Un gioco che si muove nel buio e nel silenzio, cattura frammenti di luce e li fissa sull'emulsione. Di questo e di molto altro si compone il lavoro fotografico dell'artista che usa la fotografia per comporre il proprio diario onirico in metamorfosi. A cura di Fabrizio Boggiano.
A cura di Fabrizio Boggiano
Elettra Ranno scrive il suo diario con la fotografia. Per lei la luce è parola, colore, nota. Una sintesi ben elaborata fatta di visualizzazioni cariche di simboli e metafore, ora più marcati, decisi, pronunciati, ora più sfumati, vaghi, morbidi. I´artista scrive con la luce. In silenzio. Utilizzando solo la propria sensibilità. Esplora la propria interiorità, il proprio mondo, si esamina, si scruta, si “mette a nudo”. E in tutto questo c´è una necessità duale, che da una parte le permette di essere se stessa e dall´altra di raccogliere appunti che altrimenti andrebbero perduti. Un patrimonio di momenti da conservare, prezioso come i ricordi. Pregevoli frammenti di annotazioni.
Un diario intimo, un piccolo taccuino di sensazioni, percezioni, impressioni connesse a stati d´animo. Tessuti con gusto estetico, con una trama narrativa elegante e ricercata.
Diario perché le immagini parlano di lei, presenza assenza, segno fuggevole dell´esistenza. Onirico in quanto il fruitore viene trascinato all´interno dei sogni stessi dell´artista e avvolto da impalpabili emozioni. In metamorfosi poiché caratteristica di ogni scatto è una continua, ma differente, perdita di materialità che ne costituisce l´essenza.
Elettra Ranno appare, o forse, scompare, ai nostri occhi lasciando un segno indelebile attraverso immagini ricche di emozioni misteriose, suscitando, nello stesso tempo, lo stupore legato alla percezione del vivere le differenti dimensioni dell´essere.
Inaugurazione: 05.09.2008 (19:00)
Galleria Erwin Seppi
via Portici, 75 Merano
Orari d’apertura: mer-ven 16:00-20:00; sa 10:00-13:00