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Mario Lanzione
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1/2/2002

Mario Lanzione

Associazione Culturale La Roggia, Pordenone

E' una visione interiore quella che segna le immagini di Mario Lanzione: una visione che non e' solo dimensione riverberata e ribaltata della sensibilita' e della coscienza, ma che appare costruzione lucidissima di un immaginario interno e fantastico, traduzione visiva di un personale percorso esplorativo dell'essere del sentire.


comunicato stampa

TENSIONI SPIRITUALI NELLA RICERCA GEOMETRICA DI MARIO LANZIONE

E' una visione interiore quella che segna le immagini di Mario Lanzione: una visione che non è solo dimensione riverberata e ribaltata della sensibilità e della coscienza, ma che appare costruzione lucidissima di un immaginario interno e fantastico, traduzione visiva di un personale percorso esplorativo dell'essere del sentire. L'immagine è articolata con un gioco complesso di piani e sezioni prospettiche, di oblique geometrie, che innescano una sorta di moltiplicazione e rifrazione e riflessione degli spazi visivi, che aprono a profondità che paiono inaccessibili e lontane. Sicché il luogo di questi spazi interiori si configura come dominio simbolico della sensibilità e della intuizione, rimanda ad una condizione psicologica dell'essere e del sentire, ad una ricerca, continuamente reiterata, di una rappresentazione del proprio universo interiore.

Gli stessi cromatismi, in genere poco variati, campiti entro zone nettamente delimitate, con pochi essenziali e improvvisi tagli di colore acceso e lacerante o rarefatto come fasci di luce che attraversano obliquamente lo spazio visivo, accentuano questa sensazione di consapevole intimismo psicologico, cui si lega una ricerca dell'esistenza, un motivo rappresentativo ed autorappresentativo di sé e della vita.
Le immagini sono dunque visioni-interpretazioni di una regione interna della vita, corrispondono a tensioni spirituali, oltre che fantastiche, sono ricerche di una metafisica che qui, nel gioco ribaltato della percezione e dei sensi, acquista la valenza di una dinamica interna, non di rado tesa, drammatica, affidata all'assetto obliquo dei piani, al ritmo dei cromatismi, ai tesi e articolati rilievi formali. Il ruolo delle luci è essenziale, come si è detto, direttamente connesso con quei filtraggi della materia pure geometrica, morbida e diffusa che l'artista introduce nell'architettura dell'immagine, spesso attraverso squarci e fenditure o provenienti dall'alto, come fari investigatori della coscienza, come illuminazioni interne.
La forza e il fascino dell'arte di Lanzione è proprio in questa complessità, che diventa nell'economia visiva della sua opera intensità di percezione, e nella lucidità con cui riesce, pure nella fitta scansione dei piani e dei cromatismi, e nella molteplicità allusiva e simbolica della forma, a restituire una natura interiore dell'uomo aperta al mistero.
Sicché nelle opere più recenti questa variegatura di tensioni simboliche ed allusive si diffonde, il cromatismo e lo stesso assetto formale si intricano, si sovrappongono, assumono più direttamente un connotato emotivo e sensitivo, pure restando dentro il percorso di una intima illuminata astrazione. Qui sembra assumere importanza non già il fondo prospettico, che a volte può rimandare ad un vago assetto naturalistico, ma il luogo delle giunzioni, potrebbe dirsi, delle connessioni tra colore e materia e tra segno e colore. La nuova campitura cromatica e la scrittura approssimativa del segno geometrico introducono ad una percezione più provvisoria ed emotiva della realtà interna, paiono connessi con una ricerca simbolica maggiormente legata al particolare piuttosto che al generale, come era parso nelle opere anteriori.
Lo stesso colore acquista cadenze e toni più morbidi e freschi e lievitati, l'emozione più diretta e partecipe prende il sopravvento sulla rigorosa tensione costruttiva. Ora la trascrizione di sé si fa più poetica, assume le provvisorietà dell'emozione impulsiva, pure restando una ricognizione degli spazi interiori della vita. La sensibilità sembra aprirsi a quelle zone di sovrapposizione e intersezione dell'esistenza in cui si annidano, spesso indistinguibili, le ombre e le luci dell'eterno e del quotidiano.
Giorgio Agnisola

MARIO LANZIONE
Nato a S. Egidio M.A. (Sa) nel 1951. La sua formazione artistica matura negli anni '70.
Promotore ed esponente di movimenti artistici sulla pittura informale in Campania nonché ideatore e curatore di performances e rassegne culturali internazionali nel campo della mail-art.
Espone dal 1976; invitato al 32° pre-mio Michetti, ha partecipato a varie edizioni dell'Expo arte di Bari.
Tra le mostre personali sono da segnalare quelle tenute a Pordenone, Napoli, Potenza, Teramo.
Partecipa a numerose importanti mostre in Italia e all'estero, tra cui segnatamente "Una linea napoletana' curata da E. Crispolti (Pordenone, Macerata e Ischia; "Sulla soglia del visibile" di L.P. Finizio; "Rizoma, radici nel contemporaneo" di L.P. Finizio; "Il lirismo geometrico" di M. Vitiello, "Tra ragione e fantasia" di M. Crescentini, "I segni del cielo" di V. Corbi e N. Scontrino; "Informale e Dintorni" curata da R. Pinto; le esposi-zioni al Museo di Arte Moderna di Tokio, al Museo Municipale de Arte di Mendoza e di San Juan e all'Istituto Italiano della Cultura di Buenos Aires; dal 1994 al 1997 partecipa alla I, Il, III e IV Rassegna Internazionale di Arte Contemporanea a Miami in Florida.
Sue installazioni sono realizzate per committenti privati e altre sono esposte presso Enti Pubblici tra cui, a Penne in occasione della mostra "Arte - Architettura" curata dal Dipartimento di Architettura e Urbanistica di Pescara e dall'Università di L'Aquila e al Museo di Ortodonico.
È presente nel 3° volume sulle ultime ricerche del Novecento "La pittura in Italia" di E. Crispolti, nei volumi "La pittura nel salernitano attraverso i secoli", "La pittura napoletana" e "Arte del secondo novecento in Campania" di R. Pinto Sue opere sono presenti in musei e collezioni pubbliche e private in Italia e all'estero.

Inaugurazione sabato 2 febbraio, alle ore 18

Orario di apertura: dal martedì al sabato h 16-19.30

La Roggia
associazione culturale
v.le Trieste, 19 P.B. 167 - 33170 Pordenone
tel. e fax 0434 552174

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