Collezionisti e amici. 40 capolavori da Raccolte italiane pubbliche e private realizzati dall'artista tra il 1911 e il 1964 che costituiscono un'occasione importante per indagare e approfondire il complesso ed affascinante mondo del collezionismo morandiano italiano del Novecento. L'esposizione intende approfondire gli incontri di Morandi, portando alla luce i suoi rapporti con amici e collezionisti, con i quali l'artista ha intessuto sodalizi profondi.
Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e il MART presentano la mostra Giorgio Morandi: Collezionisti e amici. 40 capolavori da Raccolte italiane pubbliche e private dal 19 settembre 2008 all’11 gennaio 2009, nelle Scuderie di Villa e Collezione Panza a Varese, saranno esposti quaranta lavori realizzati dall’artista tra il 1911 e il 1964.
L’evento rappresenta un omaggio a uno fra i più importanti protagonisti dell’arte del XX secolo, ed ha origine da un progetto pluriennale di collaborazione tra il Mart, Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto e il FAI e prevede, oltre alla mostra dedicata al maestro bolognese, altre iniziative espositive da realizzarsi nei prossimi anni.
La mostra costituisce un’occasione importante per indagare e approfondire il complesso ed affascinante mondo del collezionismo morandiano italiano del Novecento. Ma rappresenta anche un’eloquente testimonianza del ruolo centrale che l’opera di Morandi ha esercitato nella storia dell’arte e in quella del costume.
L’esposizione intende approfondire gli incontri di Morandi, portando alla luce i suoi rapporti con amici e collezionisti, con i quali l’artista ha intessuto sodalizi profondi e caratterizzati da grandi affinità. Giorgio Morandi seppe circondarsi fin dalla giovinezza di persone colte e raffinate. Nel 1922 Giorgio de Chirico, suo amico e collega, descriveva così il grande pittore bolognese: “Osserva con lo sguardo di un uomo che crede, e lo scheletro intimo di quelle cose per noi morte, perché immobili, gli si mostra nel suo aspetto più consolatorio, nel suo aspetto eterno”. Artisti come de Chirico, Carrà, la “Scuola romana” e il gruppo di Corrente; letterati, poeti, filosofi e registi tra cui Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Riccardo Bacchelli e Valerio Zurlino collezionisti tra cui Lamberto Vitali, autore anche del Catalogo Generale; estimatori e critici come Roberto Longhi, Cesare Brandi, Francesco Arcangeli.
Questo è l'ambiente di Morandi, quella cerchia di intellettuali fedeli e appassionati che costituiscono la sua fortuna critica e che lo sostennero in ogni occasione.
La mostra si apre con il preziosissimo autoritratto del pittore (Autoritratto, 1924) proveniente dalle collezioni morandiane in deposito al Mart, e prosegue con uno dei primi paesaggi dipinti da Morandi nel 1911, proveniente dalla Pinacoteca di Brera (Paesaggio, 1911 già collezione Lamberto Vitali) a cui Cesare Brandi dedicò memorabili parole: “una piccola tela, nella quale il pittore, ventunenne appena, fermava in pochi segni densi, raggrumati, la visione, non idillica, non accogliente, di un paese, la cui linea d’orizzonte, improvvisamente tumefatta, come un’onda che sta per frangersi, sbatteva contro un cielo vasto di solitudine senza approdi, mentre pochi arbusti, quatti e butterati presso capanne cieche, consegnavano una stessa accorata, irraggiungibile lontananza”. L’esposizione presenta inoltre, importanti opere come l’ultima natura morta del 1964 (Natura Morta, 1964, Collezione Privata, già Alvaro Marchini), semplice e austera, caratterizzata da una pennellata liquida e scarna, a tratti brevi e irregolari, tipica dell’ultimo Morandi e un bellissimo dipinto che ritrae il cortile di via Fondazza, (Cortile di via Fondazza (Paesaggio), 1957, Mart Collezione Giovanardi), quartiere in cui abitava l’artista insieme alla madre e alle tre sorelle.
Inoltre l’apogeo delle nature morte, con una suggestiva riflessione su Jean-Baptiste-Siméon Chardin, troverà la sua celebrazione nelle numerose tele presenti in mostra - quali la Natura morta del 1928 proveniente dalla Collezione Giovanardi in deposito al Mart - ed altre che coprono un arco cronologico vasto dalla fine degli anni Venti agli anni Sessanta.
L’evento propone ai visitatori un significativo nucleo di opere di Giorgio Morandi che appartenevano alle splendide collezioni Giovanardi e Ferro e che sono poi confluite al Mart, altre provenienti da importanti collezioni storiche oggi conservate in musei e fondazioni italiane. Di particolare interesse è la preziosa selezione di dipinti in origine proveniente dalla collezione di Lamberto Vitali, i cui principali pezzi, conservati nella Pinacoteca di Brera di Milano, sono esposti per l’occasione a Varese. Saranno inoltre presenti opere di Morandi provenienti dalla Raccolta Antonio Boschi e Marieda Di Stefano delle Civiche Raccolte di Milano, dalla Collezione Adriano Olivetti (oggi nella Fondazione Telecom), dalla Raccolta Carlo e Nedda Grassi, conservata nella Galleria d’Arte Moderna di Milano e da opere oggi in collezioni private ma in origine provenienti dalle prestigiose collezioni Giuseppe Vismara (Natura Morta, 1953) e Alvaro Marchini (Natura Morta 1964)
Oltre che dal suo indiscusso valore, la scelta di Morandi - uno degli artisti italiani del XX secolo più apprezzati a livello internazionale - per la nuova mostra nella sede varesina del FAI è motivata anche dalla profonda affinità fra lo stile dell’artista e il gusto collezionistico di Giuseppe Panza di Biumo: il purismo, la liricità, l’essenzialità e la contemplazione che caratterizzano la produzione di Morandi si ritrovano nella maggior parte dei lavori contemporanei conservati in Villa e Collezione Panza. Altro aspetto, non secondario, che ha contribuito ad orientare l’interesse verso questo artista è l’impegno che il FAI porta avanti nello studio e nella valorizzazione delle vicende delle grandi raccolte e collezioni d’arte, pubbliche e private, nazionali e internazionali, formatesi nel corso del XX secolo. La valorizzazione del collezionismo, peraltro, ben si conforma alla peculiare identità di Villa Panza, sede della prestigiosa Collezione Panza.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo scientifico delle opere edito da Skira, con un contributo di Flavio Fergonzi .
La mostra, che inaugura in concomitanza con i mondiali di ciclismo che si terranno a Varese dal 22 al 28 settembre 2008, diventa spunto per un’indagine più ampia ed approfondita del periodo storico nel quale l’artista bolognese ha lavorato, del fenomeno del collezionismo e delle tangenze del pittore bolognese con l’arte contemporanea internazionale più recente, grazie ad una serie di incontri, conferenze e lezioni che il FAI propone a corollario.
In occasione dei Mondiali di Ciclismo Varese 2008 che si terranno dal 22 al 28 settembre la proprietà sarà aperta dalle 10.00 alle 23.00 orario continuato.
Per informazioni:
FAI Villa e Collezione Panza. e-mail: faibiumo@fondoambiente.it
Servizi per il pubblico: Caffetteria; Bookshop; Visite guidate (su prenotazione); parcheggio interno.
La mostra è realizzata con il contributo della Provincia di Varese, della Fondazione UBI, e con il Patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Varese.
Per maggiori informazioni sul FAI consultare il sito http://www.fondoambiente.it
Villa e Collezione Panza, Varese
Orari: 10 –18 (tutti i giorni escluso i lunedì non festivi). Ultimo ingresso ore 17.30.
Ingresso (comprendente mostra, Villa e Collezione Permanente): adulti 10 euro, ridotti (bambini 4-12 anni) 5 euro; studenti fino a 25 anni 5 euro. Aderenti FAI: 2 euro. Sono previsti laboratori didattici per le scuole con biglietti da 3 a 5 euro a seconda del percorso scelto