L'esposizione intende ricostruire l'attivita' professionale dell'artista-achitetto in terra d'Abruzzo: un cordone ombelicale che l'architetto del razionalismo italiano non recise mai. In mostra: progetti, documenti, bozzetti provenienti dall'Archivio Moretti; inoltre una scelta di opere dello scultore abruzzese Pietro De Laurentiis.
Quello di Luigi Walter Moretti con l’Abruzzo è un legame forte, viscerale. Nato a Roma,
dove pure si formò, rimase sempre legato da un vincolo di sangue alla terra natale della madre,
Giuseppina Moretti, nativa della frazione di Gallo a Tagliacozzo.
L’esposizione che si apre il 2 agosto prossimo, presso lo Spazio Museale di S. Francesco a
Tagliacozzo, intende appunto ricostruire tale legame, seguendo il filo dell’attività professionale di
Luigi Walter Moretti in terra d’Abruzzo. Una cordone ombelicale che il maestro del razionalismo
italiano non recise mai. In mostra: progetti, documenti, bozzetti provenienti dall’Archivio Moretti
(conservato presso l’Archivio Centrale dello Stato). È inoltre riproposta una scelta di opere dello
scultore abruzzese Pietro De Laurentiis (1929 – 1991), che lo stesso Luigi Walter Moretti selezionò
per una mostra tenutasi alla Galleria Montenapoleone di Milano nel 1959.
Primi filamenti di questo percorso si rinvengono già negli anni Trenta (il periodo del suo
eccezionale esordio con la “Casa della Scherma” al Foro Mussolini e la “Casa della Gioventù” per
la GIL a Trastevere.). La memoria storica degli abitanti di Tagliacozzo gli attribuisce, infatti, tra il
1933 e il 1935, una collaborazione con Enrico Del Debbio nell’edificazione del “Complesso
Natatorio” dell’Opera Nazionale Balilla. Tracce documentate le troviamo negli anni successivi: nel
1939, quando lavora all’edificazione della Cappella Funeraria per l’amico giornalista Ermanno
Amicucci; e nel 1941 quando si dedicherà al restauro della Chiesa della frazione Gallo a
Tagliacozzo, e al progetto di una “Casa Albergo” della GIL nel Parco Nazionale d’Abruzzo.
La guerra e il successivo periodo, eccezionalmente fecondo in termini qualitativi e quantitativi dal
punto di vista professionale, lo portano altrove.
Tra il 1961 e il 1964, Moretti lavora al progetto per “l’Autostrada centrale dei due mari”. Tra
il 1968 e il 1971 alla Cappella di famiglia, nel cimitero di Tagliacozzo.
E, proprio nel 1968, inizia a lavorare al progetto che più ha inciso nella realtà della cittadina di
Tagliacozzo, il Piano Regolatore Generale (portato a termine, dopo la sua scomparsa nel 1973, dai
suoi collaboratori, P. Borlenghi, L. Causa, G. Quadarella). L’urbanistica è stata una delle grandi
passioni professionali di Luigi Walter Moretti. In essa egli vedeva la possibilità di «fornire un
modello di amministrazione», che fosse però verificabile in ogni suo parametro fino ai suoi
presupposti. Un modello «non coercitivo», che non dovesse cioè esaurirsi nel rispetto delle regole
date, ma che divenisse «banco di prova di una politica (cioè: Comune), di progresso.» Insomma,
un qualcosa che, una volta creato, fosse in grado di vivere una propria vita autonoma, creando
quindi altra vita, ovvero progresso.
Il filo che lega Moretti all’Abruzzo segue anche altri itinerari. Nel 1959 organizza a Milano una
mostra dello scultore Pietro De Laurentiis. Parlandone in una sua lettera al critico d’arte
Agnoldomenico Pica, scrive: «Ti ho parlato molte volte dello scultore De Laurentiis (Abruzzese
come noi) e per una sua mostra a Milano. (...) Per me è uno scultore importantissimo.»
L’esposizione odierna ripropone una scelta di quelle opere che, come scriverà più tardi Giulio
Carlo Argan, affondano “la radice profonda (...) nei motivi di un antico folclore.»
Per informazioni:
0863-610318 I.A.T. Tagliacozzo (AQ)
Inaugurazione: 2 agosto 2008 ore 10.30
Spazio Museale S. Francesco
Tagliacozzo (AQ)
tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12:30 e dalle ore 16:00 alle ore 19:00
Ingresso libero