Sogni in viaggio. La mostra ruota intorno a 8 grandi Porte (strutture di 150x100 cm) che scandinano il ritmo di uno spazio espositivo privo di precisi riferimenti spazio-temporali proprio per permettere a ogni spettatore di oltrepassare virtualmente la soglia per proiettarsi in altre dimensioni.
A cura di Maurizio Vanni
La mostra Giuliano Ghelli. Sogni in viaggio parte dal presupposto dell'importanza
della consapevolezza, per gli artisti della nostra contemporaneità, del proprio
potere onirico, della lucida capacità di utilizzare la fantasia per superare le
rassicuranti porte del finito e della razionalità.
Giuliano Ghelli è sempre stato un artista eclettico, fantasioso, positivo, curioso e
aperto ad ogni nuova opportunità espressiva. Fin dalla fine degli anni Sessanta,
l'artista fiorentino non ha mai perso l'occasione per sperimentare nuove tecniche
pittoriche e inediti materiali fino ad arrivare, con risultati importanti, alla
scultura e alla ceramica. Ogni volta che inizia una nuova produzione o che deve
realizzare qualche lavoro a tema, Ghelli si esalta perché riesce a mantenersi
coerente con il suo approccio artistico, a ottenere prodotti originali e
accattivanti, pieni di simboli e di quell'energia positiva appannaggio solamente di
chi è nato per creare.
Da una parte l'immaginazione sfrenata, le coscienti illusioni, l'uso di una
simbologia ricorrente e i rapporti interattivi con i grandi maestri del passato,
remoto o recente (da Leonardo a Picasso); dall'altra il concetto del viaggio, fisico
o cerebrale, che permette a un artista come Ghelli di rimanere legato alla
tradizione pur violando ogni forma di convenzione possibile.
Il volo leonardesco, così come la corsa picassiana di Ghelli, ci porta diretti al
concetto del viaggio, al mezzo per intraprendere una nuova avventura, alla volontà
di unire due luoghi attraverso lo spostamento del corpo e della mente; infatti, il
viaggio non corrisponde solamente al movimento fisico che ha un punto di partenza e
una propria destinazione, ma può essere considerato anche una sorta di evoluzione
interiore. Spesso la paura di allargare i nostri confini, minando di fatto le nostre
certezze, non ci permette di andare oltre le apparenze delle cose. Ma chi non osa
guardare oltre, chi non vede al di là della superficie delle cose è destinato ad
avere un'esistenza prevedibile. Per questo non dovremmo meravigliarci più di tanto
se le "Porte" di Ghelli ammiccano all'oltre invitandoci a oltrepassare la soglia,
suggerendo stimoli visibili in grado di minare i nostri pregiudizi.
La mostra ruoterà intorno a 8 grandi Porte (strutture di 150x100 cm) che scandiranno
il ritmo di uno spazio espositivo privo di precisi riferimenti spazio-temporali
proprio per permettere a ogni spettatore di oltrepassare virtualmente la soglia per
proiettarsi in altre dimensioni.
6 dipinti ad olio: 4 Migrazioni (150x100 cm) e 2 opere (100x100 cm) legate alla
simbologia degli Aborigeni rafforzeranno il concetto del viaggio inteso anche come
ricerca interiore e come introspezione.
30 lavori su carta completeranno la parte dedicata alla pittura: acquerelli e alcune
tecniche grafiche che, fin dagli anni Sessanta, hanno contraddistinto il lavoro di
un artista che non ha mai smesso di ricercare soluzioni originali o, quantomeno,
adatte a esprimere pensieri e stati d'animo di un preciso momento.
Un discorso a parte merita il suo Esercito di terracotta: 25 sculture che si
trasformano in contenitori di messaggi e simboli, in raccoglitori di passioni ed
emozioni e in palinsesti per concetti e pensieri propri o di coloro che sono
chiamati a incidere la materia con lui. L'Esercito di terracotta di Ghelli si
appresta a invadere luoghi pieni di tradizione, di cultura, di folclore e, perché
no, ambienti pronti a scrivere nuovamente la propria storia. Il suo esercito è
formato da manichini armati di poesia, vestiti di allusive simbologie, condannati in
eterno a proteggere la purezza del sogno e a difendere il potere dell'immaginazione.
L'immortalità anelata dall'Imperatore cinese, committente degli 8.000 guerrieri di
terracotta, è offerta da Ghelli a tutti coloro che avranno il coraggio di aprire il
proprio cuore alle emozioni proposte da un manichino impertinente, curioso,
ammiccante e pieno di vita.
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