, mentre nel 2008 ha fatto seguito la retrospettiva-omaggio del Centro Luigi Pecci.
Di forte rilievo è anche la sua attività di scrittore e uomo di teatro, consolidatasi con l'Orestea di Gibellina (1983/84/85) e la pubblicazione di romanzi, libri di poesia, recensioni e testi critici apparsi sul Corriere della Sera, Il Giorno e Il Sole 24 Ore. Un'ampia selezione dei suoi scritti La cancellatura e altre soluzioni è stata appena pubblicata in volume da Skira.
Per informazioni:
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Fondazione Parco Horcynus Orca
ex tiro a volo, Capo Peloro, Messina