Per Jacopo Satta la giovanissima artista agisce all'interno dell'immagine e attraverso una rielaborazione, mostra il virtuale presente in essa ma non attualizzato. Ma la sua non e' un'interpretazione della realta' o un lavoro privato ma e' un medium per disfare tanto l'io quanto il senso comune. ''Una 'cosa' un fenomeno di qualsiasi ordine, fisico, biologico, umano- non ha senso in se' ma solamente in funzione di una forza di cui si impossessa...''
A cura di Patrizia e Manuela Cucinella.
Per Jacopo Satta la giovanissima artista agisce all'interno dell'immagine e attraverso una rielaborazione, mostra il virtuale presente in essa ma non attualizzato. Ma la sua non e un'interpretazione della realtà o un lavoro privato ma è un medium per disfare tanto l'io quanto il senso comune. ''Una 'cosa' un fenomeno di qualsiasi ordine, fisico, biologico, umano- non ha senso in se' ma solamente in funzione di una forza di cui si impossessa. Essa (la cosa) non avrà dunque un'interiorità o un'essenza: il suo statuto è di essere un segno, di rinviare ad un'altra cosa da se stessa- ovvero alla forza che essa manifesta o esprime.''
In alcuni lavori la fotografia viene scavata, le linee incise costruiscono le figure laddove i contorni si fanno sfumati, e le deformano quando sono più netti; il mezzo classico della rappresentazione oggettiva viene dunque usato per strappare qualcosa all'irrapresentabile.
In alcuni lavori penetra la fotografia, ne mostra la base materica e si insinua nel momento in cui è Stata scattata come in una geologia del tempo.
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